Significativa protesta per la mancata costruzione dell’ospedale a Palmi
Il movimento “Salute Negata” consegna al prefetto di Reggio Calabria 800 tessere elettorali
Le masse sfiduciano l’elettoralismo e le istituzioni rappresentative borghesi astenendosi alle prossime elezioni politiche
Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI
Il 15 settembre una delegazione del movimento civico spontaneo “Salute Negata” di Palmi, si è recata dal prefetto di Reggio Calabria per consegnare circa 800 tessere elettorali raccolte in quasi un mese di attività, in vista delle imminenti elezioni politiche. Si tratta di una forma di protesta senza precedenti, l’ennesima dimostrazione di sfiducia nei confronti dell’elettoralismo e delle corrotte istituzioni rappresentative borghesi da parte delle masse reggine, sempre più penalizzate dal commissariamento e dai pesanti tagli alla sanità pubblica attuati negli anni passati dai governi di “centro-destra” e “centro-sinistra” al servizio del regime capitalista e neofascista.
Nonostante il prefetto abbia posto subito l’accento sull’importanza del voto concepito come “espressione di una partecipazione civica che diventa costruzione di un’azione collettiva”, gli esponenti del movimento si sono dimostrati fermi nelle loro posizioni, ribadendo la necessità che fino a quando non si vedranno sul campo miglioramenti tangibili e significativi della situazione, la loro rinuncia al voto permarrà.
Da 15 anni i palmesi aspettano la costruzione del Nuovo Ospedale della Piana, la più importante infrastruttura pubblica del territorio progettata per avere 339 posti letto e tutte le attrezzature medico-chirurgiche necessarie. Un’opera ad oggi incompiuta che in provincia di Reggio Calabria ha determinato un'emigrazione sanitaria senza precedenti, proprio ai danni degli ammalati, che per farsi curare sono dovuti andare nelle strutture del Centro e del Nord Italia. Non a caso la Calabria è all’ultimo posto per i livelli essenziali di assistenza sanitaria.
Noi marxisti-leninisti pur appoggiando queste lodevoli iniziative astensioniste spontanee, dobbiamo con franchezza metterne in evidenza i limiti perché fino a quando il non voto sarà utilizzato dagli elettori come “semplice” forma di protesta, a Reggio e provincia le cose difficilmente potranno davvero cambiare. Pertanto, la potente arma dell’astensionismo andrebbe usata con la consapevolezza di lottare contro il regime capitalistico, come un voto dato al PMLI e al socialismo. Più astensionisti coscienti siamo, più duri e devastanti colpi daremo al capitalismo, al regime neofascista e ai suoi partiti, alle ingannatrici e oppressive istituzioni borghesi colluse con la mafia. Solo così sarà possibile imprimere una svolta decisiva alla lotta di classe e fare un grande balzo in avanti verso la conquista del potere politico da parte del proletariato. Ma l’astensionismo da solo non basta, allo stesso tempo bisogna creare in tutte le città e in tutti i quartieri le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta e la parità di genere.
Lavoriamo senza badare a sacrifici per conquistare la fiducia e l’appoggio delle masse e dei giovani, per fare capire loro che solo il socialismo può salvare l’Italia dallo sfacelo, dalla miseria, dal fascismo e dalla guerra.
21 settembre 2022