Per aver falsificato le copie vendute
Condannato a 2 anni e 6 mesi l'ex direttore del Sole 24ore
Il 31 maggio il Tribunale di Milano ha condannato in primo grado l’ex direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, a 2 anni e 6 mesi di carcere per aggiotaggio e false comunicazioni sociali.
Il giornalista, che oggi dirige il Quotidiano del Sud e che ha diretto Il Sole 24 Ore dal 2011 al 2017,è stato inoltre condannato a 50 mila euro di multa e a risarcire le parti civili.
Per Napoletano, coinvolto nella scandalosa inchiesta per le presunte irregolarità nei conti del gruppo e per le copie “gonfiate”, l’accusa aveva chiesto una pena a 4 anni.
Il giornalista è stato assolto solo dall’accusa di aver comunicato al mercato in modo falso la vendita e il riaffitto delle rotative.
Il 7 aprile scorso, il Pubblico ministero (pm) Gaetano Ruta (oggi alla Procura europea) aveva chiesto 4 anni sottolineando l’esistenza “di prove dichiarative e documentali molto significative” e di un danno di reputazione per “il più importante giornale economico italiano”.
Per la Procura la decisione di falsificare il numero di copie digitali “ha una rilevanza ai fini della rendicontazione (del bilancio 2015, ndr) e della rappresentazione esterna”, ossia di valore percepito nei confronti del quotidiano di cui Napoletano “era amministratore di fatto o comunque contitolare di un potere tanto da riuscire a ottenere una buonuscita molto significativa qualora fosse stato licenziato, a dimostrazione di una relazione in cui poteva chiedere e ottenere”.
Napoletano è stato l’unico imputato a scegliere il rito ordinario. Nello stesso procedimento erano stati indagati l'ex presidente Benito Benedini e l'ex amministratore delegato Donatella Treu. Benedini e Treu hanno pero' patteggiato in udienza preliminare, insieme alla società il Sole 24 Ore, indagata per la legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti. Benedini ha patteggiato una pena a un anno 5 mesi e 20 giorni e il pagamento di 100mila euro; Treu ha patteggiato una pena a un anno e 8 mesi con pagamento di 300mila euro; mentre la società il Sole 24 Ore ha patteggiato il pagamento di una sanzione pecuniaria di circa 50mila euro.
Secondo il Pm Ruta l'inchiesta ha disvelato “falsi colossali nel rendere noti i dati diffusionali”, ribadendo che “le vendite con sostegno in diversi casi erano fittizie”. Un sistema, al di là delle copie cartacee “gettate al macero” o di quelle digitali a favore di abbonati “inesistenti... usato per diffondere dati farlocchi”.
15 giugno 2022