Salutari proteste delle masse popolari partenopee
Meloni e Letta contestati a Napoli
Di Maio e De Magistris inseguiti al grido “siete immondizia!”
Redazione di Napoli
Rispetto alle precedenti elezioni politiche dove i candidati del regime neofascista venivano contestati da piccoli gruppi, questa volta a Napoli non hanno avuto certamente vita facile i diversi leader del regime neofascista, sicuri di fare incetta di voti nella città all’ombra del Vesuvio. Cortei, contestazioni e addirittura inseguimenti nei vicoli dei quartieri popolari: questa volta il popolo napoletano non si è risparmiato, stanco delle promesse, dei voltagabbana e del solito teatrino dei politicanti borghesi.
Larga la protesta verso l'aspirante duce Meloni che chiudeva la campagna elettorale venerdì 23 settembre a Napoli facendo visita in piazza dei Martiri presso l’Unione degli Industriali, ben accolta dal presidente Costanzo Jannotti Pecci e iper protetta da una muraglia di “forze dell’ordine” in assetto antisommossa coadiuvate dalle barche della guardia costiera a presidiare la parte del mare. Successivamente Meloni non mancava di fare un comizio presso il quartiere di Bagnoli e, dopo aver ricevuto le prime proteste già in piazza dei Martiri, ne riceveva una più forte dai balconi del quartiere operaio da dove veniva intonata l’antifascista “Bella Ciao” mentre si vedevano diversi striscioni con richiami alla Resistenza contro il mostro nazifascista.
In precedenza era toccato, lunedì 19 settembre presso la Stazione Marittima, al segretario del PD Enrico Letta che decideva di non rispondere ai giovani manifestanti, alcune centinaia tra studentesse, studenti e centri sociali, mantenendosi dietro la polizia del ministro dell’Interno Lamorgese in assetto antisommossa.
Il più bersagliato senza dubbio è stato altresì il ministro uscente Luigi Di Maio che, sicuro che in Campania avrebbe raccolto non pochi voti essendo la sua regione di origine, ha visto con i propri occhi forti contestazioni come quella avvenuta nella centrale piazza Trieste e Trento. In via Toledo Di Maio veniva inseguito al grido di “munnezz” (immondizia in napoletano) ed era infine costretto a dileguarsi er sottrarsi alla furia dei contestatori.
Una contestazione simile l'ha subita Luigi De Magistris al seggio elettorale proprio il giorno del voto, il 25 settembre. Egli veniva letteralmente “secutato” (inseguito) da alcuni napoletani che, dopo aver detto che non aveva fatto nulla per la città, gridava “si na munnezz cumm lat” (sei una immondizia al pari degli altri candidati). L’ex sindaco di Napoli, sbigottito e protetto da alcuni impiegati comunali, evitava di essere raggiunto dalla rabbia dei presenti.
Napoli, città Medaglia d’Oro alla Resistenza, nel suo ormai imminente 79° Anniversario dalla Liberazione delle orde di Mussolini e Hitler, ha ancora fermamente risposto impugnando la bandiera dell’antifascismo contro i papaveri del regime capitalista e neofascista.
28 settembre 2022