Il governo sionista e neonazista di Israele attacca i resistenti palestinesi a Nablus
Uccisi 6 palestinesi tra cui il leader della Fossa dei leoni. 33 feriti
Un imponente attacco Israeliano ha stretto in una morsa la città di Nablus, una delle più importanti della Cisgiordania, occupata da decenni, come tutta la regione, dall'esercito sionista anche se dal 1995 è formalmente controllata dall'Autorità nazionale palestinese (ANP). Sono stati impiegati almeno 140 soldati oltre ad agenti della polizia di frontiera e dei servizi segreti, veicoli e droni.
I raid terroristici israeliani generalmente vengono quasi ignorati dai media occidentali. Viene spontaneo il raffronto con altri conflitti dove, giustamente, si accusa senza sconti l'aggressore. In questo caso invece, essendo il responsabile delle occupazioni e delle invasioni un imperialismo regionale stretto alleato di Usa, Nato e UE, non viene condannato, mentre nei notiziari in genere vengono lette le veline diffuse dal governo e dall'esercito israeliano, che giustifica i rastrellamenti in stile nazista come azioni antiterrorismo.
Nella notte di lunedì 24 ottobre le forze sioniste sono penetrate nella città con lo scopo di intimorire la resistenza palestinese. L'obiettivo principale dichiarato era un nuovo gruppo di militanti palestinesi che nelle ultime settimane ha condotto operazioni anti-israeliane, opponendosi alle quotidiane e violente incursioni dei militari di Tel-Aviv che si sono intensificate dopo l'uccisione di un soldato delle forze di occupazione. Queste incursioni, spesso accompagnate da scontri con la popolazione palestinese, da marzo di quest'anno, hanno causato più di cento morti da parte araba, il più alto numero di vittime in Cisgiordania in quasi sette anni, secondo le Nazioni Unite.
Questo gruppo è costituito da membri che appartengono un po' a tutti i gruppi della resistenza palestinese, sopratutto da giovani attorno ai 30 anni, denominato “Areen al Aswod” (Fossa dei Leoni). Questa organizzazione si è rivelata una vera e propria spina nel fianco per l'esercito israeliano, attirando molti sostenitori, stanchi dell'atteggiamento remissivo dell'ANP, accusata dagli stessi abitanti di Nablus di aver collaborato all'arresto o all'eliminazione fisica di quelli che molti in città, ritengono essere gli unici resistenti e difensori della causa palestinese.
Il leader della Fossa dei Leoni, Wadih Al Houh, è stato ucciso in una abitazione del centro storico di Nablus. Il raid ha causato 5 morti in totale , tra cui un paio di ignari civili che si trovavano in un negozio di barbiere, oltre a numerosi feriti, alcuni dei quali molto gravi. Le forze sioniste si sono ritirate dopo aver scatenato terrore e morte per quasi 4 ore, incalzate dalla reazione di decine di combattenti di gruppi armati e anche uomini delle forze di sicurezza dell'ANP di Abu Mazen, senza l’autorizzazione dei loro comandanti.
Quando le notizie dell'ennesima azione terroristica israeliana hanno cominciato a diffondersi, sono esplose le proteste in città e villaggi a nord come a sud della Cisgiordania. Centinaia di giovani palestinesi hanno manifestato al confine tra la Striscia di Gaza e Israele bruciando degli pneumatici in segno di solidarietà con la Cisgiordania. A Nabi Saleh (Ramallah), un adolescente, Qusai Tamimi, è stato ucciso dal fuoco dei militari israeliani. Tra il raid di Nablus e gli scontri e le proteste che ne sono seguite, si è registrato un tragico bilancio di sei vittime e 33 feriti palestinesi.
Diventa sempre sempre più insostenibile la propaganda a favore delle ragioni del governo sionista di Israele dopo gli innumerevoli crimini commessi verso i palestinesi. Si giustifica il “diritto a difendersi” senza considerare che Tel-Aviv, oltre che con i soldati e solo in Cisgiordania, ha fatto arrivare 800.000 coloni che occupano una grande percentuale della terra palestinese in maniera illegale, che li attaccano quotidianamente, sia che stiano attraversando i checkpoint
, sia che stiano andando a scuola o al lavoro. Altro che antiterrorismo, quelli israeliani sono attacchi simili alle ritorsioni e ai rastrellamenti contro la popolazione e la Resistenza che si ribellavano all'occupazione nazista.
2 novembre 2022