Terzo studente-stagista morto in nove mesi
Scuola capitalista assassina
Abolire subito i PCTO e tutte le forme di alternanza scuola-lavoro
Alle studentesse e agli studenti va garantito il diritto allo studio gratuito nella scuola pubblica e un lavoro stabile, a salario pieno e sindacalmente tutelato al termine degli studi
Giuliano De Seta, appena 18 anni, studente al 5° anno dell’istituto tecnico Da Vinci di Portogruaro (Venezia) indirizzo elettronico ed elettromeccanico è la terza vittima della scuola capitalista assassina nel corso di questi primi nove mesi del 2022.
Giuliano è morto nel pomeriggio di venerdì 16 settembre, al 4° giorno dell'anno scolastico appena cominciato, schiacciato da una lastra di metallo di un paio di tonnellate presso l’azienda “Bc Service” di Noventa di Piave” dove stava concludendo la seconda di tre settimane di stage nell'ambito dei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento, reso obbligatorio e senza alcun costo per le aziende nel 2015 dalla controriforma Renzi in sostituzione della vecchia Alternanza Scuola-Lavoro introdotta nel 2003 dalla Moratti).
Il ragazzo, originario di Ceggia (Venezia), un piccolo paese del Veneto orientale, sperava di essere assunto una volta concluso lo stage e l'anno scolastico in corso. Invece ha finito la sua esistenza sotto una lastra di metallo che si è sganciata da un carro ponte non lasciandogli scampo.
La dinamica è molto simile all'incidente avvenuto in un'altra fabbrica “modello” del Nord-Est, fiore all'occhiello delle amministrazioni leghiste, dove nel gennaio 2022 ha perso la vita Lorenzo Parelli, 18 anni, al suo ultimo giorno di stage presso la “Burimec” di Lauzacco di Pavia (Udine).
Il contesto è uguale a quello che ha portato alla morte il 14 febbraio 2022 dello studente appena sedicenne Giuseppe Lenoci originario di Monte Urano nel Fermano deceduto durante il tragitto scuola-lavoro. Il furgone della ditta di termoidraulica presso cui Giuseppe stava svolgendo lo stage si è schiantato contro un albero e il giovane è rimasto ucciso sul colpo.
Immediata la protesta e la solidarietà degli studenti con alla testa la Rete degli Studenti Medi che in un comunicato chiedono di “abolire i Pcto e riformare il rapporto tra scuola e lavoro, costruendo tirocini in luoghi di lavoro sicuri. Nulla è stato fatto e oggi ci troviamo di nuovo di fronte ad un terribile incidente. Si deve agire subito, non è scuola un luogo che può far morire i nostri coetanei. Il ministero convochi d’urgenza un tavolo con i sindacati studenteschi”.
Offensivo e provocatorio il commento del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e del segretario PD Letta che parlano di “morte inaccettabile”, di “tragedia che lascia attoniti, agghiacciati”, ma si guardano bene dall'abolire una volte per tutte i PCTO che costringono tutte le studentesse e gli studenti del secondo biennio e dell’ultimo anno di tutti gli istituti di scuola secondaria di secondo grado: licei, istituti tecnici e professionali, a effettuare, rispettivamente, non meno di 90, 150 e 210 ore di lavoro non retribuito presso le aziende pubbliche e private per potere essere ammessi all'esame di maturità secondo quanto prescritto dalla cosiddetta “Buona scuola” di Renzi, legge 107/2015 che all'articolo 33 non a caso impone anche una durata diversa dei PCTO per i licei (frequentati in maggior parte dai rampolli della borghesia, ben preparati, attrezzati economicamente e messi in condizione di raggiungere i livelli più alti dell'Istruzione, destinati a costituire la futura classe dirigente e a dominare sulla scena economica e finanziaria perpetuando il dominio capitalistico) rispetto agli istituti tecnici o professionali frequentati in massima parte da ragazzi di estrazione proletaria ai quali invece viene di fatto negato il diritto allo studio e precocemente addestrati a svolgere solo mansioni manuali, “educati”, “docili” e “obbedienti” e pronti a garantire ai padroni il ricambio generazionale della forza lavoro con nuove giovani braccia e forze fresche da cui trarre maggiore profitto e sfruttamento.
Le responsabilità per la morte di Giuliano, Lorenzo e Giuseppe e per i gravi infortuni occorsi nel corso degli ultimi cinque anni a decine di altri studenti durante i PCTO ricadono per intero sull'attuale sistema scolastico di istruzione assassino, capitalista, neofascista, classista, aziendalista e meritocratico instaurato a partire dalla seconda metà degli anni Novanta con le controriforme sia di “centro-destra” che di “centro-sinistra” dai ministri Berlinguer (governo Prodi), Moratti e Gelmini (governo Berlusconi), Giannini (governo Renzi) e portato alle estreme conseguenze, dopo lo scorporo del dicastero dell'Istruzione da quello dell'Università e ricerca imposto dal governo Conte II, dalla ministra a Cinquestelle Azzolina e ora dal piddino Bianchi.
Fin dalla sua istituzione noi marxisti-leninisti siamo stati fermamente contrari sia all'alternanza scuola lavoro che ai PCTO. Non si tratta di “un'esperienza formativa che va rivista e riformata”, da imbellettare magari ispirandosi al cosiddetto “modello tedesco”, l'Ausbildung che rimane pur sempre un metodo di sfruttamento della forza-lavoro giovanile. A nostro avviso i PCTO e tutte le forme di alternanza scuola-lavoro devono essere abolite perché si tratta di puro sfruttamento lavorativo giovanile e mano d'opera gratis ai padroni che non ha nulla a vedere con il diritto allo studio. Alle studentesse ed agli studenti va garantito innanzitutto il diritto di studio gratuito nella scuola pubblica e, una volta usciti da essa o dalle università per chi vorrà continuare gli studi, va garantito un posto di lavoro stabile, a salario pieno e sindacalmente tutelato.
28 settembre 2022