La Resistenza Ucraina avanza verso Kherson
Putin bombarda con missili e droni kamikaze abitazioni a Kiev e infrastrutture energetiche in tre regioni. Ucciso il direttore d'orchestra che non voleva suonare per gli occupanti russi
Zelensky: "I russi possono terrorizzarci, ma non possono vincere"
Le forze armate ucraine si riprenderanno tutto il territorio del Paese sotto controllo russo. Ad assicurarlo è il presidente Volodymyr Zelensky:
"Hanno sempre altra gente che possono dislocare sul campo di battaglia, hanno armi, razzi che usano contro l'Ucraina", ha dichiarato nel suo discorso notturno del 15 ottobre, parlando della mobilitazione russa. E la Russia "ha ancora l'opportunità di terrorizzare le città ucraine e tutti gli europei e ricattare il mondo. Ma non ha alcuna possibilità di successo perché l'Ucraina sta facendo progressi costanti".
I report della controffensiva Ucraina contro l’occupante russo parlano infatti di ripetuti successi dell’esercito di Kiev che nel corso dell'ultimo mese ha liberato più di 600 insediamenti sotto occupazione russa, 75 dei quali nella regione di Kherson. Ad annunciarlo è stato il Ministero ucraino per la reintegrazione dei territori temporanei occupati in una dichiarazione pubblicata sul suo sito web. Circa 502 insediamenti sono stati liberati nella regione nordorientale di Kharkiv, dove il mese scorso le forze ucraine sono avanzate in profondità nelle linee russe, ha reso noto la stessa fonte, precisando poi che 43 insediamenti sono stati liberati nella regione di Donetsk e sette nella regione di Luhansk. "L'area dei territori ucraini liberati è aumentata in modo significativo". Le forze armate ucraine hanno respinto il tentativo di avanzata delle forze russe anche nella regione di Bakhmut, mentre un deposito di petrolio nella regione russa di Belgorod, ai confini con l'Ucraina, è andato in fiamme dopo essere stato colpito da un proiettile ucraino. Lo ha riferito su Telegram il governatore dell'Oblast, Vyacheslav Gladkov. Le forze armate dell'Ucraina si stanno preparando a liberare anche la parte occupata dall'esercito russo della regione di Zaporizhzhia, area dell'Ucraina sud-orientale dove si trova la centrale nucleare più grande d'Europa. Lo ha annunciato il 16 ottobre su Telegram il sindaco in esilio di Melitopol Ivan Fedorov, riferendo in particolare che non lontano da Gulyaipol le unità di Kiev hanno distrutto un deposito di munizioni, mentre a Tokmok, Pology, Kamianets-Dniprovska le truppe della Federazione russa hanno subito gravi perdite in termini di soldati ed equipaggiamenti.
"Neanche centomila soldati russi uccisi in guerra faranno riflettere il Cremlino", aveva affermato il giorno prima Zelensky nel suo videomessaggio serale. "Stiamo facendo di tutto per ridurre le capacità degli occupanti, la capacità dell'esercito russo di portare il terrore sul suolo ucraino. Stiamo costantemente distruggendo la logistica dei terroristi, i loro magazzini e il quartier generale". E ha ricordato che le perdite totali del nemico in termini di soldati uccisi si sta avvicinando ai sessantacinquemila: "Tanti cittadini russi hanno dato la vita per la decisione di una manciata di persone al Cremlino di ignorare la realtà". "E secondo il modo in cui continua la 'sepoltura dei russi', possiamo dire che anche centomila cittadini russi morti non faranno riflettere il Cremlino", ha detto il capo dello Stato ucraino. Sottolineando altresì che "solo vere vittorie per l'Ucraina, solo vera protezione da parte del mondo libero dal terrore e dal ricatto russi - protezione con sanzioni, protezione con aiuto all'Ucraina - solo il completo spostamento degli occupanti dalla terra ucraina e lo smantellamento delle capacità aggressive di uno Stato terrorista: tutto questo è la via della pace". "La pace diventerà possibile quando il suo terrore diventerà impossibile", ha sottolineato infine Zelensky.
Secondo l’ultimo resoconto dello Stato maggiore della difesa ucraina, al 17 ottobre le perdite russe sarebbero di circa 65.320 uomini, 2.537 carri armati, 5.205 mezzi corazzati, 1.599 sistemi di artiglieria, 366 lanciarazzi multipli, 187 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 268 aerei, 242 elicotteri, 3.969 autoveicoli, 16 unità navali e 1.241 droni.
Davanti agli evidenti insuccessi dell’armata neozarista, Putin sta rispondendo con bombardamenti terroristici indiscriminati di tipo nazista su tutta l’Ucraina per seminare nella popolazione terrore, sangue e macerie e per riaffermare che non si fermerà davanti a niente. Nonostante l’allerta antiaerea prima una pioggia di missili e poi di droni kamikaze russi sono caduti nella capitale Kiev e sulle infrastrutture energetiche, come riportato dall’operatore Ukrenergo. "Oggi, il nemico ha effettuato un altro barbaro attacco alle infrastrutture critiche" e "le infrastrutture energetiche nella regione di Kiev hanno subito gravi danni. Gli specialisti stanno lavorando per ripristinare l'affidabilità della fornitura a Kiev e nella regione", ma potrebbero esserci "interruzioni" di corrente "d'emergenza". Cosa puntualmente verificatasi con ulteriore aggravio delle già drammatiche condizioni di vita delle popolazioni ucraine locali. L’esercito russo ha altresì attaccato nuovamente Zaporizhzhia con droni kamikaze, provocando danni alle infrastrutture. Uccisi due civili nella regione di Donetsk. I cadaveri di altri sei civili sono stati rinvenuti a Lynan liberata dall’esercito ucraino.
Con un’operazione di chiaro stampo nazista il direttore della Filarmonica di Kherson, Yuriy Kerpatenko, è stato ucciso dall'esercito russo nella sua abitazione per essersi rifiutato di esibirsi in un concerto organizzato dalle forze di occupazione. Lo scrive il Ministero della Cultura ucraino su Facebook, ripreso dai media del Paese. "Si è saputo del brutale omicidio del direttore del Kherson Music and Drama Theatre. Dopo che Kerpatenko si è rifiutato di collaborare con gli occupanti, l'esercito russo lo ha ucciso a colpi di arma da fuoco nella sua stessa casa", ha scritto il ministero. Attacchi russi anche durante la notte del 16 ottobre che hanno distrutto due scuole nel distretto di Pohovsky, nella regione di Zaporizhzhia e nella regione orientale di Nikopol con il lancio di 40 razzi che hanno colpito edifici residenziali, linee elettriche e lasciando 1.500 famiglie senza corrente. L'ondata di 28 droni kamikaze iraniani Shaded 136 lanciata nella mattina del 17 ottobre dall'esercito russo contro la capitale dell'Ucraina ha provocato la distruzione di un edificio residenziale dove hanno perso la vita quattro civili. Nella notte le truppe di aggressione russe avevano attaccato la regione orientale di Dnipropetrovsk
con missili, Grad Mlrs e artiglieria pesante, colpendo anche un impianto elettrico. "Per tutta la notte e tutta la mattina il nemico ha terrorizzato la popolazione civile. Droni kamikaze e missili stanno attaccando tutta l'Ucraina. Un edificio residenziale è stato colpito a Kiev". Così il presidente ucraino Zelensky ha commentato su Telegram gli attacchi russi avvenuti nel suo Paese nelle ultime ore. "Il nemico – ha aggiunto il presidente ucraino - può attaccare le nostre città, ma non sarà in grado di spezzarci. Gli occupanti riceveranno una giusta punizione e la condanna delle generazioni future. E otterremo la vittoria".
Lo stesso nuovo zar del Cremlino non perde occasione di gettare benzina sul fuoco. "L'invio di truppe della NATO in Ucraina per un confronto diretto con l’esercito russo sarebbe molto pericoloso e potrebbe causare una catastrofe globale" ha fatto sapere da Astana il 13 ottobre alla Conferenza sull'interazione e le misure di rafforzamento della fiducia in Asia (CICA), in occasione del 30° anniversario del processo CICA, lanciando un monito sulla possibile escalation della guerra di aggressione arrivata al suo 233° giorno. Il presidente russo ha parlato degli sviluppi del conflitto reiterando la sua criminalità neonazista: “Non mi pento. Stiamo agendo in modo corretto e tempestivo, stiamo facendo tutto bene".
"Russia e altri Paesi continuano a fidarsi della Turchia per quanto riguarda la mediazione", ha affermato intanto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parlando con i giornalisti al ritorno da una visita in Kazakhstan, dove sempre ad Astana, ha avuto un incontro con l'omologo russo. Erdogan ha fatto sapere di avere discusso con Putin sulla esplosione sul ponte che collega la Crimea alla Russia e di avere ascoltato le ragioni di Mosca a riguardo. “Una pace equa in Ucraina può essere raggiunta con l’aiuto della diplomazia”, ha detto sottolineando come nella guerra non ci saranno vincitori mentre in una pace giusta non esistono sconfitti. “Il nostro obiettivo è quello di fermare al più presto lo spargimento di sangue, giungendo a un armistizio”.
''Non ci può essere alcun dialogo con l'attuale leader russo, che non ha futuro. Dobbiamo riconoscere questa ovvietà'', aveva ribadito il presidente ucraino Zelensky rivolgendosi in videoconferenza ai leader del G7 riunitisi l’11 ottobre online per un vertice straordinario convocato dalla Germania in qualità di presidente di turno subito dopo i bombardamenti di Kiev. ''Ci possono essere colloqui solo con un altro leader della Russia, che rispetti la Carta delle Nazioni Unite, i principi fondamentali dell'umanità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina, o in una configurazione diversa, in modo che il leader terrorista non abbia l'opportunità di influenzare decisioni chiave'', ha aggiunto Zelensky secondo cui "c'è solo una persona che in questo momento sta bloccando la pace, e questa persona è a Mosca''.
Intanto giungono altri drammatici dati sulla guerra di aggressione imperialista russa all’Ucraina. Sono 423 i bambini uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa. Lo ha riferito l'ufficio del procuratore generale ucraino, precisando che altri 810 sono stati feriti. Il maggior numero di vittime è stato registrato nelle regioni di Donetsk e Kiev. Il bilancio, ha aggiunto, non è definitivo perché si stanno raccogliendo informazioni dalle zone ancora occupate o dove sono in corso combattimenti.
19 ottobre 2022