Dal 2014 segretamente
Partiti e politici pagati dalla Russia
Gli Usa rivelano che il governo russo ha speso 300 milioni per
interferire in 24 paesi
Tre dossier americani irrompono nella campagna elettorale italiana e rivelano che Putin e il governo russo avrebbe speso ben 300 milioni di euro in 24 paesi del globo, a partire dal 2014, per interferire nella loro politica interna, finanziando partiti, politicanti borghesi e associazioni varie e rafforzare così l'influenza in questi paesi dell'imperialismo russo.
Il primo dossier, sostiene l’Associated Press, è stato inviato il 13 settembre scorso dal segretario di Stato americano, Antony Blinken, alle ambasciate americane di centinaia di nazioni.
L’effetto "bomba" è immediato, qualche minuto dopo l’uscita della notizia, intorno alle 20 ora italiana, anche nel nostro Paese parte la caccia all’elenco dei politici beneficiari dei finanziamenti russi, avvenuti tramite aziende e fondazioni.
Il dossier in questione non è frutto di un lavoro dell'intelligence Usa, ma di alcuni Dipartimenti del governo americano, che tradotto dal politichese significa che è in atto, nell'ambito della competizione interimperialista per il dominio del mondo tra l'imperialismo dell'Ovest (Usa, Ue, Nato) e quello dell'Est (Russia, RPC) anche la guerra del dossieraggio, che produce documenti da passare alla stampa in grado di influenzare l'opinione pubblica dei paesi in questo caso sotto il controllo dell'imperialismo dell'Ovest e colpire gli esponenti al soldo del nemico.
Una specie di bastone mediatico da usare per indebolire l'imperialismo dell'Est e ammonire coloro i quali volessero sganciarsi dall'Ovest o anche rendersi solo più autonomi che Washington farà di tutto per difendere con le unghie e con i denti la sua sfera d'influenza, come del resto avviene anche nell'ambito dei paesi che orbitano nella sfera d'influenza dell'imperialismo dell'Est.
In questo primo dossier, non vi è traccia di finanziamenti di Putin a politici italiani, ma si parla esplicitamente di denaro versato a partiti e politicanti in almeno 20 paesi del blocco occidentale, cosa che se fosse confermata sarebbe l'ennesima prova provata dell'espansionismo e dell'aggressività dell'imperialismo dell'Est per ridimensionare quello dell'Ovest (o quantomeno dividerlo) e penetrare così pesantemente nella politica interna dei singoli stati fuori (per ora) dalla sua area d'influenza.
Ennesima prova provata che gli imperialismi sono tutti uguali, non ne esiste uno buono e uno cattivo e oggi questi dossier dimostrano (cosa peraltro già nota) che in particolare la Russia usa da tempo gli stessi metodi usati dagli Usa, come dalla Ue e dai suoi paesi componenti, la RPC e come sempre ha fatto ogni paese imperialista (anche del passato si pensi al socialimperialismo sovietico), per assicurarsi all'interno del paese uomini e organizzazioni politiche che li rappresentino e li sostengano dentro e fuori le istituzioni.
Già in base a questo dossier, non ancora del tutto noto (la qual cosa già la dice lunga su come gli Usa trattano i loro "alleati") comunque possiamo dire che per quanto ci riguarda non ci convince affatto la relazione del Copasir (la Commissione parlamentare di controllo sui servizi segreti) presieduta dal fascista storico, ex finiano di ferro, oggi in FdI, Adolfo Urso, circa l'assenza di dati che proverebbero finanziamenti a partiti ed esponenti italiani avvenuta dopo che la Commissione ha interpellato il sottosegretario con delega alla sicurezza Franco Gabrielli.
Primo perché non ci fidiamo affatto dei servizi segreti, che vogliamo abolire come il segreto di stato, responsabili delle peggiori nefandezze e crimini compiuti contro il popolo italiano (e non solo) al servizio della classe dominante borghese e fedeli custodi di alcune verità (peraltro ben note e storicamente inoppugnabili) che si nascondono a volte da decenni allo stesso popolo italiano.
Come fidarsi poi di un fascista come D'Urso di Fdi (partito che vuole mettere fuori legge il PMLI come è noto) e per di più a un passo dalle elezioni politiche?
Per esempio tutti sanno chi è Maurizio Marrone di FdI, assessore regionale della giunta Cirio alla Regione Piemonte, putiniano della prima ora e sedicente "ambasciatore" (fittizio) delle autoproclamate Repubbliche del Donbass (mai riconosciute da Kiev) fin dallo scorso decennio e anello di collegamento tra Putin e l'ultradestra italiana nel reclutamento di mercenari, proprio in preparazione delle condizioni dello scatenamento della guerra nazista contro l'Ucraina in corso.
Per non parlare di Salvini, il quale, come la Meloni, ha sempre sostenuto Putin prima dell'invasione dell'Ucraina tanto da essere fischiato quando si recò in visita sui teatri di guerra ucraini.
Tutto talmente vero, chiaro come il sole (e puntualmente denunciato in questi anni su "Il Bolscevico") che i nomi dei politicanti italiani arrivano con il secondo dossier sfornato dagli Usa.
Il Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha consegnato nelle mani del presidente Biden un secondo dossier, composto da dati raccolti dai servizi segreti e altre fonti, nel quale vengono citati, tra gli altri, rapporti dell’Italia e di politici italiani con la Russia di Putin, come sostiene in particolare il quotidiano dell'atlantista Molinari "Repubblica".
Il Dipartimento di Stato ha fatto sapere, in via informale, che questo secondo dossier non sarà divulgato, per ora, ma il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, dice che non si parla dell'Italia. Però aggiunge: “Siamo in contatto con gli americani sia adesso sia nei prossimi giorni per tutti gli ulteriori aggiornamenti. Draghi ha sentito Blinken e continueremo con gli alleati lo scambio di informazioni”.
Dunque certamente secondo "Repubblica" il secondo dossier è più che sufficiente a smentire le vergognose dichiarazioni di Di Maio e del banchiere massone Draghi, il quale, durante la conferenza stampa del 17 settembre successiva al CdM ha affermato: “Ho avuto una telefonata con Blinken la cosa più naturale era chiedere cosa sapessero. Lui mi ha confermato l'assenza di forze poliche italiane nella lista di chi ha beneficiato di fondi russi”...“Successivamente come riferito da Gabrielli, i vertici dei servizi segreti italiani hanno avuto contatti con gli omologhi Usa e l'intelligence Usa ha confermato di non disporre di alcuna evidenza di finanziamenti russi a candidati che competono nell'attuale tornata elettorale”..."Non dimentichiamo che la democrazia italiana è forte: dobbiamo essere fiduciosi, non avere timore di qualunque voce. È chiaro che negli ultimi anni la Russia ha effettuato un' opera continua di corruzione in tanti settori in Europa e negli Stati Uniti".
Ma l'Italia, aggiunge Draghi, "non si fa battere da nemici esterni e dai loro pupazzi prezzolati. Dobbiamo essere fiduciosi nella nostra democrazia e non bisogna avere timore delle voci". (Si nota nella dichiarazione nello stesso tempo l'allineamento a Washington nell'esaltazione della competizione con l'imperialismo russo e quindi il rilancio dell'infame e incostituzionale politica estera interventista del governo, ma anche il disappunto nei confronti del dossieraggio americano e dunque la divergenze di fondo, che permangono, tra gli interessi strategici e a lungo termine tra la Ue imperialista e quindi l'Italia da un lato e gli Usa dall'altro, per ora alleati, ma fino a quando?).
Esiste poi un terzo dossier, datato agosto 2020 (ai tempi dell'amministrazione Trump) e già pubblicato, dal titolo “Covert Foreign Money”.
È redatto da Josh Rudolph e indica i 300 milioni di euro spesi dal Cremlino e 33 possibili Paesi dove sarebbero finiti. Viene citata apertamente la Lega di Matteo Salvini per l’affare Metropol e della possibile compravendita di petrolio russo e anche di quando nel 2018, ai tempi del governo nero, fascista e razzista Salvini-Di Maio, il Carroccio “tentò di rimuovere il divieto di finanziamenti esteri ai partiti e candidati italiani” che i 5 stelle stavano per introdurre con la “legge Spazzacorrotti”.
Nel dossier si parla dell'incontro a Mosca, tra Gianluca Savoini delle Lega e i vertici di alcune aziende russe che secondo le ricostruzioni di "Repubblica": “si è svolto il 18 ottobre 2018. All’epoca, l’unico limite ai finanziamenti esteri delle elezioni italiane era di 100mila euro. Tuttavia il partner della coalizione della Lega (il M5s ndr) stava spingendo una nuova legge anticorruzione che vietava completamente il finanziamento estero di partiti e candidati italiani. Nelle settimane successive all’incontro di Mosca, nove deputati della Lega hanno proposto un emendamento che avrebbe rimosso il divieto. Il testo è stato infine ritirato e la legge anticorruzione contenente il divieto di finanziamento estero è stata approvata nel dicembre 2018″...“La Lega però è riuscita a indebolire le restrizioni nell’aprile 2019. In quell’occasione ha aggiunto una disposizione in un disegno di legge economico non correlato, che ha modificato la legge in modo da escludere ‘fondazioni, associazioni e comitati’ dal suo campo di applicazione”.
La ricostruzione di quanto avvenuto nel 2018 è stata confermata, sempre su "Repubblica", dalla sottosegretaria alla Giustizia, Anna Macina: “La richiesta era molto strana... inserirla in un provvedimento che parlava di trasparenza dei finanziamenti dei partiti, dove ci si proponeva il massimo tracciamento, mi parve assurdo”. La sottosegretaria ricorda un incontro successivo con Igor Lezzi della Lega: “Provò a spiegarmi che se ci fosse stato un imprenditore residente all’estero che voleva sostenere la Lega, che male ci sarebbe stato? Risposi che in una democrazia erano inopportune ingerenze dall’estero, di qualsiasi tipo”.
Al di là dell'operazione di arroganza e di ricatto targata Usa, rimangono accertati le ingerenze e i condizionamenti russi sulla politica dei diversi paesi che si realizzano anche attraverso il foraggiamento e il finanziamento dei loro agenti e organizzazioni politiche, come ben sappiamo in Italia con i prezzolati Dinucci e Giannini a "sinistra" e Lega, FdI e fascisti vari a destra.
La Russia di Putin (tanto amata appunto da diversi prezzolati falso comunisti italiani al suo servizio, che contestano velenosamente la giusta linea antimperialista del PMLI) agisce esattamente come ha agito da sempre l'imperialismo americano nel secondo dopoguerra e altrettanto fanno in mille forme occulte gli altri paesi imperialisti per volgere a proprio vantaggio la politica dei paesi in cui si ingeriscono.
28 settembre 2022