Il disastro ferroviario del 2009
Cinque anni a Moretti per la strage di Viareggio

 
L'ex amministratore delegato di FS e Rfi Mauro Moretti è stato condannato lo scorso 30 giugno a 5 anni di reclusione dalla Corte d'Appello di Firenze per i reati di disastro ferroviario colposo, incendio e lesioni colpose nel processo di appello bis per la strage ferroviaria di Viareggio. Nel primo appello Moretti era stato condannato a 7 anni, mentre in questo nuovo processo disposto dalla Cassazione la Procura generale aveva chiesto 6 anni e 9 mesi.
La Corte d'Appello di Firenze, condannando Mauro Moretti a 5 anni, ha dichiarato peraltro estinto per prescrizione il reato di omicidio colposo seguendo le indicazioni della Cassazione, escludendo altresì la colpa dell'omessa disposizione della riduzione della velocità dei convogli merci, uno dei profili colposi su cui la Cassazione aveva chiesto di valutare nel merito.
Con la stessa sentenza sono state condannate, oltre a Moretti, altri 12 alti funzionari di aziende, 5 italiani e 7 stranieri, tutti tedeschi e austriaci.
Per ciò che riguarda gli italiani, Vincenzo Soprano, ex Ad di Trenitalia, e Michele Mario Elia, ex Ad di Rete Ferroviaria Italiana – ossia i vertici, insieme a Moretti, delle ferrovie italiane - sono stati condannati a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni, Mario Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni, Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico di Cima riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni e Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical, a 4 anni.
Per ciò che riguarda i tedeschi, Uwe Kriebel, supervisore ai controlli dell'officina di Junghental, è stato condannato a 4 anni e 5 mesi, Helmut Broedel, funzionario dirigente dell'officina Junghental di Hannover, a 4 anni, 5 mesi e 20 giorni, Andreas Schroeter, responsabile tecnico di Junghental, 4 anni e 8 mesi, e Peter Linowski, Ad di Gatx Rail Germania, a 6 anni. Quanto agli austriaci, Rainer Kogelheide, Ad di Gatx Rail Austria, è stato condannato a 6 anni, Roman Meyer, responsabile flotta carri di Gatx Austria, a 5 anni, 6 mesi e 20 giorni, e Johannes Mansbart, manager di Gatx Rail Austria, 5 anni e 4 mesi. La Corte d'appello ha assolto invece Francesco Favo, ex responsabile sicurezza di Rfi, Emilio Maestrini, ex responsabile sicurezza di Trenitalia, e Joachim Lehmann, supervisore di Junghental.
I tredici condannati, comunque, potranno ricorrere in Cassazione impugnando la sentenza di Firenze, e non è affatto da escludere che nelle more si possa maturare la prescrizione dei rispettivi reati.
Il drammatico fatto che ha portato al processo accadde alle 23:48 del 29 giugno 2009 a Viareggio, quando un treno merci partito da Trecate, in Piemonte, e diretto a Gricignano, in Campania, deragliò poco dopo aver superato la stazione ferroviaria della città toscana, con la conseguenza che una delle cisterne, in tutto 14, che trasportano Gpl si rovesciò su un fianco e si squarciò sbattendo a forte velocità contro un ostacolo e da un foro di 40 centimetri iniziò a fuoriuscire il gas che avvolse i binari e le abitazioni affacciate sulla linea ferroviaria.
Pochi minuti più tardi, nell'aria satura di Gpl un'esplosione d'improvviso sprigionò una tempesta di fiamme che investì tutto quanto si trovava nel raggio di centinaia di metri, inghiottendo case, negozi, uffici e automobili: alla fine si conteranno 32 morti e 25 feriti.
Compiute le indagini di rito da parte dei magistrati inquirenti, il 31 gennaio 2017 il Tribunale di Lucca condannò 23 dei 33 imputati, accusati a vario titolo di disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali. In tale occasione Mauro Moretti fu condannato a sette anni di reclusione, e furono condannati a sei anni anche Vincenzo Soprano e Michele Mario Elia, ossia i tre uomini di vertice delle ferrovie italiane.
Il 20 giugno 2019 la Corte d'Appello di Firenze confermava quella di primo grado, e le difese degli imputati presentavano ricorso in Cassazione, la quale l'8 gennaio 2021 disponeva un nuovo giudizio dinanzi alla Corte d'Appello di Firenze ai soli fini del ricalcolo della pena per alcuni imputati, e disponeva altresì un nuovo giudizio nella medesima sede giurisdizionale per altri imputati, con l'esito che si è visto.

13 luglio 2022