Dibattito alla “Festa della Riscossa Popolare” del Partito dei Carc a Napoli
Un'occasione per confrontarsi sul fronte unito, la lotta contro i governi Draghi e Manfredi e la guerra all'Ucraina
Combattivo intervento del PMLI, invitato
Redazione di Napoli
In un clima di importante confronto sul governo del banchiere massone Draghi, si è svolta a Napoli presso il Centro sociale “Sgarrupato”, sito nella storica zona dei Ventaglieri a due passi dal quartiere Montesanto, la “Festa della Riscossa Popolare” evento organizzato dal Partito dei Carc il 1 e il 2 luglio. Nelle due giornate si sono affrontati diversi argomenti che andavano dal lavoro e dal risanamento dei quartieri popolari, fino alla repressione di piazza e all’“autunno caldo” che si immagina pieno di manifestazioni contro il governo.
Il 1 luglio alle 19 era in programma un incontro interessante con le diverse organizzazioni presenti sul territorio e quasi tutte rappresentanti il Coordinamento di Unità Popolare e che ha imbastito una battaglia contro Draghi e i suoi lacchè. Lo striscione di apertura della festa era molto eloquente e invitava a pronunciarsi su quanto evidenziato, e cioè: “Cacciamo Draghi e Manfredi! Uniamo ciò che la classe dominante divide. Fuori l’Italia dalle guerre. Contro la repressione. Decoro è: lavoro, casa, scuola e sanità per tutti!”. Clamorosamente assente Luigi De Magistris, invitato, che annunciava per il 9 luglio la creazione della sua nuova formazione in vista delle elezioni politiche 2023, raccogliendo transfughi ex pentastellati e cercando di pescare anche a sinistra o tra le organizzazioni con la bandiera rossa e la falce e martello.
Il dibattito si è aperto con l’introduzione di Fabiola D’Aliesio (Carc) che approfondiva la parola d’ordine sullo striscione criticando fermamente il governo guerrafondaio Draghi soprattutto sulle politiche del lavoro e quelle sociali, criticando anche l’operato della giunta Manfredi. Si susseguivano diversi interventi come quello della senatrice Paola Nugnes (ex M5S, ora indipendente nel PRC) sulla questione ambientale e Marì Muscarà (ex M5S, attuale consigliere regionale) che ha marcato la questione dell’acqua pubblica e il pericolo di privatizzazione, ma poche le parole su Draghi, De Luca e Manfredi. Molto incisivo l’intervento di Pietro D’Alisa (PCI) che, rimarcando l’importante evento della presentazione del Coordinamento di Unità Popolare (CUP) presso la sala stampa della Camera dei deputati, stigmatizzava il comportamento di De Magistris che prima voleva intraprendere una strada in comune con il CUP e poi scorrettamente indicava la costruzione di una sua formazione politica. Definiva, poi, tra gli applausi della platea, l’attuale sindaco un vero e proprio podestà per i poteri conferiti ai sindaci, proponendo una riforma della legge dove i consigli comunali sono ormai sono ridotti a mere comparse mentre tutto è in mano all'esecutivo, come accade per il parlamento.
Dopo l’intervento di uno studente universitario sulle lotte autunnali, prendeva la parola il compagno Andrea Cannata, invitato alla festa come esponente del PMLI. L’intervento - che pubblichiamo a parte - si apriva con una dura critica a Manfredi che, indossando la camicia nera, chiede lo sgombero dei centri sociali “Sgarrupato” e “Eta Beta” presenti proprio nella zona dei Ventaglieri. Raccolti gli applausi, Andrea si concentrava sul governo Draghi e affrontava anche la questione della guerra in corso, sottolineando la posizione del PMLI a favore del popolo ucraino e del presidente Zelensky. Nonostante qualche piccolo mugugno, i presenti dicevano di essere pronti a confrontarsi sulla guerra ma ritenevano fondamentale e prioritaria la battaglia per il lavoro. Nel corso dell’intervento veniva criticato anche l’atteggiamento del PC di Rizzo, invitando il tesoriere, Angelo Parlato, a rompere gli indugi e fare fronte unito con le altre forze politiche del CUP.
Ultimo intervento era quello dell’avvocato Mauro Buono, componente della commissione per il gratuito patrocinio e le difese d'ufficio per la Camera penale di Napoli, nonché legale in città dei movimenti dei lavoratori della manutenzione, precari, disoccupati, che ribadiva la necessità di difesa, atteso l’annunciato autunno caldo di lotte, e che lo studio era pronto a difendere chi si trova dalla parte giusta ossia quella del proletariato e delle masse popolari.
L’iniziativa si chiudeva tra gli applausi verso le 21 e veniva accompagnata dalla caratteristica “tamorra napoletana” con canti e balli fino a tarda notte.
6 luglio 2022