La locale Cellula “Stalin” scende in campo in vista delle elezioni politiche e regionali siciliane
Diffuso con successo a Catania il documento elettorale astensionista dell'UP del PMLI
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Domenica 28 agosto la Cellula “Stalin” della provincia di Catania con gli amici del Partito ha svolto un proficuo volantinaggio del documento dell'Ufficio politico del PMLI “Impugnare l'arma dell'astensionismo per delegittimare il capitalismo e i suoi governi e partiti e per avanzare verso la conquista del socialismo e del potere politico del proletariato” in una parte del centro storico catanese, fra via cardinale Dusmet, l'entrata della villa Pacini e porta Uzeta, zona caratteristica popolare animata da mercatini domenicali.
I compagni indossavano il “corpetto” con Il Bolscevico
n° 30 e il manifestino con la parola d'ordine del documento elettorale del Partito. Il volantino è stato accettato con interesse. Ci sono stati dialoghi con molti ai quali i compagni hanno spiegato le due forme di democrazia, quella borghese formale e ingannevole, mentre la democrazia proletaria è diretta con la partecipazione delle masse popolari con il diritto di revoca in qualsiasi momento e ha come strumento decisionale le Assemblee popolari che eleggono i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta. Istituzioni popolari che gli astensionisti di sinistra devono contribuire a edificare.
Si tratta di un documento che contribuisce a fare chiarezza all'elettorato di sinistra e che crede nel socialismo. “Il 25 settembre si terranno le elezioni politiche (e le regionali in Sicilia, ndc). Invitiamo le elettrici e gli elettori, a cominciare dalle operaie e dagli operai, dalle giovani e dai giovani, a spendere qualche minuto per leggere la proposta elettorale del PMLI per cambiare l’Italia. Noi marxisti-leninisti italiani vogliamo cambiare radicalmente l’Italia nell’economia, nelle istituzioni, nell’ordinamento giuridico, nell’istruzione, nella cultura, nell’arte, nella morale, nello stile di vita per dare al popolo italiano una vita senza sfruttamento, oppressione, disoccupazione, povertà, disuguaglianze sociali e di genere, guerre. Questa nuova società è il socialismo, già realizzato nell’Urss di Lenin e Stalin e nella Cina di Mao, e poi abbattuto dai revisionisti, cioè dai falsi comunisti che hanno fatto scempio degli insegnamenti universali e immortali del marxismo-leninismo-pensiero di Mao”.
31 agosto 2022