Per il centenario della “marcia su Roma”
Migliaia di fascisti invadono Predappio
La responsabilità di fatto è delle passate amministrazioni locali e governi nazionali di “centro-sinistra”
Dal corrispondente dell'Emilia-Romagna
Domenica 30 ottobre, ancora una volta, Predappio (Forlì-Cesena) è stata invasa da migliaia di fascisti, accorsi in occasione del centenario della “marcia su Roma”, avvenuta il 28 ottobre 1922, in seguito alla quale il re consegnò il potere nelle mani del capo del fascismo.
Predappio, dove venne portato il corpo di Mussolini nel 1957, è meta di pellegrinaggi fascisti, in particolare nelle date degli anniversari della sua nascita e morte e della “marcia su Roma”, della quale appunto quest'anno cadeva il 100° anniversario.
E quindi, come negli anni passati, ma questa volta con numeri sicuramente più alti, è stato tutto uno sfilare dalla piazza centrale al cimitero, di camicie nere e divise fasciste (fatte indossare anche ai bambini), di accoliti dell'Associazione degli Arditi, che organizza annualmente queste manifestazioni, di reduci della Rsi, franchisti dalla Spagna, saluti romani, bandiere e stendardi, croci celtiche, canti fascisti, corsa all'acquisto di souvenir fascisti nei negozi “specializzati” presenti a Predappio, code alla cripta nel cimitero per rendere “omaggio” al capo del fascismo, discorso apologeta della pronipote del duce Orsola Mussolini.
Insomma, tutto quanto a Predappio si vede puntualmente, più volte l'anno, che dovrebbe sempre evocare lo scalpore di quanto avvenuto in questa occasione, ma che la ricorrenza del 100° e la concomitante salita al governo della neofascista Meloni ha sicuramente amplificato.
Ma la principale responsabilità di quanto accaduto non è solo della giunta di “centro-destra” guidata da sindaco Canali, responsabile invece di non aver dato il patrocinio del Comune di Predappio alla grande manifestazione antifascista dell'Anpi svoltasi venerdì 28 ottobre in occasione dell'Anniversario della Liberazione di Predappio (“Il Bolscevico” n° 40), e né solo del governo neofascista Meloni anche se sicuramente ha dato ancora più coraggio e forza a questi topi usciti dalle fogne. Le responsabilità di quanto accaduto a Predappio di fatto ricadono anche sulle passate amministrazioni di “centro-sinistra” che hanno sempre voluto fare affari sul “turismo” fascista incentivandolo e legittimandolo, sottovalutandone la pericolosità, e dei governi nazionali anche di “centro-sinistra” che non hanno mosso un dito per vietare le manifestazioni fasciste, punire l'apologia di fascismo e mettere fuori legge i partiti e le organizzazioni che si richiamano al fascismo.
Quanto accaduto a Predappio è responsabilità proprio di coloro che si “scandalizzano” solo perché ora siedono sui banchi dell'opposizione in Consiglio comunale e in parlamento, ma fino a ieri erano alla guida del Comune e del Paese e puntualmente si voltavano dall'altra parte.
Noi marxisti-leninisti non ci fidavamo, non ci fidiamo e non ci fideremo mai della “sinistra” borghese, ma se essa vuole dimostrare di essere realmente antifascista, allora che si adoperi, o perlomeno partecipi, alla costruzione di un largo fronte unito antifascista per combattere le organizzazioni fasciste, e un fronte unito più ampio possibile composto dalle forze anticapitaliste, a cominciare da quelle con la bandiera rossa, dalle forze riformiste e dai partiti parlamentari di opposizione contro il governo neofascista Meloni.
In caso contrario si renderanno complici non solo di aver spianato la strada alla Meloni per la sua marcia su Roma elettorale, ma anche di non aver fatto nulla per cacciarla il prima possibile.
9 novembre 2022