Intervento di Andrea
Le tre fasi importanti della storia della Cellula “Vesuvio Rosso”
Cari compagni e care compagne,
è con emozione e gioia rivoluzionaria che pronuncio questo discorso a nome della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI che oggi fa 30 anni dalla sua nascita, da quando quel lontano 11 luglio 1992 una pattuglia di marxisti-leninisti diede vita a questa esperienza tra le più longeve del nostro Partito. Un fatto epocale e di grandiosa importanza politica che ha dato un contributo al proletariato napoletano indelebile nell’ambito della lotta di classe del territorio di Napoli e della provincia, dando prova di presenza, in alcune occasioni, anche in Campania.
Molti di quei compagni che hanno sostenuto in qualità di militanti, simpatizzanti o amici la Cellula napoletana negli anni Novanta sono oggi ancora qui tra noi sia materialmente che idealmente: non possiamo non dedicare questa giornata alla compagna Vincenza Marotta, amica attiva del Partito, recentemente scomparsa, che abbiamo ricordato sull’ultimo numero del nostro giornale; ricordiamo con la stessa gioia il già Segretario di Cellula compagno Nando Puglia, morto poco più che quarantenne di una terribile malattia; e il compagno Giuseppe Nastro che all’indomani della proposta di entrare nel Partito nonostante la sua avanzata età, ci lasciava nel 1995 dopo aver dato un contributo allo sviluppo del Partito inestimabile con l’avvicinamento alla Cellula di molti fuoriusciti dal PCI e decine di abbonamenti a “Il Bolscevico”. Ci ha accompagnati da quegli anni la compagna Maria Ferrara, amica attiva del Partito, che, nonostante l’età, ci offre sempre le sue energie nonostante sia ultraottantenne per dare una mano alla causa del Partito e della rivoluziona socialista in Italia. A tutti questi compagne e compagni invito la sala ad elevare un applauso!
La Cellula napoletana ha avuto tre fasi importanti della sua storia: quello della fondazione fino al tradimento del suo Segretario e il ritiro dello stesso a vita privata (1993-2002); una seconda che aveva prodotto un forte avanzamento del Partito a Napoli a ridosso del V Congresso nazionale del Partito fino a “conquistare” due compagni all’interno del Comitato centrale (2003-2015); il tradimento e la fine ingloriosa di questi ultimi due ex dirigenti nazionali e l’avvio di una nuova fase che oggi coincide con il Fronte Unito rappresentato dal Coordinamento di Unità Popolare fondato lo scorso 1 luglio e presentato nientemeno che alla Camera dei Deputati. Nessun applauso, pertanto, per i rinnegati della causa del socialismo che hanno smesso di fare qualcosa per la classe operaia cianciando di essere “amici” o di “dare un contributo almeno locale alla lotta contro la giunta comunale” parafrasando alcune lettere con cui questi personaggi volevano pararsi dinanzi al nostro Partito. Diversamente plaudiamo alla bella iniziativa rilanciata a livello locale alla “Festa della Riscossa Popolare” dove sono state tracciate, probabilmente, le coordinate del lavoro politico che bisogna fare a Napoli: cacciare i governi Draghi e Manfredi; dare la priorità al lavoro e al risanamento delle periferie urbane e dei quartieri popolari; rimanere uniti sulle questioni importanti e prioritarie e rifuggire quelle secondarie e non fondamentali per il proletariato e le masse popolari.
Chiaramente vi saranno, di volta in volta, delle divergenze tra una organizzazione e l’altra, non possiamo pretendere di viaggiare sempre in pieno accordo, siamo comunisti! Ma potremmo trovare in una camera di compensazione tra i compagni delle diverse organizzazioni un momento di discussione su temi sui quali non coincidono le volontà e risolverli di slancio. Per ora ci troviamo con quanto affermato nella storica intervista a “Il Bolscevico” del compagno Luigi Sito che ha rilanciato delle parole d’ordine che facciamo nostre: lavoro stabile e a salario pieno come priorità nell’azione di lotta a Napoli sul fronte del lavoro e dello sviluppo di Napoli e Campania; intervenire con iniziative serie per risanare i quartieri periferici, pensiamo alla zona Est, a quella Ovest, ma anche alla Nord, attaccando la giunta Manfredi che vogliamo cacciare via; rilanciare il fronte unito, in ultimo, per avere quella alternativa di società che giustamente Sito ricorda essere il socialismo.
Chiaramente concordiamo anche con l’ottimo intervento del compagno Pietro D’Alisa del PCI che ha detto di stare attenti alla legge dei sindaci che creano dei veri e propri podestà, come a Napoli; da anni, fin dalla giunta Bassolino, da rinnegato a caro amico dei fascisti, abbiamo attaccato le giunte antipopolari che affamavano il popolo napoletano e che non hanno risolto uno dei problemi principali fin qui citati. PMLI, Carc, PCI e le altre organizzazioni presenti nel Coordinamento di Unità Popolare hanno un'occasione unica di creare un laboratorio politico che metta pressioni alle istituzioni nazionali e locali in camicia nera e bissare le iniziative nazionali come quella di Coltano dove queste organizzazioni hanno portato ben 10mila manifestanti a contestare le basi Nato in provincia di Pisa.
Chiaramente cercheranno di metterci contro come è capitato con l’attacco velenoso rivolto direttamente al PMLI dal direttore della rivista “Cumpanis”, Fosco Giannini, sulle posizioni internazionali antimperialiste e di ricaduta sui Carc e sul PCI: diamo la nostra piena solidarietà al Segretario del PCI Alboresi, al Segretario dei Carc Vangeli, e al nostro Segretario generale Giovanni Scuderi e al compagno Erne Guidi per il vigliacco attacco dell’ex senatore del PRC, geloso, invidioso e forse preoccupato di questo fronte unito nazionale e locale.
Compagne e compagni,
i marxisti-leninisti napoletani hanno combattuto per questi trent’anni le giunte locali che spesso hanno messo la camicia nera per reprimere i lavoratori ma soprattutto i disoccupati e i precari organizzati, smascherato i partiti revisionisti, primo fra tutti quello di Bertinotti che ha partorito a Napoli mostri politici come Gennaro Migliore, oggi renziano, già responsabile dei giovani comunisti; ha combattuto una battaglia senza sosta e senza quartiere a Napoli per il lavoro risultando storico il suo apporto sia per il Movimento di lotta per il lavoro sia per gli ex precari “Bros”, in lotta per accedere nella Pubblica Amministrazione come lavoratori della manutenzione stradale. Nell’ultimo comunicato stampa e volantino diffuso a Napoli abbiamo detto alla giunta regionale De Luca che risulta insufficiente la sola proroga del contratto - ultimamente strappato dai sindacati, tra cui l’USB -, serve, invece, l’assunzione immediata delle migliaia di operaie e operai che sono dislocati nei cinque lotti della Campania. Concentriamoci fin da subito nella lotta di classe che si sta avvicinando per questo autunno che deve caldo come fu quello a ridosso degli anni Sessanta e Settanta per buttare giù il governo imperialista del banchiere massone Draghi e il suo burattino in camicia nera Manfredi.
Viva la gloriosa e storica Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI!
Viva i valorosi e gloriosi membri della Cellula “Vesuvio Rosso”!
Viva le masse napoletane in lotta e le forze politiche, sindacali, sociali e culturali che le sostengono!
Avanti con forza e fiducia sulla via dell'Ottobre verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Cacciamo via il governo del massone e banchiere Draghi e del suo burattino in camicia nera Manfredi!
Grazie.
13 luglio 2022