Catania in piazza al fianco della lotta delle donne iraniane contro il velo e la repressione
Intervento di Schembri a nome del PMLI

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Sabato 8 ottobre in piazza Stesicoro a Catania si è svolto un presidio di solidarietà con le donne iraniane in rivolta, come in molte città italiane e del mondo, con le loro stesse parole: "Donne, vita, libertà".
Il presidio è stato organizzato da una trentina di associazioni tra le quali: Femministorie, UDI Catania, Governo di Lei, Rete Restiamo Umani-Incontriamoci, Chiesa cristiana evangelica Battista, Chiesa evangelica Valdese, Pax Christi Catania, Mani tese Sicilia, Comitato Librino attivo, I Siciliani Giovani, Gruppo di iniziativa territoriale di Banca Etica per il Nord Est della Sicilia, La Città Felice, Emergency-Catania, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Borderline Sicilia, Associazione Ingresso Libero, Amnesty International gruppo 72, COPE-cooperazione paesi emergenti, Libera Catania, I Sentinelli di Catania, ANPI, Associazione dei senegalesi di Catania, Africa unità, CNCA Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Cooperativa Prospettiva, Circolo Etneo Teresa Mattei, Città Insieme, Associazione Centro KOROS, Antimafia e Legalità.
A manifestare erano in diverse centinaia tra cui molte donne e uomini iraniani che con rabbia urlavano contro la repressione del governo iraniano per la morte di Mahsa Amin e delle altre centinaia di vittime durante le proteste. La piazza adottava con rabbia le parole d'ordine curde della rivolta del Rojava: “Jin, Jyian, Azadì!” - "Donna, vita, libertà”, urlate per la prima volta il giorno dei funerali di Masha Amin a Saqqez da una folla inferocita. Le donne si toglievano l'hijab e si tagliavano i capelli, facendo immediatamente capire che la rivoluzione sarà donna insieme a gran parte del paese: "No all'apartheid di genere e alla dittatura”.
Il PMLI si è unito al presidio con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania condividendo la solidarietà alle donne iraniane. I compagni indossavano il corpetto con la pagina de Il Bolscevico n. 36 che pubblica l'articolo "Dopo l'assassino di Mahsa Amini, rivolta delle masse iraniane contro il velo. In prima linea le giovanissime”. E l'altro articolo pubblicato sullo stesso numero sulla grande mobilitazione delle masse femminili in molte piazze italiane del 28 settembre in occasione nella giornata mondiale in difesa dell'aborto libero e sicuro. Articoli apprezzati e fotografati da molti manifestanti.
Il compagno Sesto Schembri, a nome della Cellula del PMLI, ha chiesto la parola (al megafono libero) esprimendo la solidarietà alla lotta: "Noi marxisti-leninisti appoggiamo con forza le sacrosante proteste del popolo iraniano con alla testa le donne contro la reazionaria e antifemminile politica e la sanguinaria repressione del governo iraniano". Poi ha sottolineato che dopo anni di lotte per un mondo diverso e con delle vittorie parziali per i diritti civili e femminili, ora stiamo assistendo ad un'epoca involutiva, dove in Iran per l'obbligo di velo vengono uccisi centinaia di donne e uomini, dove in Ucraina il nuovo zar Putin rivendica diritti imperiali territoriali invadendo un paese sovrano con tutte le sue conseguenze umane e materiali, con il rischio di una terza guerra mondiale. Tutto questo avviene in un mondo dominato dagli imperialismi a partire da quello Usa, imperialismo storico, da quello europeo, dai socialimperialismi russo e cinese, che si contendono l'egemonia globale contro popoli e nazioni.
Schembri ha terminato con un appello all'unità dei popoli e a lottare per costruire le suoi istituzioni dal basso basate sulla democrazia diretta (e non quella formale borghese) per le città governate dal popolo e al servizio del popolo, in una società socialista.


19 ottobre 2022