Rapporto della Caritas 2022
Record di poveri assoluti: 5,6 milioni
15 milioni i poveri relativi
È stato presentato dalla Caritas Italiana lo scorso 17 ottobre, giornata mondiale della lotta contro l'indigenza, il Rapporto 2022 su povertà ed esclusione sociale in Italia – un dettagliatissimo documento di 136 pagine intitolato “L'anello debole” – che presenta dati sconfortanti sulla povertà crescente nel nostro Paese.
I dati offerti dalla Caritas, in quanto fondamentale organizzazione che opera concretamente nel settore del sostegno e dell'aiuto ai bisognosi, devono essere considerati in assoluto i più attendibili: solo nel 2021, precisa il rapporto, quasi 2.800 Centri di ascolto dell'organizzazione cattolica hanno effettuato per i bisognosi oltre un milione e mezzo di interventi, erogando poco meno di 15 milioni di euro e con un aumento del 7,7% delle persone che hanno chiesto aiuto rispetto al 2020, e anche i dati relativi al 2022 fino a ottobre confermano la tendenza alla crescita del fenomeno della povertà.
Risulta nel rapporto che nel 2021 i poveri assoluti nel nostro Paese, ossia coloro che, in base al reddito familiare, non sono in grado di soddisfare i bisogni primari della vita, sono stati circa 5,6 milioni (precisamente 5.571.000 persone), di cui 1,4 milioni di bambini, che corrispondono a 1.960.000 famiglie, pari al 9,4% della popolazione residente.
L’incidenza della povertà assoluta si è fatta sentire lo scorso anno maggiormente nel Mezzogiorno (10% contro il 9,4% del 2020) mentre scende significativamente nel Nordovest (6,7% dal 7,9% del 2020).
I poveri relativi, ossia coloro il cui reddito familiare è composto da circa il 50% in meno rispetto alla media, sono stimati dalla Caritas in Italia, sulla base del numero degli interventi effettuati e dei dati raccolti dalle persone in difficoltà, in circa 15 milioni, ossia una persona su quattro che vive nel nostro Paese.
Gli immigrati nel 2021 sono stati la maggioranza degli assistiti dalle Caritas parrocchiali (pari al 55% del totale), le quali hanno assistito un numero equivalente di uomini e donne con l'età media di quasi 46 anni.
Il 45% degli aiuti erogati dalla Caritas nel 2021 hanno riguardato la spesa alimentare e circa il 5% sussidi economici per il pagamento di affitti e bollette, mentre il reddito di cittadinanza, rivela il rapporto, arriva solo al 44% delle persone in povertà assoluta.
La Caritas ha anche messo in evidenza quella che a pagina 8 del rapporto viene definita “povertà ereditaria e intergenerazionale
”, alla quale è dedicato l'intero terzo capitolo: viene messo in evidenza il fatto che chi nasce in un contesto familiare povero ha quasi la certezza di rimanere povero o addirittura di peggiorare la propria situazione economica. Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, intervenendo alla presentazione del rapporto della Caritas lo scorso 17 ottobre, ha denunciato proprio questo aspetto che condanna chi è povero a rimanerlo: “l'ascensore sociale
– ha affermato Zuppi - è guasto, è rotto da tempo e pochi sono interessati ad aggiustarlo
” .
Il prelato, commentando i dati emersi dal rapporto della Caritas italiana, non ha nascosto le sue preoccupazioni per il futuro: “è un rapporto preoccupante
– ha concluso - un rapporto che ci deve aiutare a scegliere e a vivere consapevolmente delle settimane e dei mesi difficili verso cui andiamo incontro
”.
26 ottobre 2022