Nel suo intervento Panzarella spiega perché occorre solidarizzare con l'Ucraina e combattere contro Putin
Due linee sulla guerra in Ucraina si confrontano all'assemblea Gkn
Il 23 giugno presso il presidio permanente dell'ex GKN a Campi Bisenzio (Firenze) si è svolta un'assemblea plenaria dei solidali per discutere insieme ai lavoratori la dichiarazione del Collettivo di fabbrica ex GKN sulla guerra in atto in Ucraina.
All'iniziativa hanno preso parte circa 200 persone fra lavoratori, studenti, militanti e attivisti dei vari partiti, sindacati di base, Collettivi e associazioni di Firenze, Prato e Pistoia, che sostengono attivamente il presidio e l'assemblea permanente contro i licenziamenti e le delocalizzazioni e partecipano alle varie iniziative di lotta degli ex operai GKN licenziati.
La serata è stata introdotta da Dario Salvetti delegato Rsu e membro del Collettivo di fabbrica il quale ha aggiornato i presenti sugli ultimi sviluppi della lotta e ricordati le prossime iniziative di lotta fra cui la manifestazione antifascista del 30 giugno a Genova in occasione del 62° anniversario della rivolta dei ragazzi dalle magliette a righe contro il congresso del MSI, preludio della Grande rivolta del '68 e la festa di protesta del 9 luglio davanti ai cancelli della ex GKN a un anno esatto dai licenziamenti. Mentre per quanto riguarda la grande manifestazione unitaria con i portuali di Genova per lottare insieme contro le delocalizzazioni e il blocco dell'invio di armi all'Ucraina prevista a fine luglio, Salvetti ha annunciato che a causa di alcune difficoltà di convergenza insorte con alcuni partiti e associazioni sindacali antagoniste l'appuntamento è saltato.
Per quanto riguarda la guerra Salvetti ha sostanzialmente detto che la guerra in Ucraina va avanti dal 2014 giustificando in qualche modo l'aggressione di Putin come risposta alle provazioni della Nato e degli Usa. Tutto senza mai rilanciare la necessità di lottare contro contro l'imperialismo e il governo Draghi e limitandosi a dire semplicemente che: “noi non siamo putiniani condanniamo l'aggressione ma non ci schieriamo, non stiamo né con Putin né con la Nato... questa è una guerra del capitale... non finisce lì in Ucraina... è una guerra tra due blocchi che durerà tanto... se ci fate caso proprio ora che l'esercito Russo avanza la Lituania ha ricominciato ad attaccare brighe contro Mosca”.
La parola è quindi passata all' “ospite d'onore” Manuele Bonaccorti, giornalista della trasmissione televisiva Report che si è presentato come: “unico giornalista di una Tv pubblica occidentale a essere inviato sulla linea del fronte dalla parte russa” lasciando intendere di esere perciò in grado di fornire un'informazione completa e non filtrata di ciò che ha visto e documentato a cominciare dalle false ricostruzioni che si leggono sui media in riferimento alle decine di migliaia di ucraini deportati dai russi per ripopolare la Siberia perché: “Putin non è un dittatore come Stalin e comunque nella Russia di oggi non ci sono i gulag”.
Nel prosieguo del suo intervento Bonaccorti non è arrivato a negare che è stata la Russia a invadere l'Ucraina ma ci è mancato poco e ha aggiunto di aver intervistato decine di profughi a Mariupol e Donetsk che in suguito ai bombardamenti scappavano verso il territorio Russo e tutti venivano soccorsi e accolti molto bene dai soldati russi. Gli stessi che magari poche ore prima gli avevano distrutto la casa e causato la morte dei propri famigliari sic!
Infine Bonaccorti, dopo aver definito “straordinario” il documento sulla guerra del
Collettivo GKN, a supporto delle sue tesi ha rilanciato: “Ma scusate, se Putin è Hitler si può mai fare la pace con un nazista (...)Dobbiamo essere neutrali perché non è una guerra tra opposti imperialismi, ma tra l'imperialismo Nato e un'idea imperiale e zarista dell'anticomunista Putin”.
Subito dopo in collegamento web è intervenuto Irmas, esponente del movimento di liberazione curdo in Italia, che si è detto d'accordo col documento della GKN sulla guerra, ma ha anche criticato qualche passaggio di Bonaccorti sul trattamento dei profughi ucraini da parte dei russi, ricordando a tutti la causa curda e “la nostra lotta contro il fascista Erdogan”.
Poi è toccato a Guido del comitato toscano curdo, il quale, dopo aver letto due dichiarazioni-interviste a due esponenti del PKK curdo, ha aggiunto che: “Bisogna uscire dal vecchio schema buoni e cattivi e dei blocchi imperialistici. Questa è una guerra scatenata dal capitalismo per uscire dalla crisi economica e quindi non c'è una parte con cui schierarsi... l'Ucraina non è uno stato indipendente. È uno stato di gangster e noi non possiamo stare coi gangster che sfruttano e opprimono il popolo. Non esiste nessuna resistenza popolare i Ucraina perché Zelenski ha messo fuorilegge tutti i partiti comunisti e i sindacati; è solo una resistenza militare”.
Poi è intervenuto Alberto Mari del Movimento internazionalista per la Palestina
che sostanzialmente ha ribadito tutte le “ragioni di Putin fin qui esposte negli interventi che mi hanno preceduto e che condivido in pieno”.
Sulla stessa lunghezza d'onda gli interventi di Franz del Comitato lavoratori No Green Pass e di Luca del collettivo occupazione di Via Del Leone, i quali rispettivamente hanno aggiunto che: “il capitalismo va superato con una nuova classe dirigente e una società più giusta”. E che: “bisogna sviluppare la lotta di classe contro la guerra perché l'informazione è la prima vittima di questa guerra”.
Infine Fabio dei Carc, dopo aver ringraziato Bonaccorti per la cronaca della guerra, lo ha elogiato soprattutto per il suo servizio sui vaccini scaduti a Report. Ha detto che Draghi è il nemico principale contro cui lottare, ha citato la “guerra dei morti sul lavoro” rivendicando leggi e controlli adeguati, ma non ha detto niente sulla guerra in Ucraina.
A fare un po' di chiarezza sull'imperialismo e sulla guerra in Ucraina ci ha pensato il compagno Panzarella il quale nel corso del suo intervento (che publichiamo a parte) ha dimostrato l'erroneità delle posizione filoputiniane.
Per chiarirsi le idee, ha detto ancora il compagno, basta andare a ristudiare l'attualissima opera di Lenin L'imperialismo fase suprema del capitalismo per capire che “la sovranità, l'indipendenza e la libertà di ogni paese sono inviolabili e vengono prima di tutto il resto; che ogni popolo è padrone del proprio destino; che ogni nazione ha diritto all'autodeterminazione e soprattutto che l'antifascismo e l'antinazismo, così come la rivoluzione e il socialismo non si esportano con le armi. Le guerre non sono tutte uguali. Esistono le guerre giuste e le guerre ingiuste.
Ecco perché oggi noi marxisti-leninisti riteniamo che schierarsi al fianco della
resistenza e del popolo ucraino e respingere l'invasore russo non solo è giusto,
ma è un dovere antimperialista”.
29 giugno 2022