A Roma identificati 4 studenti del Virgilio durante l'assemblea d'Istituto
A Milano occupato il liceo Manzoni contro il governo Meloni e l'alternanza scuola-lavoro
Criticato anche il PD: “Non è un partito per giovani”. “Non ci sentiamo rappresentati da nessun partito”
Per protesta contro il futuro governo neofascista Meloni, lo sfruttamento dell'alternanza scuola lavoro e per contrastare le controriforme scolastiche portate avanti negli anni sia dalla destra che dalla “sinistra” del regime neofascista: “Questa mattina, come studenti e studentesse del Manzoni, abbiamo occupato la nostra scuola per parlare e confrontarci sulla situazione in cui versano le nostre vite: crisi e disastri climatici sono ormai all’ordine del giorno, provano lentamente ad abituarci a un lavoro precario, sfruttato e mortale, e, come se non bastasse, ci prepariamo ad entrare in una fase politica pericolosa e repressiva, visti gli ultimi risultati elettorali”.
Con queste motivazioni gli studenti del liceo classico Manzoni di Milano riuniti in assemblea plenaria il 26 settembre hanno dato il via a due giorni di occupazione dell'Istituto sfidando anche le intimidazioni della preside Milena Mammani che ha convocato il consiglio d’Istituto e minacciato addirittura il 5 in condotta per tutti coloro che hanno osato prendere parte alla protesta.
"Abbiamo preso coscienza di questa situazione e abbiamo deciso che questa volta non staremo fermi a guardare – hanno coraggiosamente ribadito gli studenti in un comunicato diffuso sui social - non rimarremo passivi davanti a un presente che cerca con ogni mezzo di toglierci il futuro che ci appartiene... ma vogliamo dirlo chiaramente, alla Meloni, a Confindustria, a chi ci reprime: non siamo più disposti a tirarci indietro, far finta di nulla e aspettare che voi cambiate le cose; perché, nonostante tutto, sempre e comunque, la scuola siamo noi".
Tra la palestra e il cortile interno del liceo gli studenti hanno organizzato vari dibattiti e tavoli di lavoro inerenti il “sistema scolastico”, “maschilismo smontato pezzo per pezzo”, “neofascismi”, “omosessualità nell’antica Grecia”, “violenza di genere”, “musica psichedelica e droghe”, “la frontiera uccide”, “propaganda dei politici”, “realismo capitalista”, e addirittura “i nuovi politici influencer”.
Durante l'occupazione “abbiamo parlato soprattutto di scuola perché nel programma politico di Fratelli d’Italia si dice che a scuola verrà premiata la meritocrazia che è quanto di più lontano dal nostro modello di scuola ideale... La meritocrazia è direttamente figlia del consumismo che fa scaturire una competizione malsana tra compagni di classe e a sua volta causa la maggior parte dei casi di malessere psicologico degli studenti”.
Soprattutto, ribadiscono ancora gli studenti, c’è il criminale sistema di sfruttamento dell'alternanza scuola scuola-lavoro che ha già provocato la morte di tre giovanissimi stagisti e decine di altri studenti infortunati nel corso del 2022.
“Questo sistema è tutto sbagliato – hanno denunciato a gran voce gli studenti durante l'occupazione - serve solo per abituarci a un lavoro precario e mal pagato. E non fa che alimentare le differenze, perché noi del Manzoni abbiamo diritto ad andare nelle case editrici mentre gli studenti degli istituti tecnici vanno a farsi sfruttare e a morire in azienda”.
In risposta al caporione fascio-leghista Salvini che ha attaccato gli studenti accusandoli di “non rispettare il voto degli italiani” e di aver inscenato una occupazione solo per saltare qualche giorno di scuola, gli studenti in un comunicato diffuso via social hanno precisato che “avremmo fatto lo stesso anche in caso di vittoria del centrosinistra". Perché “non ci sentiamo rappresentati da nessun partito” e men che mai dal Pd che “Non è un partito per giovani... Sono vecchi, anche i loro giovani sono vecchi" e anche perché rappresenta "la scissione della scissione della scissione di un ex partito di sinistra... noi non dimentichiamo che il Pd ha deciso il rifinanziamento alla Libia, la riforma della buona scuola, cioè l'aziendalizzazione della scuola. L'alternanza scuola-lavoro, abbiamo chiesto più volte che venisse abolita o modificata, nessuno ci ha ascoltato. La lotta contro l'omofobia, la xenofobia, e la lotta per il diritto all'aborto sono battaglie di tutta la nostra generazione... Il novanta per cento di noi è minorenne e non ha potuto votare. Questo è l’unico modo che abbiamo per far sentire la nostra voce in maniera non istituzionale perché quella istituzionale non ci viene concessa”. Speriamo che questi due giorni di occupazione del Manzoni “inneschino come l’anno scorso una reazione a catena negli altri licei milanesi e d’Italia, perché questa situazione ci riguarda tutti”.
Mentre a Salvini che provocatoriamente ha sfidato gli studenti a invitarlo nel proprio istituto per parlare di scuola, gli studenti hanno risposto con un secco no perché “Non vogliamo una persona razzista, sessista e xenofoba, quale lei è, nella nostra scuola”.
L'occupazione si è conclusa con due promesse da parte degli studenti: “Stop alternanza, non saremo merce per chi lucra sulle nostre vite. Manifestiamo dentro le scuole perché esse costituiscono le fondamenta della società del futuro. E noi costruiremo il futuro nel vostro presente”.
Intanto gli studenti e le studentesse della Rete degli studenti medi milanesi ha indetto il primo sciopero contro il governo Meloni per venerdì 7 ottobre con concentramento alle 9.30 in largo Cairoli.
Mentre l’Unione degli Studenti Milano, che il 19 settembre si era mobilitata davanti all’istituto professionale Galdus per protestare contro “l'ennesima morte durante un’esperienza di Pcto”, ha annunciato che il 18 Novembre gli studenti milanesi scenderanno di nuovo in piazza “partendo proprio dalla rabbia degli studenti e delle studentesse, sotto il grido di 'Ora decidiamo noi'”.
A Roma invece è già scattata la repressione preventiva da parte del governo, prefettura, questura e dei presidi tutti in preallarme per “Evitare le occupazioni”.
A farne le spese alcuni studenti del liceo Virgilio che il 27 settembre sono stati identificati dai carabinieri mentre stavano tenendo in una piazza adiacente l'Istituto un’assemblea pubblica su diritti e fascismo.
"Da anni svolgiamo iniziative in questa piazza e mai ci hanno intimato di andarcene – hanno denunciato i ragazzi - pensiamo che un intervento di questo tipo a pochi giorni dalla vittoria della destra, non sia una coincidenza".
L'assemblea era stata autorizzata giorni fa dalla dirigente Isabella Palagi, ma inizialmente prevedeva un altro ospite, che si è tirato indietro all'ultimo. A quel punto gli studenti e le studentesse del liceo di via Giulia hanno invitato lo scrittore e giornalista Paolo di Paolo, ma non avendo i tre giorni burocraticamente richiesti affinché si ottenga il nulla osta del consiglio d'istituto, i giovani hanno scelto di spostare l’assemblea a Piazza de' Ricci, davanti la scuola, un luogo dove più volte nel corso degli anni si sono riuniti.
"A un certo punto - spiega Alessandro L., minorenne, uno dei ragazzi identificati - si ferma una macchina dei carabinieri. Eravamo a metà assemblea. Sono venuti a intimarci di andarcene perché stavamo creando un momento di assemblea non autorizzato e che avremmo dovuto chiedere il permesso alla questura e alla prefettura".
5 ottobre 2022