Mobilitazione nazionale del CONPAL
In piazza parenti, associazioni, lavoratrici e lavoratori di RSA/RSD/RSP
“La Salute non è una merce! Fuori il profitto dalla cura”
A due mesi esatti dalla prima mobilitazione nazionale, il 30 maggio il CONPAL (Coordinamento Nazionale Parenti Associazioni e Lavoratrici/ori di RSA/RSD/RSP) è sceso di nuovo in piazza a Roma, Firenze, Milano, Torino, Bologna, Perugia, Venezia e in diverse altre città per chiedere a gran voce un incontro con il Ministro Speranza e il rispetto dei diritti umani e di cura verso le persone anziane, disabili, con malattie croniche ricoverate nelle strutture sanitarie assistenziali.
Centinaia di manifestanti al grido di “La Salute non è una merce!” e “Fuori il profitto dalla cura delle persone anziane malate croniche e delle persone con disabilità”, hanno dato vita a una serie di sit-in di protesta sotto il Ministero della Salute e davanti alle sedi di Regioni e Prefetture per denunciare pubblicamente come: “Nonostante gli impegni assunti dal Ministero della Salute, dal Sottosegretario Andrea Costa, dal Senato e dal Garante Nazionale dei diritti delle persone private delle libertà, nelle strutture sanitarie assistenziali (RSA/RSD/RSP) non è cambiato praticamente nulla”.
Le visite dei parenti continuano a essere ostacolate dai divieti anticovid. Gli orari sono ristrettissimi e addirittura vietati al sabato, la domenica e nei festivi. Mentre i ricoverati peggiorano e muoiono nell’isolamento e nella trascuratezza.
“La discrezionalità lasciata dal governo alle direzioni sanitarie – denunciano ancora i parenti dei ricoverati - sta creando isolamento, incuria e aggravamento delle patologie. Le persone disabili, anziane e malate croniche, che si trovano all’interno delle strutture, continuano a non vedere rispettati i loro Diritti Umani e di Cura (art.32 della Costituzione; Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità). La situazione è di allarmante isolamento e abbandono”.
Perciò siamo tornati a protestare in piazza perché “Le terapie sono ridotte all’osso o completamente assenti”. A solidarizzare con il personale infermieristico e assistenziale impossibilitato a “poter prestare adeguata assistenza a causa delle condizioni disumane ed eccessivi carichi di lavoro derivanti dal così detto 'minutaggio': sistema con cui viene calcolato il tempo giornaliero per figura professionale da dedicare ad ogni ricoverato, che non tiene conto delle mille 'variabili' umane, tenerezza, affetto, compagnia, dialogo. Può succedere che non si abbia il tempo per imboccare tutti coloro che ne hanno bisogno, non ci si può fermare al capezzale di una persona che soffre e che magari sta morendo”.
Un inferno che fa letteralmente a pugni con la paradisiaca immagine che il privato 'vende' sui suoi siti internet per convincere le famiglie a ricoverare i propri cari, anziani e malati cronoci, in strutture che assomigliano sempre più a dei veri e propri lager dove l'unica cosa che conta è ancora una volta il profitto.
Infatti, denunciano ancora i manifestanti: “Le persone all’interno delle strutture, le loro famiglie e le lavoratrici stanno soffrendo pene disumane. Molti dei ricoverati non hanno tanto tempo da vivere. Non si può più aspettare. Se il Ministro non incontrerà una delegazione del CONPAL e non metterà subito fine alla discrezionalità delle direzioni sanitarie, si avrà l’assoluta certezza che lo Stato Italiano intende abbandonare le persone più fragili di questo paese e tutte le loro famiglie”.
1 giugno 2022