Arrestate 5 persone e sequestrata la struttura abusiva
Inferno nella Rsa “Casa del Sole” di Reggio Calabria
Maltrattati 16 anziani
Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI
Il 27 giugno i carabinieri del Nas di Reggio Calabria, nell’ambito dell’inchiesta denominata “La signora”, hanno posto agli arresti domiciliari 5 persone mentre altre 7 sono state denunciate in stato di libertà con l’accusa di falsità ideologica, esercizio abusivo della professione sanitaria e sostituzione di persona.
Sequestrata anche la struttura per anziani abusiva, “La Casa del Sole”, situata al centro della città dello Stretto, dove secondo gli inquirenti si sono consumati maltrattamenti ai danni di 16 anziani.
L’inchiesta è partita nel gennaio 2021 in seguito alla querela di una donna il cui marito affetto da Alzheimer era deceduto dopo un periodo di degenza presso l’Rsa in oggetto. In base alle testimonianze, l’uomo “si presentava scheletrico con il viso scavato, seduto su un divano e accasciato su un lato”. L’ipotesi è che l’ospite sia stato vittima di maltrattamenti che avrebbero peggiorato ulteriormente le sue gravi condizioni di salute, causandone la morte dopo il successivo ricovero in ospedale.
I particolari che emergono dalle conversazioni registrate dai carabinieri del Nas sono raccapriccianti. Infatti, nell’ordinanza del Gip si fa chiaro riferimento a una “straordinaria crudeltà manifestata nei confronti delle vittime, del tutto incapaci di potersi difendere”. Nutriti con prodotti alimentari scaduti, sporchi di feci e urina, gli anziani venivano abbandonati nei letti fradici in stanze prive di riscaldamento e acqua calda mentre gridavano e chiedevano disperatamente aiuto. Proprio la scarsa igiene avrebbe provocato tra gli ospiti l’insorgere della scabbia. Non solo, il personale della struttura impiegato senza qualifiche, somministrava arbitrariamente ai degenti farmaci come il Bentelan, lo Spasmex, il Lasix e l’Entumin, un potente psicofarmaco.
Le titolari della “Casa del Sole”, Giovanna Scarfò e Cecilia Prestipino, in concorso con altre dipendenti e una cuoca sono indagate anche per il reato di epidemia colposa in quanto avrebbero agevolato il propagarsi di un focolaio Covid, facendo di tutto per nascondere i contagi ai parenti delle vittime, alla prefettura e all’Asl reggina. Un comportamento criminale che avrebbe potuto condurre a conseguenze ben più gravi.
La responsabilità di tutto questo schifo è dei governi borghesi che hanno lasciato la gestione dei soggetti più deboli ai privati. L’ennesima dimostrazione di come queste Rsa non rappresentano di certo la soluzione valida per garantire cure e assistenza agli anziani, nonostante le immagini “convincenti” pubblicate sui loro patinati siti Internet. Tutt’altro, in molti casi queste strutture gestite da individui senza scrupoli, spinti esclusivamente dal profitto, si trasformano in veri e propri lager infernali dove gli ospiti, soli e indifesi, spogliati di ogni risorsa, vengono tristemente abbandonati al loro destino.
Per evitare altri scempi, noi marxisti-leninisti chiediamo che la gestione privata delle Rsa venga convertita in pubblica, per poi impiegare personale sanitario qualificato in strutture adeguatamente attrezzate, sotto il controllo diretto dei familiari degli anziani.
6 luglio 2022