Comportamento antisindacale di Wartsila
Il Tribunale di Trieste revoca la procedura di licenziamento
“Non sedersi sugli allori. La lotta è appena cominciata”
IL 23 settembre il Giudice del lavoro del Tribunale di Trieste, Paolo Ancora, ha accolto il ricorso presentato dalla Rsu e dai sindacati di categoria in merito al comportamento antisindacale della Wartsila.
La procedura di licenziamento dei 451 dipendenti dello stabilimento di San Dorligo è dunque illegittima ed è stata revocata.
Wartsila inoltre è stata condannata al pagamento di 50 mila euro a ciascuna delle sigle sindacali a titolo di risarcimento per danno di immagine, al pagamento delle spese legali e di pubblicazione del decreto su alcuni quotidiani nazionali.
Lo stesso Tribunale ha invece dichiarato inammissibile l'intervento della Regione Friuli Venezia Giulia che aveva deciso di aderire al ricorso sollevando fra l'altro una questione di legittimità costituzionale che sarà discussa il 28 settembre nell'udienza fissata a seguito del ricorso ex 700 del Codice di procedura civile.
Come era già successo a settembre dell'anno scorso alla GKN di Campi Bisenzio (Firenze), anche in questo caso l'articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori ha permesso ai licenziati Wartsila di segnare un punto a proprio favore. Ma la vittoria è ben lontana dall'essere raggiunta perché in base alle nuove norme approvate in primavera dal governo Draghi su proposta dei ministri del Lavoro, Andrea Orlando PD, e dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti Lega, alla Wartsila non è stato imposto il ritiro dei licenziamenti e il reintegro dei lavoratori nel proprio posto di lavoro; ma più semplicemente le sono stati concessi 180 giorni di tempo per adeguare la procedura di licenziamento alle nuove norme. Dunque un difetto di forma non di merito sui licenziamenti che continuano a pendere come una spada di Damocle sulla testa dei lavoratori che non a caso in un post diffuso sulla pagina Facebook del Collettivo Lavoratori Wartsila invitano tutti a non sedersi sugli allori e di continuare a lottare perché la vertenza è appena cominciata.
“In una vertenza come questa – scrivono i lavoratori - dobbiamo stare attenti a non volare troppo alti, perché il rischio di sfracellarsi é enorme. Oggi un giudice ha dato ragione alle organizzazioni sindacali che si sono battute per rivendicare
l'antisindacalrtà di Wartsila Italia, un'azienda platealmente bugiarda e senza scrupoli.
Siamo ovviamente felici di questa vittoria, ma non possiamo permettere che la stessa faccia allentare la pressione nei confronti delle istituzioni che su questo devono invece lavorare per fornire risposte e soluzioni.
Siamo contenti e allo stesso spaventati: perché sei mesi saranno difficili da reggere e ci aspettiamo che l'azienda scateni i suoi anticorpi, chiudendo le ultime commesse, svuotando la fabbrica di ordini e destinandoci quindi verso la lenta agonia degli ammortizzatori sociali.
Noi non lo accettiamo. Non possiamo permettere che ci siano frenate da parte di nessuno, non accettiamo che da adesso in avanti qualcuno dica 'tanto c'è tempo'. Perché sarebbe una bugia.
Oggi ai lavoratori di PSM Logistica, Quaiat e SeaMetal è già stato comunicato che la loro attività all'interno di Wartsila finisce con questa settimana. Un fatto ignobile, inaccettabile, che non può essere accompagnato da brindisi o festeggiamenti.
Per questi lavoratori inizia il calvario e noi non abbiamo nulla di cui gioire.
Abbiamo fin da subito rivendicato la necessità di unire le lotte e rivendicazioni, ma ci stiamo accorgendo che in questa vertenza alcuni lavoratori sono letteralmente dei fantasmi.
Come collettivo di lavoratori continuiamo anche oggi a sostenere l'esigenza di discutere quanto prima di una re-industrializzazione del sito produttivo, con la regia di stato. unico soggetto che può stabilire un progetto industriale finalizzato a garantire tutti i posti di lavoro nostri e dell'indotto.
C'è la discussione sull'industria del mare? Trieste é pronta per discuterne, noi siamo pronti a farlo, ma bisogna accelerare i tempi e non sedersi sugli allori. La lotta è appena cominciata”.
28 settembre 2022