Intervenendo all'Assemblea plenaria dei solidali Gkn tenutasi il 23 giugno
Panzarella fa chiarezza sull'imperialismo e sulla guerra in Ucraina
Lo scoppio della guerra in Ucraina ha creato molta confusione fra le masse popolari bombardate dalla martellante propaganda guerrafondaia del governo Draghi e vittime della asfissiante campagna mediatica atlantista, europeista e interventista che lo accompagna.
Confusione si è creata perfino nelle nostre file in riferimento alla posizione giusta da prendere. Alcuni compagni di lotta e di vecchia militanza antimperialista, anticapitalista e antifascista, oltre a essere confusi dalla propaganda menzognera di Putin, dei suoi sostenitori e dei suoi agenti, sono condizionati dal fatto che l'Ucraina è appoggiata anche dagli Usa, dalla Nato e dall'Ue imperialisti.
Io stesso ammetto che fino a quando non ho sentito i deliranti discorsi a partire dal 21 febbraio non avevo ben chiare le idee. E allora, per capirci qualcosa di più su questo conflitto ho deciso di andare a rileggermi con molto piacere l'attualissima e immortale opera di Lenin “L'imperialismo fase suprema del capitalismo”.
Mi sono segnato anche alcuni passaggi che voglio condividere e eventualmente anche commentare con voi tutti.
Uno dei fondamentali insegnamenti che si trae dalla lettura della succitata opera di Lenin è che: la sovranità, l'indipendenza e la libertà di ogni paese sono inviolabili e vengono prima di tutto il resto; che ogni popolo è padrone del proprio destino; che ogni nazione ha diritto all'autodeterminazione e soprattutto che l'antifascismo e l'antinazismo, così come la rivoluzione e il socialismo non si esportano con le armi.
Le guerre – dice ancora Lenin - non sono tutte uguali. Esistono le guerre di aggressione, di occupazione territoriale, di sterminio, di rapina ai danni di interi popoli per sottometterli e depredarne tutte le risorse. Queste sono tutte guerre ingiuste. Imperialiste. Ad esempio, la guerra della Turchia del fascista Erdogan contro il popolo curdo è una guerra ingiusta.
Le guerre che invece si oppongono alle guerre ingiuste, ci insegna ancora Lenin, ossia le guerre di liberazione dei popoli, le guerre di resistenza contro l'occupazione e l'invasione straniera, la stessa guerra del proletariato contro la borghesia per la conquista del potere politico, sono invece guerre giuste e vanno sempre sostenute.
Infatti, l'eroica intifada del popolo palestinese contro l'invasore sionista israeliano è una guerra giusta. La guerra di Liberazione dei nostri partigiani contro l'occupazione nazifascista è stata una guerra giusta. La grande guerra patriottica dell'Urss di Stalin e dell'Armata rossa contro l'invasione nazi-fascista è stata una guerra giusta anche se nella seconda guerra mondiale l'Urss di Stalin si sia alleato con l'imperialismo americano e con quello di altri Paesi per respingere l'aggressore imperialista tedesco.
Ecco perché oggi noi marxisti-leninisti riteniamo che schierarsi al fianco della resistenza e del popolo ucraino e respingere l'invasore russo non solo è giusto, ma è un dovere antimperialista.
Certamente questo non vuol dire stare dalla parte degli imperialisti Usa, Ue, Nato e con il governo del guerrafondaio Draghi. Chi fa questa equiparazione di fatto giustifica l'aggressione di Putin all'Ucraina facendola passare quasi come un atto “difensivo” contro la politica espansionista degli Usa, dalla Ue e della Nato verso Est.
La guerra in Ucraina è attualmente il principale teatro di scontro fra le superpotenze imperialiste dell'Ovest e quelle dell'Est. La Russia e la Cina di oggi sono due paesi imperialisti, la Cina per la precisione è socialimperialista, dello stesso tipo dell'imperialismo americano. Sono due superpotenze in competizione fra loro e si contendono la nuova spartizione e il dominio del mondo.
Non si può quindi stare con le une o con le altre; quando un qualsiasi paese sovrano, anche se capitalista, viene aggredito e occupato da un paese imperialista bisogna stare sempre dalla parte dell'aggredito e contro l'aggressore.
Dunque accampare discorsi sulla “complessità” di questa guerra e sostenere che non ci sono buoni e cattivi, ossia aggressori e aggrediti, è puro opportunismo politico. Non si può essere “neutrali” o “equidistanti” anche perché in Ucraina le cose sono molto chiare ed evidenti a tutti. Si tratta di una guerra di aggressione scatenata da una superpotenza contro un Paese sovrano più debole in violazione di tutti i principi di non ingerenza e non aggressione giuridicamente accettati a livello internazionale.
La verità è che Putin con un attacco lampo stile hitleriano ha cercato di rovesciare il governo di Kiev per instaurare un governo fantoccio. Il colpo non gli è riuscito grazie all'eroica resistenza ucraina e ora sta distruggendo tutto ciò che gli capita a tiro compreso gli edifici civili, scuole, ospedali, asili e mercati rionali. Pochi giorni fa lo stesso Putin si è paragonato allo zar Pietro il Grande che con le sue guerre non sottraeva territori ma li restituiva alla grande madre Russia.
Dunque di che stiamo parlando? Perché tutta questa confusione? Certamente gli alleati imperialisti dell'Ucraina hanno i loro obiettivi politici, economici e militari strategici contro l'imperialismo russo, ma questo non è un buon motivo da parte degli antimperialisti per non stare dalla parte dell'Ucraina aggredita.
É inaccettabile ciò che ha dichiarato Putin nel famigerato discorso del 21 febbraio secondo cui lo stato Ucraina non è mai esistito, che sarebbe un'invenzione di Lenin e Stalin e che perciò lui si sente ora in “diritto” di “demilitarizzare” e “denazificare” l'Ucraina. Ma ancor più inaccettabile è l'obiettivo non dichiarato di Putin. Ossia la restaurazione dell'impero zarista a cominciare dall'annessione dell'Ucraina.
Non bisogna quindi dare alcun appiglio a Putin. Bisogna invece isolarlo politicamente, diplomaticamente, economicamente e commercialmente e appoggiare l'eroica Resistenza del popolo, dell'esercito e del governo dell'Ucraina.
Chiudo sul governo Draghi perché esso non è un “servo degli Usa, della Nato e dell'Ue”, bensì uno degli attori imperialisti di primo piano di queste organizzazioni internazionali imperialiste e della loro politica di aggressione.
Il governo italiano, fornendo armi all'Ucraina, proprio ieri il Sento ha votato all'unanimità le comunicazioni di Draghi, di fatto è entrato in guerra con la Russia, esponendo il popolo a pericolose ritorsioni militari. Tale infausta decisione, e le decisioni sulla proclamazione dello stato di emergenza fino al prossimo dicembre, sull'aumento delle spese militari al 2% del Pil e sulla preparazione dell'esercito al combattimento e agli scontri tra gli eserciti prescritta dalla circolare del capo di Stato Maggiore dell'esercito sono segnali inequivocabili che l'imperialismo italiano si prepara a nuovi interventi militari e a partecipare a una guerra mondiale tra le superpotenze, che si staglia sullo sfondo dello scenario internazionale.
Dobbiamo pensare fin da ora come prevenire tutto ciò, per evitare che il popolo italiano diventi ancora una volta carne da cannone. Intanto cacciando quanto prima questo governo diretto dal banchiere massone Mario Draghi e intensificando la lotta di classe per risolvere i problemi immediati delle masse riguardo il lavoro, l'orario di lavoro, le delocalizzazioni, il carovita, le bollette, i salari, la pensione, la salute, i brevetti sui vaccini, la sicurezza sul lavoro, la scuola e l'Università, l'acqua pubblica. Bisogna anche lottare per l'uscita dell'Italia dalla Nato e dall'Ue, per il ritiro di tutte le missioni militari all'estero, per la giustizia climatica e le fonti energetiche rinnovabili; contro l'esercito europeo, il nucleare, il disegno di legge Concorrenza, l'autonomia differenziata.
29 giugno 2022