Dati di Eurostat
L'Italia al secondo posto per disuguaglianze in Europa occidentale
In aumento il divario al Sud. Donne, disabili e precari i più penalizzati

 
Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea, ha pubblicato lo scorso 23 maggio il documento di 380 pagine intitolato ufficialmente “Sustainable Development in the European Union”, ossia “Sviluppo sostenibile nell'Unione europea”, un dettagliatissimo studio statistico sui cammini compiuti nell'UE e dai singoli Paesi che la compongono verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Di particolare interesse sono i dati che riguardano l'Italia, che risulta al secondo posto - dopo la Spagna - per disuguaglianze nell'Europa occidentale, dove comunque nel complesso esse si sono accentuate in tutti i Paesi soprattutto dopo la pandemia Covid.
Nel complesso emerge che il nostro Paese sta compiendo progressi in relazione alla maggior parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, come la sostenibilità ambientale, la salute e il benessere, ma sono invece aumentate le disuguaglianze in termini di reddito, di divario tra città e campagna e di inclusione delle persone provenienti da un contesto migratorio.
In modo particolare, negli ultimi dieci anni c'è stato un netto aumento nel divario reddituale tra il Sud e il resto del Paese, e a livello nazionale tale divario ha penalizzato le donne, i disabili e i precari rispetto al resto della popolazione.
Anche le campagne, i piccoli centri e le periferie soffrono un aumento di squilibrio di reddito rispetto ai centri urbani più importanti, mentre gli immigrati incontrano anche essi gravi difficoltà e gravi disuguaglianze rispetto al resto dei residenti.
Tali squilibri sono chiaramente percepiti anche dalla popolazione, perché secondo un recente sondaggio di Demos più di 3 italiani su 4 considerano gravi le diseguaglianze, in Italia, sul piano della distribuzione del reddito e della ricchezza.
Mentre l'Unione europea declama a parole i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile, in tutti i Paesi che la compongono, e soprattutto in alcuni di essi tra i quali l'Italia, aumentano però inaccettabili disuguaglianze che trascinano sempre di più estese fasce di popolazione sulla soglia della povertà e dell'indigenza.

8 giugno 2022