Molto applaudito il saluto di Monica Martenghi che ha detto: "Senza il pensiero di Mao è impossibile comprendere e cambiare la realtà"
Erne Guidi fa luce sul pensiero di Mao, sull'imperialismo, la lotta all'imperialismo e il pericolo della guerra imperialista mondiale
Commemorato Mao in un clima militante antimperialista. Unanime l'impegno ad applicare gli insegnamenti antimperialisti di Mao e a propagandare l'astensionismo tattico anticapitalista e per il socialismo. Riaffermato il sostegno alla Resistenza ucraina contro l'invasione della Russia del nuovo zar Putin. Applauditi gli interventi dei delegati delle istanze di base del PMLI e di due simpatizzanti del Partito. Presente una delegazione del Partito dei Carc. Messaggi dall'Italia, dalla Cina, dalla Grecia e dagli Stati Uniti, nonché da membri del Coordinamento di Unità Popolare. UN GIOVANE COMUNISTA CINESE: “IL TRUCCO DEI REVISIONISTI ALLA FINE SARÀ SMASCHERATO”
Impugnare l'arma dell'astensionismo il 25 settembre
Anche quest'anno il PMLI ha compiuto degnamente e con successo il suo giuramento di onorare solennemente Mao ad ogni anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 9 settembre 1976, con la 46ª militante Commemorazione del grande Maestro del proletariato internazionale che si è tenuta domenica 11 settembre a Firenze, nella Sala delle ex Leopoldine in Piazza Tasso, nel quartiere popolare di San Frediano dove il Partito ha le sue radici.
Un evento storico, degno di essere ricordato negli annali del Partito, come lo ha definito il Segretario generale del PMLI, che aggiorna e arricchisce la linea politica, strategica e tattica del PMLI sulla politica internazionale e la lotta contro l'imperialismo, e che lo arma al meglio per affrontare le nuove sfide che incalzano, a cominciare dalla battaglia elettorale astensionista in corso.
Uno sforzo quanto mai necessario oggi, per chiarire al proletariato italiano e a tutti i sinceri anticapitalisti e fautori del socialismo, la difficile e complessa situazione attuale, caratterizzata dall'aggressione di stampo neozarista e neonazista della Russia all'Ucraina, con la confusione che ha creato nei partiti anticapitalisti e che si richiamano al comunismo, e dall'impennata dei fattori di guerra tra gli imperialismi dell'Est e dell'Ovest che rischiano di gettare il mondo in una nuova guerra mondiale. Per questo il tema scelto quest'anno per la commemorazione era “Gli insegnamenti di Mao sull'imperialismo, la situazione internazionale, l'imperialismo italiano”. Tema di grande valenza strategica, brillantemente trattato con grande profondità di analisi e capacità oratoria dal compagno Erne Guidi, che ha fornito tutti gli elementi indispensabili per capire la situazione attuale e applicare gli insegnamenti di Mao nella lotta contro l'imperialismo, sia a livello nazionale che internazionale.
La rossa accoglienza del Partito agli intervenuti
Ad accogliere i partecipanti, provenienti da ogni parte d'Italia, era la splendida sala rossa addobbata con grande cura dalle commissioni di Organizzazione e di Stampa e propaganda del CC del PMLI, dal Comitato provinciale di Firenze, dalla cellula Nerina (Lucia) Paoletti di Firenze e da simpatizzanti attivi del Partito. In fondo alla sala risaltava il rosso tavolo della Presidenza, dietro al quale campeggiava il pannello con il tema della Commemorazione scritto a grandi caratteri, con il bel manifesto cinese dell'avanzata dei popoli in armi sotto la rossa bandiera con l'effige di Mao, a simboleggiare che il marxismo-leninismo-pensiero di Mao guida ancora le lotte di liberazione dei popoli e delle nazioni oppresse contro tutti gli imperialismi. Ai lati del tavolo e del podio per gli oratori, quattro gruppi di bandiere del PMLI e dei Maestri completavano la scenografia della presidenza.
I muri perimetrali della sala erano ravvivati da altre bandiere e da diversi manifesti del PMLI, tra cui quello ufficiale della Commemorazione, quello elettorale per propagandare l'astensionismo alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, quello per il proselitismo, quello a sostegno della lotta del popolo Ucraino contro l'invasore russo, quello sul 78° della Liberazione di Firenze dai nazifascisti e il manifesto celebrativo di Engels.
Vicino all'ingresso, ad accogliere gli intervenuti, un tavolo rosso con i libri, i documenti e gli opuscoli del Partito, con in evidenza quelli di Scuderi, gli audiovisivi, le spille e altro materiale di propaganda, comprese delle copie a colori de “Il Bolscevico”, tra cui l'ultimo numero, il 32, il numero precedente contenente le citazioni di Mao a sostegno ai popoli in lotta contro l'imperialismo e il saggio di Scuderi per il Seminario Internazionale sul pensiero di Mao, il numero del 50° anniversario del giornale e il numero contenente l'importante discorso del Segretario generale per la 40ª Commemorazione dal tema “Da Marx a Mao”. Un sottofondo musicale di canzoni popolari e partigiane e degli inni del Partito completava il clima di calda accoglienza dei partecipanti.
Il saluto di Monica Martenghi ai partecipanti
Alle ore 10, sulle note solenni de “L'Internazionale”, i compagni dirigenti hanno preso posto al tavolo della presidenza, con al centro il Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, affiancato dal compagno Erne Guidi e dalla compagna Monica Martenghi, Direttrice responsabile de “Il Bolscevico” e responsabile della Commissione donne del CC del PMLI, che a nome del Comitato centrale del Partito ha aperto la Commemorazione dando il benvenuto ai partecipanti.
La compagna ha rivolto un calorosissimo saluto a tutti i presenti e in special modo a chi ha gravi problemi di salute, chi aveva fatto un lungo viaggio e a chi partecipava per la prima volta alla Commemorazione di Mao, e ha ringraziato le Commissioni centrali del Partito, il Comitato provinciale di Firenze e tutte le compagne e i compagni che col loro lavoro hanno permesso di tenere questa importante manifestazione, peraltro vergognosamente ignorata dai media.
Ha dato poi notizia del ricevimento con gioia di un importante messaggio di saluto di un giovane comunista cinese, e ha ringraziato calorosamente il Comitato centrale del Partito comunista marxista-leninista di Grecia e la Squadra di corrispondenza estera di Azione Fulminante-USA per gli importanti messaggi di sostegno.
Ha poi ricordato le compagne e i compagni membri e simpatizzanti attivi scomparsi, salutati da un commosso applauso della sala: “Lucia” Nerina Paoletti, Battista Bruni (Tino), Cirano Biancalani, Angelo Cimmino, Vincenzo Falzarano, Bruno Ferrari, Giuseppe Lepore, Marco Marchi, Giuseppe Mazzola, Franco Melandri, Ferruccio Panico, Ferdinando Puglia, Lorenzo Santoro, Fabio Zannelli, Salvatore Zunica.
Nell'esprimere totale solidarietà militante ai sindacalisti Si Cobas e Usb recentemente colpiti dalla repressione giudiziaria a Piacenza, agli operai della Wärtsilä di Trieste in lotta per evitare la chiusura dello stabilimento e a tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno perso il lavoro o che stanno lottando per impedire la chiusura della loro fabbrica, alle lavoratrici e ai lavoratori immigrati trattati come schiavi dai padroni, nonché l'appoggio alla decisione dell'Assemblea permanente dei lavoratori GKN di Campi Bisenzio che intendono creare una fabbrica pubblica, la compagna ha rivolto un invito, salutato dagli applausi dei presenti, ai sindacati confederali e ai sindacati di base ad indire unitariamente uno sciopero generale per il lavoro e contro i licenziamenti, la delocalizzazione delle fabbriche e la strage dei morti sul lavoro. Forti applausi hanno sottolineato di seguito anche le dure e sdegnate parole di condanna che la compagna ha indirizzato al femminicidio e agli stupri in continua crescita, alla cultura patriarcale e maschilista che li genera e all'aspirante duce d'Italia Giorgia Meloni.
La presentazione di Guidi e il discorso di Martenghi
Martenghi ha poi presentato il compagno Erne Guidi, rimandando per la sua biografia politica a quella pubblicata in occasione della Commemorazione di Mao del 2018 da lui tenuta sul tema “Mao, l'imperialismo e la lotta per il socialismo”. Ma non senza ricordare comunque i suoi molti meriti acquisiti nella sua lunga militanza al servizio del Partito, iniziata da giovanissimo nel 1987, tra i quali i numerosi viaggi all'estero su incarico del CC per rendere omaggio ai Maestri, gli importanti documenti teorici redatti su indicazione e ispirazione del Segretario generale e ultimamente, il suo importante incarico, assegnatogli personalmente dal compagno Scuderi, di tenere i rapporti con i partiti, sindacati e movimenti della sinistra di opposizione e di classe, da lui assolto lavorando col massimo impegno e senza badare a sacrifici, sul fronte delle alleanze del Partito e dell’unità di azione delle forze anticapitaliste: “Grazie al contributo ideologico, politico, operativo e organizzativo del compagno Guidi – ha detto in proposito la compagna citando testualmente il giudizio del Segretario generale - è stato possibile far compiere al PMLI un salto di qualità nella politica di fronte unito, delle alleanze e dell’unità d’azione con le forze anticapitaliste. Il compagno Guidi è un esempio di valore nazionale di militante e di dirigente marxista-leninista”.
Successivamente Martenghi ha tenuto un importante e applauditissimo discorso, letto in forma necessariamente abbreviata ma pubblicato integralmente su questo numero del giornale. Indirizzando subito l'attenzione dei partecipanti sul tema scelto per la Commemorazione, che entra nel vivo del dibattito suscitato dalla guerra in Ucraina, e sottolineando l'importanza del pensiero di Mao, senza il quale “è impossibile comprendere e cambiare la realtà”, la compagna ha rilevato che in Italia “vi sono partiti che si definiscono comunisti ma ignorano completamente il pensiero e l’opera di Mao. Altri, pur richiamandosi al pensiero di Mao, non ne hanno una corretta concezione, da qui la loro posizione errata riguardo il tema che trattiamo in questa Commemorazione di Mao”. Noi, ha detto in proposito Martenghi calcando le parole, “torniamo a ribadire la nostra posizione: siamo con la Resistenza ucraina e contro l'invasione neonazista russa voluta dal nuovo zar Putin, che mira a ripristinare l'impero zarista. Siamo per una Ucraina libera, indipendente, sovrana e integrale”. Ed ha aggiunto, accompagnata dagli scroscianti applausi della sala: “Viva la controffensiva della Resistenza ucraina”!
Il fatto però che tra i partiti anticapitalisti ci siano forti divergenze ideologiche, ha proseguito Martenghi, non deve impedire la loro unità d'azione sui problemi che riguardano il proletariato e le masse popolari, sull'esempio del Coordinamento di Unità Popolare. E rimarcando la necessità e l'urgenza che tutte queste forze, a cominciare da quelle con la bandiera rossa, aprano una grande discussione pubblica e privata sulla società alternativa al capitalismo, che per noi è il socialismo, ha esclamato con forza e tra applausi dei partecipanti: “Perché bisogna cambiare tutto! Dall’economia alla classe al potere, dalle istituzioni alla costituzione, dalla cultura all’istruzione e alla morale. Attraverso la rivoluzione proletaria e la dittatura del proletariato, che sono irrinunciabili”!
Avviandosi a terminare il suo importante intervento, la compagna ha parlato delle imminenti elezioni politiche nazionali e regionali siciliane esortando ad impugnare l'arma dell'astensionismo tattico anticapitalista per delegittimare il capitalismo e i suoi governi e partiti e per avanzare verso la conquista del socialismo e del potere politico del proletariato; denunciando a tale riguardo le operazioni elettorali ingannevoli del trasformista liberale Conte, del rivoluzionario da operetta De Magistris e del rossobruno Rizzo, volte a soddisfare le rispettive ambizioni personali e a drenare l'astensionismo di sinistra per ingabbiare gli elettori di sinistra nelle istituzioni borghesi. “La scelta è: o l’astensionismo anticapitalista per il socialismo o il voto ai partiti al servizio del capitalismo”, ha concluso Martenghi tra gli applausi entusiasti dei partecipanti. Per poi chiudere il suo vibrante intervento lanciando dalla tribuna le parole d'ordine inneggianti a Mao e al PMLI, ripetute per due volte in coro e a pugno chiuso con tutta la sala in piedi.
I calorosi messaggi al PMLI e a Scuderi
Subito dopo Martenghi ha invitato la delegazione ad hoc ad andare a deporre l'omaggio floreale del Partito alla lapide dedicata ai martiri di Piazza Tasso trucidati dai fascisti repubblichini il 17 luglio 1944, invitando la sala a salutarla con un applauso.
Prima di dare la parola ai delegati delle istanze di base e ai simpatizzanti selezionati dalla Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI, tenuto presente i contenuti, le necessità del momento del Partito e la rappresentatività - interventi purtroppo necessariamente limitati nel numero di nove e nella durata di due minuti ciascuno a causa del poco tempo a disposizione - la compagna ha letto, ringraziandole e proponendo un applauso per ciascuna di esse, nell'ordine: l'elenco delle Istanze di base del Partito a cui non è stato possibile dare la parola per mancanza di tempo; la lista delle istanze di base del Partito assenti per motivi di salute, professionali o economici e che hanno inviato un messaggio di saluto, e la lista dei simpatizzanti e degli amici del PMLI che hanno inviato un messaggio di saluto e che non erano presenti.
Subito dopo ha ringraziato la Direzione nazionale del Partito dei Carc per il suo messaggio di saluto alla Commemorazione, salutando il loro delegato, compagno Paolo Badini, presente in sala, e annunciando che il messaggio sarebbe stato pubblicato su “Il Bolscevico”; come anche quello della CPU di Inventare il futuro, del quale ha citato l'importante passaggio che denuncia Draghi, il PD, Meloni e tutta la destra italiana, la Confindustria, la borghesia e il capitalismo come tigri di carta, e che così si conclude: “Compagne e compagni, se sapremo osare allora vinceremo. Viva Mao e viva il PMLI”! Anche Democrazia Atea ha inviato un messaggio. Scuderi si è unito a Martenghi nel ringraziare personalmente per questi importanti messaggi.
Chiudeva l'elenco la lista dei compagni esteri che hanno inviato un messaggio di saluto e che non erano presenti. Messaggi che non è stato possibile leggere per mancanza di tempo ma pubblicati anch'essi su “Il Bolscevico”. La compagna ha citato però il passaggio conclusivo dell'importante e incoraggiante messaggio di un giovane compagno cinese, nel quale esalta il pensiero e l'opera di Mao e denuncia con forza l'opera controrivoluzionaria dei revisionisti cinesi, predicendo che “il trucco dei revisionisti alla fine sarà smascherato”. Anche il Segretario generale si è unito agli applausi entusiasti della sala esprimendo così il suo personale apprezzamento: “Bravo, bravo, bravo! Viva le compagne e i compagni cinesi”!
Il saluto delle istanze di base e dei simpatizzanti
Si sono quindi succeduti gli interventi di nove delegati delle istanze di base e di due simpatizzanti del Partito per portare il saluto alla Commemorazione, aperti da una compagna lavoratrice e chiusi da una compagna studentessa universitaria. Nel dare la parola al compagno Urban per il saluto dell'Organizzazione di Biella, Martenghi si è congratulata con lui a nome di tutto il Partito per essere riuscito, il giorno precedente, con il sostegno di Alessandra, a coinvolgere sostenitori di Lenin di Cavriago e di Reggio Emilia a rendere omaggio a Lenin deponendo un mazzo di fiori ai piedi del suo busto a Cavriago.
Tutti gli interventi, calorosamente applauditi dalla sala e spesso sottolineati anche dagli elogi del Segretario generale, sono riusciti ad esprimere, in un fervente clima militante antimperialista, la compattezza del Partito attorno a Mao e l'unanime impegno ad applicare i suoi insegnamenti antimperialisti, a partire dal sostenere con forza la Resistenza ucraina contro l'invasione della Russia del nuovo zar Putin, e a propagandare l'astensionismo tattico anticapitalista e per il socialismo.
Cogliendo in pieno lo spirito e la lettera del tema della Commemorazione, tutti si sono sforzati di dare il proprio contributo al suo approfondimento e articolazione, dimostrandosi all'altezza di questa storica occasione, e sono riusciti anche, pur nel breve tempo di due minuti a disposizione, ad apportare un ulteriore contributo legato all'esperienza maturata nel lavoro tra le masse.
Non possiamo per ragioni di spazio dare conto di tutti gli importanti interventi, che del resto si possono leggere integralmente su questo numero de “Il Bolscevico”. Ma va quantomeno messo in evidenza che gli interventi hanno messo in risalto in diversi modi e in maniera corale, l'importanza di questa occasione storica, grazie agli insegnamenti di Mao e al contributo fondamentale del compagno Guidi, per fare chiarezza tra i sinceri anticapitalisti e antimperialisti ingannati dai falsi comunisti e dagli agenti di Putin, per portare tra le masse la giusta linea antimperialista contro tutte le superpotenze dell'Ovest e dell'Est, metterle in guardia sui pericoli di guerra imminenti tra di esse per l'egemonia mondiale e prepararle ad insorgere contro un'eventuale entrata in guerra del nostro Paese.
Così come va messo in evidenza l'impegno corale a intensificare gli sforzi nel lavoro sul territorio e tra le masse per propagandare la linea astensionista del PMLI, incitarle alla lotta contro il governo Draghi e quello che subentrerà al suo posto, portare avanti la nostra lotta per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso. Il compagno Scuderi come sempre non ha mancato di sottolineare con parole di elogio e di incoraggiamento tutti gli interventi, in particolare quelli dei due compagni simpatizzanti e quelli delle compagne.
Il discorso di Erne Guidi
Alla fine degli interventi di saluto la compagna Martenghi ha dato la parola a Erne Guidi per il suo importante e chiarificatore discorso commemorativo tenuto a nome del CC del PMLI, informando i presenti che per stare nei tempi previsti ne avrebbe letta una versione ridotta di oltre la metà, invitandoli a leggere la versione integrale pubblicata su questo numero de “Il Bolscevico” e sul sito del Partito.
Partendo dagli avvenimenti internazionali e in particolare dall'aggressione russa all'Ucraina, che dimostrano che l'imperialismo esiste ancora, il compagno Guidi ha premesso la volontà del PMLI di cogliere l'occasione di questa Commemorazione di Mao per fare chiarezza su come si presenta l'imperialismo oggi, e qual è la contraddizione principale che determina il nemico da combattere, perché non basta conoscere l'imperialismo in termini generali e teorici, se poi non si è capaci di fare un'analisi concreta di esso nella realtà attuale, “come dimostrano - ha sottolineato - le posizioni errate che circolano tra i sinceri comunisti e gli antimperialisti sulla guerra all'Ucraina”.
Il compagno ha quindi denunciato le responsabilità e i crimini dell'imperialismo in generale, responsabile di guerre, aggressioni e sfruttamento dei popoli, nonché di inquinamento e distruzione dell'ecosistema, delle pandemie e delle spaventose diseguaglianze che condannano gran parte della popolazione mondiale a non avere accesso all'acqua e a un'alimentazione sufficiente. Ma ha denunciato in particolare anche i crimini dell'imperialismo russo che oggi sta seminando morte e distruzione in Ucraina: “Questa brutale invasione del nuovo zar russo Putin, con i bombardamenti sulle città e migliaia di vittime civili, tra cui anziani e bambini, non ha alcuna giustificazione”, ha esclamato suscitando un applauso di approvazione dei partecipanti.
Da qui il compagno ha preso le mosse per spiegare approfonditamente la nostra posizione sull'Ucraina e il disegno neozarista di Putin, ancorata rigorosamente ai principi antimperialisti enunciati da Lenin, Stalin e Mao ed espressa dal Comunicato dell'Ufficio stampa del PMLI del 24 febbraio dal titolo “Isolare l'aggressore russo”, in cui si sanciva che il nuovo zar Putin va fermato, che “l'unica via è la resistenza armata del popolo e del governo ucraino, e l'isolamento politico, diplomatico, economico e commerciale della Russia”, e che “non possiamo appoggiare né l'imperialismo dell'Est né l'imperialismo dell'Ovest, bisogna essere contro ogni imperialismo. L'imperialismo, qualsiasi sia la sua faccia, è il nemico mortale di tutti i popoli del mondo”: “Come in tutti i fenomeni - ha sottolineato perciò Guidi per spiegare la nostra posizione sull'Ucraina - si tratta sempre di individuare la contraddizione principale che è la lotta antimperialista, la lotta di popolo contro l'occupante militare oppressore, la lotta di liberazione nazionale dall'aggressore straniero. Ed è questa che va appoggiata senza tentennamenti e riserve, senza farsi condizionare dalla propaganda dell'imperialismo, che sia dell’Ovest o dell’Est”.
Successivamente il compagno ha affrontato, smascherandoli uno per uno, i vari imperialismi, sia quelli delle superpotenze dell'Ovest e dell'Est che si contendono l'egemonia globale, sia delle potenze imperialiste minori, come India, Giappone, Turchia, Iran, Israele e Arabia Saudita, che si contendono il predominio di alcune regioni del mondo. Primo fra tutti gli imperialismi, in ordine di potenza economica e militare, è quello americano, che nonostante spadroneggi ancora in tutto il mondo è però in declino e si sente il fiato sul collo del socialimperialismo cinese in ascesa, per arginare la cui rapida espansione in Asia, Africa, America Latina e perfino verso l'Europa, gli Stati Uniti stanno stringendogli davanti una cintura di ferro di alleanze economiche e militari senza precedenti; alla quale i socialimperialisti di Pechino rispondono potenziando il loro apparato militare e aumentando la pressione militare su Taiwan, in una pericolosa spirale da cui può scaturire la scintilla che provocherà la terza guerra mondiale.
Dopo gli imperialismi di USA e Cina, Guidi ha analizzato quelli di Russia e UE, smascherando del primo il sogno neozarista, appoggiato e coperto anche dai revisionisti russi, in realtà imperialisti e reazionari che si spacciano per “nazionalisti” e “socialisti”: “corvi che si rivestono di penne di pavone”, come li ha bollati il compagno usando le parole di Stalin. E denunciando del secondo il disegno di rilanciarsi anche sul piano militare e interventista con una rapida politica di riarmo, oltre all'intensificazione della sua politica economica antipopolare: “L’UE è irriformabile, bisogna distruggerla, cominciando a tirarne fuori l’Italia”, ha esclamato Guidi, “e noi – ha proseguito tra gli applausi - faremo fino in fondo la nostra parte finché un giorno venga instaurata la Repubblica socialista d’Europa. Ma sarà impossibile passare pacificamente a questa nuova Europa se non si realizzerà il socialismo nei singoli paesi dell’UE, a cominciare dall’Italia”.
Guidi ha poi trattato nello specifico il tema del pericolo concreto di una guerra imperialista mondiale, mettendo in rilievo come il pericolo principale sia rappresentato dallo scontro tra la superpotenza USA che cerca di preservare l'attuale ordine mondiale di cui è al vertice, e quella cinese che vorrebbe instaurare un nuovo ordine “multipolare” da essa egemonizzato. In questo quadro ha messo in rilievo il minaccioso attivismo della NATO, che con il suo allargamento ad altri paesi e il nuovo concetto strategico che la proietta su scala globale aumenta grandemente i fattori di guerra: “La NATO va sciolta. Occorre battersi affinché l'Italia esca da questa alleanza imperialista”, ha esclamato con forza e applaudito con entusiasmo dalla sala. “La parola d’ordine 'Via l’Italia dalla NATO. Via la NATO dall’Italia' resta più attuale che mai”.
Utilizzando le splendide e inoppugnabili parole di Mao sulle guerre giuste e ingiuste, il compagno ha fatto anche chiarezza sulle posizioni pacifiste e la non violenza, che non può essere un'arma di lotta per gli sfruttati e gli oppressi e fa solo il gioco del più forte e dell'aggressore sull'aggredito, e ha ribadito il nostro appoggio a tutti i popoli del mondo che combattono l'imperialismo, indipendentemente dalle forze che li dirigono.
Infine il compagno Guidi ha trattato l'imperialismo italiano, sottolineando come questo, con il governo del banchiere massone Draghi, si sia rinsaldato nelle sue ambizioni espansioniste e nelle sue alleanze imperialiste, NATO e UE; e ancor più proiettato verso le sue sfere di influenza storiche, come i Balcani, il Mediterraneo allargato e l'Africa. Il suo interventismo ha fatto un salto con l'invio delle armi all'Ucraina, e se la NATO decidesse di intervenire direttamente in Ucraina l'Italia sarebbe obbligata a parteciparvi: “In tal caso, in qualsiasi forma l’Italia entrasse in guerra, chiameremo il nostro popolo a unirsi come un sol corpo e a insorgere”, ha ribadito con forza il compagno tra gli applausi dei partecipanti.
Dopo aver denunciato passo per passo l'espansionismo dell'imperialismo italiano, da quando si affacciò sulla scena mondiale, con le guerre coloniali in Africa, fino all'interventismo del governo Draghi, Guidi ha ribadito che il contributo più grande che possiamo dare alla lotta antimperialista è “combattere con tutte le nostre forze contro l’imperialismo italiano e il governo che dal prossimo ottobre ne reggerà le sorti”. E ha ribadito altresì, come proclamato nel Programma generale del PMLI, che “solo il socialismo può salvare l'Italia dallo sfascio, dalla miseria, dal fascismo e dalla guerra”.
Intanto bisogna rendere difficile attraverso la lotta di classe la vita al governo che uscirà dalle urne. Cosa che richiede però l'unità e un progetto comune delle forze anticapitaliste, come hanno ben compreso i fondatori del Coordinamento di Unità Popolare. E perciò occorre che tutte le forze anticapitaliste, a partire da quelle con la bandiera rossa, aprano una grande discussione pubblica per elaborare un progetto comune per la nuova società socialista. Così come occorre impugnare l'arma dell'astensionismo per delegittimare il capitalismo e i suoi governi e partiti e per combattere le istituzioni rappresentative della borghesia e creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo.
Avviandosi alle conclusioni, in un crescendo di forza oratoria e di calorosi applausi, il compagno ha ribadito che per far fronte a questi cruciali e gravosi compiti rivoluzionari il nostro obiettivo strategico e a medio termine è dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso. Obiettivo dal quale passa il salto di qualità rivoluzionario della lotta di classe e che richiede tutte le nostre capacità e il nostro impegno, ma anche l'aiuto indispensabile del proletariato e delle nuove generazioni.
Perciò, ha concluso Guidi tra gli applausi entusiasti e ininterrotti della sala, “dobbiamo prestare massima e serie attenzione alla risposta delle masse alle nostre proposte, come ha fatto Mao in tutta la sua vita. Chi vuol fare come Mao e condivide la linea del PMLI venga a darci una mano prendendo posto nel PMLI o al suo fianco. C’è posto per tutti gli autentici rivoluzionari e fautori del socialismo, specie se operaie e operai, ragazze e ragazzi. Non c’è cosa più bella e utile che dare la propria vita per l’Italia unita, rossa e socialista”.
Le conclusioni della manifestazione
Al termine del magistrale discorso di Guidi, mentre tutta la sala in piedi gli tributava un lungo, affettuoso e meritato applauso, il Segretario generale lo ha abbracciato complimentandosi calorosamente con lui per il grande contributo personale dato a tutto il Partito e alla lotta contro l'imperialismo.
Dopo il lancio delle parole d'ordine, “Mao, Mao, Mao” e “PMLI, PMLI, PMLI”, scandite ciascuna due volte, tutta la sala in piedi e a pugno chiuso ha intonato in coro i tre inni del Partito: “L'Internazionale”, “Bandiera Rossa” e “Il Sole Rosso”. Durante il canto dell'Internazionale Scuderi ha stretto la mano a Paolo Babini, delegato della direzione nazionale del Partito dei Carc. Seguiti subito dopo dal lancio delle parole d'ordine: “Noi con Mao saremo sempre contro gli imperialismi dell'Ovest e dell'Est!”; “Il proletariato al potere per l'Italia unita, rossa e socialista!”; “Alle elezioni bisogna astenersi contro il capitalismo per il socialismo!”; “Viva Marx, viva Engels, viva Lenin, viva Stalin, viva Mao Zedong!”; “Coi Maestri e il PMLI vinceremo!”.
Prima di dichiarare la Commemorazione di Mao del 2022 vittoriosamente conclusa e augurare a tutti buona salute e un buon ritorno a casa, la compagna Martenghi ha ringraziato tutti i partecipanti, rivolgendo un ringraziamento particolarmente caloroso a tutti coloro che hanno versato dei contributi economici, prima e anche durante la Commemorazione. Contributi che per noi, ha detto, “sono come il pane, l'acqua e l'aria. In particolare ringraziamo una compagna simpatizzante, assente per malattia, che ci ha inviato una grossa donazione. Siamo commossi e grati per questa premura dimostrata nei confronti delle necessità finanziarie del nostro amato Partito”.
Aggiungendo al saluto finale della compagna i suoi personali saluti ai partecipanti, tra cui molti in procinto di intraprendere lunghi e faticosi viaggi di ritorno, e a sottolineare l'importanza eccezionale di questa Commemorazione, il compagno Scuderi ha rivolto loro questo appassionato e illuminante incitamento: “Una commemorazione storica! Ce la ricorderemo! Trasmettetene il significato proletario rivoluzionario a tutti i compagni non qui presenti e trasmettiamolo ai nuovi militanti, a quelli che verranno dopo di noi e a quelli ancora che verranno successivamente. Alla fine la vittoria sarà del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, del socialismo e della classe operaia italiana. Tutti coloro i quali portano con orgoglio in piazza la bandiera rossa si uniscano per buttar giù il capitalismo italiano e per combattere il capitalismo mondiale. Viva le compagne e i compagni del PMLI! Saluti a tutti, buona salute”.
14 settembre 2022