Chi è Piantedosi
Un fascioleghista, ministro di polizia
Studenti antifascisti manganellati a La Sapienza di Roma, condanne fino 6 anni di carcere e 10mila euro di multa a chi organizza rave party e manifestazioni e raffica di decreti interministeriali per difendere “i sacri confini della Patria... consentire solo lo sbarco selettivo” e respingere a mare tutto il “carico residuo” di migranti-naufraghi salvati dalle navi Ong: questo è il biglietto da visita esibito dal neoministro degli Interni, il fascioleghista dal pugno di ferro Matteo Piantedosi, nei primi 30 giorni del suo dicastero.
Un esordio che la dice lunga sui metodi di chiaro stampo neofascista, xenofobo e razzista che l'ex prefetto di Roma intende utilizzare per gestire l'ordine pubblico e la sicurezza nazionale.
Non a caso la sua nomina all'ambitissima poltrona del secondo piano del Palazzo del Viminale è stata salutata con grande soddisfazione sia dalla premier neofascista Meloni sia dal suo predecessore fascioleghista Matteo Salvini.
Presentato come l'ennesimo “ministro tecnico” di questo governo, Piantedosi è stato la prima scelta di Meloni per la casella del ministero dell'Interno, reclamata a gran voce da Salvini, che alla fine si è dovuto adeguare di fronte al sostegno aperto del Presidente Sergio Mattarella a favore di Piantedosi.
Un adeguamento tutto sommato accettabile visto che il nuovo inquilino del Viminale è in realtà un fedelissimo di Salvini approdato alla guida del ministero al culmine di una lunga carriera da prefetto iniziata a Bologna e proseguita nel tempo, sia coi governi di “centro-destra” che di “centro-sinistra”, costellata da una serie di incarichi ministeriali e promozioni ai vertici della polizia ma anche da oscure coincidenze.
Ad esempio era prefetto di Bologna quando fu assassinato Marco Biagi, al quale lo Stato aveva negato la scorta perché "era un rompicoglioni" come disse l'allora ministro degli Interni Scajola. Ed era prefetto di Roma quando poco più di un anno fa la sede della Cgil fu assaltata dagli squadristi guidati da Fiore e Castellino sotto gli occhi della polizia che si guardò bene dall'intervenire. E fu ancora Piantedosi che permise alla nazionale di calcio vincitrice degli europei di sfilare per le vie di Roma in pieno lockdown.
Campano di Cervinara, frazione di Pietrastornina (Avellino), 59 anni, sposato con Paola Berardino, prefetta di Grosseto e esperta di Integrazione, due figlie alla Luiss, Piantedosi si è laureato in Giurisprudenza a Bologna ed è qui che ha iniziato la sua carriera, nel 1989, come capo di gabinetto nella prefettura felsinea dove è rimasto per 8 anni.
Nel febbraio 2007 diventa viceprefetto vicario fino al 2009, quando viene chiamato al ministero dell'Interno a dirigere l'Ufficio relazioni parlamentari.
Nel 2011 diventa prefetto e viene nominato a capo dell'ufficio territoriale del governo di Lodi.
Meno di un anno dopo, nel gennaio 2012, torna a Roma come vicecapo di gabinetto di un altro ministro dell'Interno leghista, Roberto Maroni. Incarico mantenuto anche sotto il governo Monti, con Annamaria Cancellieri alla guida del Viminale. A novembre dello stesso anno, nuova nomina e promozione a vice direttore generale della pubblica sicurezza per l’attività di coordinamento e pianificazione delle forze di polizia.
A cavallo tra il 2017 e il 2018 torna a Bologna come prefetto, su indicazione del piddino Marco Minniti all'epoca ministro dell'Interno nel governo Gentiloni, da cui evidentemente ha imparato molto bene a criminalizzare e a dare la caccia agli immigrati.
L’11 giugno 2018 l'allora ministro dell’Interno Salvini nel Conte 1, lo nomina capo di gabinetto e insieme, come ha rivendicato lo stesso Salvini in questi giorni: “Abbiamo scritto i decreti sicurezza” e inaugurato la politica dei “porti chiusi” contro i migranti.
Decreti che poi hanno portato all'iscrizione di Salvini e Piantedosi nel registro indagati della procura di Agrigento per i reati di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio in riferimento al caso Diciotti, la nave della Guardia Costiera cui non fu concesso di sbarcare i migranti soccorsi nell'agosto 2018.
Piantedosi rimane capo di gabinetto al Viminale anche nel Conte 2, con la Lega all'opposizione dopo il Papeete e l'arrivo della 'collega' Luciana Lamorgese con cui collabora fino all'agosto del 2020 quando viene nominato prefetto di Roma.
Duque Piantedosi è anche il secondo prefetto di fila a occupare la poltrona di ministro degli Interni.
23 novembre 2022