Le donne catanesi in piazza nella Giornata internazionale contro la violenza antifemminile
Il PMLI partecipa attivamente alle iniziative di lotta
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Il 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza alle donne anche a Catania è stato indetto un corteo che vede tra le promotrici Nonunadimeno e il Collettivo Spine nel fianco.
Dal concentramento di Piazza Roma è partito un partecipato e combattivo corteo con alla testa lo striscione "Basta guerre sui nostri corpi rivolta transfemminista". A seguire un secondo striscione "Senza le donne nessuna rivoluzione" (parole d'ordine di lotta contro questo sistema capitalista e patriarcale, contro una cultura fondata sul profitto e la proprietà privata possessiva che vedono le donne come oggetti da possedere, e per l'indipendenza economica e lavoro prima di tutto e per liberarsi dalla schiavitù domestica).
A guidare le lotte del movimento transfemminista un documento in cui si legge: "Quest'anno siamo chiamati ancora una volta a una sfida importante: rimanere marea. La violenza patriarcale, come Nonunadimeno sostiene sin dalla sua prima assemblea, è un fenomeno strutturale della società, trasversale e che ne permea ogni aspetto, ben al di là della dicotomia destra\sinistra di governo. Questo governo... continua sul solco del neoliberismo sfrenato, dello sfruttamento, della devastazione ambientale e sociale. Con questo vogliamo sottolineare la nostra sfida: mantenere l'autonomia che ha caratterizzato i processi di Nonunadimeno sin dal suo inizio e intorno e grazie a questa costruire e rinsaldare nuove alleanze. Vogliamo un 25 novembre di rabbia e di amore, rabbia e amore per tutte coloro che stanno combattendo in Iran per la propria autodeterminazione, rabbia e amore per tutte le sorelle e compagne russe e ucraine, obbligate a sobbarcarsi degli enormi sforzi che una guerra comporta per chi la subisce, rabbia e amore per tutte le donne combattenti in Kurdistan che ogni giorno muoiono sotto i bombardamenti di armi chimiche da parte dello stato turco".
Arrivati in piazza Università le e i manifestanti si sono seduti per terra e hanno fatto tre minuti di silenzio per ricordare tutte le vittime di femminicidio. La manifestazione si è conclusa dando l'appuntamento alla manifestazione nazionale di Roma del giorno successivo.
Il PMLI è sceso in piazza insieme a Nonunadimeno su obiettivi comuni e contro un sistema economico politico capitalista patriarcale fondato sul profitto e le disuguaglianze sociali con una sovrastrutture culturale retriva al suo servizio. I compagni hanno partecipato al corteo portando la bandiera rossa del PMLI e i manifesti “Uniamoci contro il governo neofascista Meloni per il socialismo e il potere politico del proletariato. Altro manifesto del PMLI portato in piazza è stato quello "Fermare l'invasione turca e la pulizia etnica dei curdi del nord della Siria. Kurdistan unito indipendente"; manifesti che hanno suscitato interesse fra i manifestanti.
Altre iniziative si sono svolte a Catania in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, come quella dell'università di Catania "Giornate Unict contro la violenza sulle donne 2022" articolate in varie iniziative dal 21 al 29 novembre.
In piazza c'era anche l'Associazione La Ragnatela che ha organizzato varie iniziative dal 24 al 26 novembre. Il 25 novembre vi è stato un presidio in piazza Università al quale il PMLI è stato invitato a partecipare. La parola d'ordine delle promotrici "Chi ha paura della libertà delle donne? Sciogliere i nodi della violenza maschile... dalle più vistose da cronica nera a quelle della micro fisica del quotidiano e da quelle dei singoli uomini a quelle istituzionali, altrettanto violente e opprimenti". I compagni hanno esposto i manifesti contro il governo neofascista della Meloni e quello in solidarietà col Kurdistan e distribuito i volantini "La marcia su Roma di Mussolini e la marcia su Roma della Meloni". Il PMLI ha preso la parola sostenendo che per eliminare la violenza sulle donne occorre abbattere il capitalismo liberando le donne dal patriarcato dalla violenza maschile e istituzionale liberandola dalla schiavitù domestica e dal concetto di proprietà personale un concetto della cultura borghese, e lottare uniti per un nuovo mondo, per il socialismo e il potere politico al proletariato.
30 novembre 2022