Aumentano gli infortuni e i morti sul lavoro
Infortunio di un operaio alla Marcegaglia di Forlì
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Forlì
Mercoledì 26 ottobre si è registrato l'ennesimo grave infortunio sul lavoro. Questa volta è toccato ad un operaio dello stabilimento Marcegaglia di Forlì che stava lavorando a dei tubi su una scala ad un'altezza di 6 metri quando è stato urtato da un carro ponte manovrato da un altro operaio che dalla sua posizione non poteva vederlo. La caduta da quell'altezza ha procurato al lavoratore, assunto da poco meno di un anno, diverse fratture alla colonna vertebrale e a una caviglia, e ferite a un braccio, con una prognosi di 60 giorni.
I sindacati, che hanno proclamato 2 ore di sciopero in uscita su tutti i turni, denunciano che l'accatastamento dei tubi avviene ad un'altezza troppo elevata e di come vi sia troppa “leggerezza” da parte dell'azienda nel cambiare le mansioni senza un'adeguata preparazione e formazione in materia di sicurezza.
Ma questo è stato solo l'ultimo di una lunga serie che si sono verificati in provincia di Forlì-Cesena, con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. In crescita anche i morti sul lavoro, 8 in dieci mesi contro i 6 del 2021.
Nel 2021 in Italia hanno perso la vita sul lavoro 1.221 lavoratrici e lavoratori (più di 3 al giorno), di questi 110 in Emilia-Romagna, principalmente nei settori trasporto e magazzinaggio (20), costruzioni (18), agricoltura (8).
“Una strage insopportabile” come l'ha definita la Cgil che ha costituito l’Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia-Romagna, "Attraverso i dati resi disponibili dall’INAIL vogliamo così monitorare costantemente e denunciare quanto avviene nella nostra regione riguardo alla sicurezza dei luoghi di lavoro". Il sindacato chiede “con forza investimenti sulla prevenzione, sul rafforzamento dei controlli e degli organismi ispettivi, sulla formazione, sulla partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori alla definizione dei modelli organizzativi che garantiscano la loro sicurezza. C’è un legame indissolubile tra la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e la buona occupazione. Dove, al contrario, persistono fenomeni di sfruttamento, precarietà e illegalità, maggiore è il rischio di infortuni e morti sul lavoro.
Per queste ragioni, noi continuiamo a rivendicare più formazione - a partire dalle scuole e per ogni lavoratore e lavoratrice che comincia la sua attività in ogni luogo di lavoro - più prevenzione, più controlli e sanzioni (nel quadro di una nuova stagione legislativa), più agibilità sindacali perché il sindacato e la contrattazione sono il primo antidoto contro le violazioni delle norme a tutela della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori".
23 novembre 2022