Presidio “Europe for Peace” a Milano
Interesse e vivaci discussioni sulla posizione del PMLI, presente attivamente
Redazione di Milano
Nell'ambito della campagna “Europe for Peace”, venerdì 21 ottobre si è svolto in Piazza della Scala, a Milano, un presidio organizzato dai sindacati confederali assieme a Acli, Arci, Anpi, Auser, Legambiente e Libera. Il presidio - come quelli che si sono svolti in altre città dal 21 al 23 ottobre - precede e prepara la manifestazione nazionale del 5 novembre a Roma per chiedere al governo italiano, all’Unione europea e agli Stati membri e all'ONU di “assumersi la responsabilità dell’avvio del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco”.
Oltre ai cartelli con su scritto “Cessare il fuoco subito” e “Mettere al bando tutte le armi nucleari”, si leggeva su uno striscione: “NO Nato e invio di armi, fuori l’Italia dalla guerra”.
Oltre al PRC, PaP e SI in piazza c'era anche una delegazione della Cellula “Mao” di Milano del PMLI che ha tenuto ben alto un cartello con il manifesto “Con l'Ucraina libera indipendente, sovrana e integrale fino alla vittoria. Fuori la Russia dal Donbass!” e ha diffuso copie del volantino redatto dal Comitato lombardo del Partito “Per una pace giusta senza annessioni” unitamente a quello riportante l'articolo pubblicato sul n. 38 de “Il Bolscevico” dal titolo “Non farsi condizionare dall'appoggio dell'imperialismo dell'Ovest alla Resistenza dell'Ucraina”, quest'ultimo diffuso soprattutto tra chi in buona fede si è intrattenuto coi nostri compagni sostenendo posizioni “multipolariste” e filoputiniane.
Il cartello portato dai nostri compagni ha suscitato diverse reazioni, da chi era d’accordo a chi era in disaccordo sostenendo le posizioni pacifiste dei promotori del presidio, oltre che dal “neopacifista” Conte e dal Vaticano. In modo dialettico ma con fermezza, i nostri compagni hanno loro risposto che noi marxisti-leninisti siamo contrari ad un appeasement
con Putin ma siamo invece per una pace giusta senza annessioni da parte dell’aggressore imperialista russo e che rispetti totalmente i sacrosanti diritti di indipendenza giuridica, sovranità politica e integrità territoriale dell’Ucraina aggredita, rimandando quindi alla lettura del suddetto volantino.
I nostri compagni hanno inoltre insistito sul fatto che è giusto che l’Italia non invii armi in Ucraina ma che nel contempo occorre isolare la Federazione russa sul piano politico e diplomatico e ostacolare il suo sforzo bellico aggressivo con l’isolamento economico e commerciale al fine di pretendere il ritiro delle truppe di Putin dall'Ucraina. È necessario sostenere Zelensky, perché in questo momento egli rappresenta la testa della resistenza dell'Ucraina contro l'invasore neozarista. Dopo il ritiro delle forze d’occupazione russe sarà il popolo ucraino a decidere liberamente del proprio destino e giudicare i suoi governanti, compreso Zelensky, ed eventualmente rovesciarli se andassero contro gli interessi del popolo. Ma fino ad allora occorre scegliere da che parte stare senza mettere sullo stesso piano l’aggressore con l’aggredito.
Il PMLI sostiene la resistenza e l’autodeterminazione del popolo ucraino, che nessuno debba sostituirsi ad esso nel decidere del suo destino, che nulla debba essere deciso alle sue spalle dalle potenze imperialiste rivali.
26 ottobre 2022