30.000 scendono in piazza
No al Passante di mezzo a Bologna
Lavoratori, studenti, collettivi, associazioni insieme contro lo scempio ambientale deciso dal sindaco PD Merola. Il PMLI sfila con i lavoratori GKN in un clima fraterno e combattivo. Tantissime e combattive le donne e le ragazze
Dal corrispondente dell’Emilia-Romagna
Sabato 22 ottobre si è svolta a Bologna una grande e combattiva manifestazione popolare contro la realizzazione del “Passante di mezzo”.
In 30.000 hanno sfilato sotto lo slogan “Convergere per insorgere”, mutuato dall’esemplare lotta degli operai della Gkn, presenti in forze, contro l’ennesimo scempio ambientale, a fronte dei danni sempre più evidenti causati dall’impatto di colate e colate di cemento sul territorio.
Il Passante di mezzo è la “soluzione” che il ministero delle Infrastrutture, la regione Emilia-Romagna, il comune di Bologna, Città metropolitana Bologna e Autostrade per l’Italia hanno studiato per “risolvere” il congestionamento di traffico a Bologna dove già scorrono parallelamente tangenziale e autostrada, sottoscrivendo nell’aprile del 2016 un accordo per la sua realizzazione, votato anche nel Consiglio comunale di Bologna lo scorso 27 dicembre con il via libera dal punto di vista urbanistico e alle opere collegate, col voto a favore di Coalizione Civica e quello contrario di “Europa Verde” che però rimane nella maggioranza che porterà avanti questo scempio ambientale.
In pratica si tratta dell’allargamento dell’attuale tangenziale e dell’autostrada che per un tratto saranno composte addirittura da 18 corsie, comprese quelle di emergenza, che scorreranno tutte parallelamente, 72 metri di larghezza, 25 ettari di terreno asfaltato, in un territorio, quell’Emilia-Romagna che è già il terzo in Italia per consumo di suolo, e la Pianura Padana che è già il luogo più inquinato d’Europa, e che vedrà un’emissione di 1.850 tonnellate di Co2 in più ogni anno.
I lavori, che dovrebbero terminare entro 6 anni, prevedono una spesa di 1,5 miliardi di euro, più 250 milioni per gli interventi sulla viabilità di accesso, urbana ed extra urbana.
Il piano prevede una serie di opere compensatorie, ma già il fatto che siano previste dimostra l’enorme impatto ambientale del Passante, e non giustifica un’opera ancora da realizzare e che si potrebbe evitare con interventi in favore della mobilità pubblica, potenziandola, migliorandola e rendendola più fruibile, e incentivando quella personale su bici.
Contro il Passante di mezzo, “Per i diritti, l’ambiente, la salute, gli spazi pubblici e comuni, una vita bella e per la pace” il Collettivo di Fabbrica GKN, Fridays for Future, Assemblea No Passante Bologna, Rete Sovranità Alimentare Emilia-Romagna hanno fatto appello a “Convergere per insorgere”, legando questa manifestazione a quella del 26 marzo a Firenze indetta dal Collettivo dei lavoratori ex GKN per il lavoro, il clima, i diritti sociali e civili, la pace in Ucraina, un’alternativa di società, con la parola d’ordine “Insorgiamo! Per questo, per altro, per tutto”. Due grandi, storici e combattivi cortei che hanno visto non a caso i lavoratori GKN rivestire un ruolo di primo piano.
Il concentramento era previsto dalle 15 ma Piazza XX settembre ha cominciato a riempirsi già molto prima, proprio la numerosissima delegazione dei lavoratori GKN, arrivati a Bologna in treno alle 13, all'arrivo ha inscenato un corteo interno alla stazione che si è concluso con un minuto di raccoglimento davanti alla lapide che ricorda le vittime della strage fascista di Stato del 2 agosto 1980.
Il lunghissimo corteo ha attraversato e animato Bologna passando da via Stalingrado con una direzione ben precisa: percorrere e occupare proprio la tangenziale tra l’uscita 7 e l’uscita 6. Ed è quello che hanno fatto i 30.000 manifestanti che hanno sfilato dietro alla striscione “Fine del mese Fine del mondo Stessa lotta!”.
Oltre agli organizzatori hanno aderito e partecipato tantissime organizzazioni, associazioni e collettivi studenteschi e universitari, sociali, ambientali, femministe, sindacati di base, movimenti e partiti, tra i quali il PMLI.
Un corteo particolarmente rumoroso e combattivo, che ha ben espresso la determinazione nell’opporsi a quest’opera dannosa ed evitabile, che ha raggiunto il suo obiettivo percorrendo simbolicamente proprio la tangenziale per poi tornare, passando da via Corticella, dopo oltre 4 km, in Piazza XX settembre, dov’è terminata la manifestazione, ma anche da dove alcuni sono poi ripartiti verso l’Università di Bologna occupata dal giorno precedente.
In questa importantissima manifestazione non poteva mancare il PMLI, presente con una piccola ma qualificata delegazione di compagni dell’Emilia-Romagna e della Toscana che ha sfilato per tutto il corteo assieme al Collettivo di fabbrica della GKN, in un clima fraterno di grande unità di lotta, un clima reso possibile dal lavoro instancabile del PMLI nella vertenza GKN e del quale è possibile vedere gli effetti in occasioni come questa.
Il PMLI ha sfilato con i cartelli con le parole d’ordine “No al Passante di mezzo” e “Uniamoci contro il governo neofascista Meloni. Per il socialismo e il potere politico del proletariato”, quest’ultimo in particolare molto fotografato e apprezzato, segno che ancora una volta il PMLI ha ben espresso e sintetizzato i sentimenti della parte più avanzata e combattiva delle masse.
Lo spezzone dei lavoratori della GKN era aperto dal grande striscione “Insorgiamo” e con l’aiuto di tamburi e fumogeni ha animato continuamente la manifestazione lanciando instancabilmente cori di lotta tra i quali “Nessuno ferma la classe operaia”, “Insorgiamo”, “Siamo tutti antifascisti” poi tramutato in “Siamo tutte antifasciste” grazie alla combattiva componente femminile, e altri ancora, alcuni dei quali proposti proprio dai marxisti-leninisti, come “Occupiamo la tangenziale, il passante non si deve fare”.
Al ritorno in Piazza XX settembre è sventolata alta anche la bandiera del PMLI a coronare una partecipazione marxista-leninista seppur limitata nei numeri ma che ha raggiunto l’importante obiettivo politico di garantire la presenza del Partito a questa importante manifestazione, la prima grande manifestazione dopo la vittoria elettorale della Meloni e alla vigilia della formazione del suo governo neofascista al quale è arrivato un severo avvertimento. Per cercare forse, ma inutilmente, di “tagliare le gambe” al movimento contro il Passante di mezzo, proprio alla vigilia della manifestazione l’Ad di Autostrade ha annunciato l’avvio anticipato dei lavori per concluderli entro la fine del 2026. Ma ha ottenuto l’effetto contrario data la piena riuscita di questa manifestazione alla quale è già stato annunciato seguirà una dura lotta per bloccare la realizzazione del Passante.
Nel loro appello per il 22 ottobre gli organizzatori avevano detto che “Il tema non è Governo vecchio o Governo nuovo, ma mondo vecchio o mondo nuovo. Qualsiasi nuovo governo ci troveremo di fronte, la nostra agenda di mobilitazione deriva dalla nostra urgenza di cambiamento. Non viene dettata da quella che sarà la combinazione parlamentare che potrà uscire dalle urne. È dettata dalla enorme crisi idrica, dal riscaldamento climatico, dall’inflazione, dall’escalation bellica mondiale”.
Parole giustissime in base alle quali occorre arrivare alle necessarie conclusioni, e cioè che il mondo vecchio è il capitalismo e il mondo nuovo è il socialismo, e che occorre combattere e abbattere il primo per conquistare il secondo, senza di che è impossibile fermare progetti devastanti come il Passante di mezzo, contrastare l’emergenza climatica e ambientale, risolvere le diseguaglianze sociali, territoriali e di genere, fermare le guerre imperialiste.
26 ottobre 2022