A Reggio Calabria la destra cerca di egemonizzare il malcontento popolare verso la giunta Falcomatà
Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI
Circa 300 manifestanti sabato 3 dicembre hanno sfilato in corteo sul corso Garibaldi di Reggio Calabria per chiedere le dimissioni della giunta comunale guidata dal facente funzioni Brunetti e del sindaco PD Giuseppe Falcomatà - condannato anche in appello per la nota vicenda “Miramare” e sospeso per via della legge Severino.
La manifestazione organizzata dal comitato “SalviAmo Reggio” si è voluta definire “apartitica” e “apolitica” ma in realtà gli organizzatori, considerati ideologicamente di destra, cercano di cavalcare l’onda del malcontento popolare approfittando della situazione favorevole dopo l’avvento del governo neofascista Meloni per scagliarsi contro l’attuale amministrazione comunale di “centro-sinistra che pure ne ha fatte di cotte di crude.
Non a caso tra i manifestanti erano presenti numerosi esponenti del “centro-destra” tra i quali: Lucio Dattola, ex presidente della Camera di commercio e già candidato sindaco; Candeloro Imbalzano, ex consigliere regionale; Giuseppe De Biasi, capogruppo comunale della Lega; Giuseppe Agliano ex consigliere e assessore comunale; Federico Milia capogruppo comunale di Forza Italia; e il consigliere Udc Mario Cardia.
Insomma, si cerca di buttare giù da destra la giunta comunale attualmente capeggiata dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti di Italia Viva anziché buttarla giù da sinistra come sarebbe necessario e come da sempre invochiamo noi marxisti-leninisti.
La perenne crisi idrica, le discariche a cielo aperto, i roghi tossici, le strade dissestate, la disoccupazione giovanile e altre gravi problematiche di Reggio Calabria hanno come denominatore comune la cattiva amministrazione delle giunte borghesi sia di “centro-destra” sia di “centro-sinistra” che alla fine si sono rivelate due facce della stessa medaglia proprio perché al servizio del regime capitalista e neofascista.
Adesso e non chissà quando, se vogliamo smascherare la demagogia della destra è perciò necessario creare un grande fronte unito anticapitalista il più ampio possibile a partire dai partiti con la bandiera rossa la falce e martello per promuovere l’unita d’azione d’azione di lotta nelle piazze e per non lasciare le masse popolari reggine in balia della destra fascista, razzista, xenofoba e omofoba.
Le basi affinché ciò si realizzi ci sono tutte, anche perché la maggioranza dell’elettorato reggino di sinistra alle ultime elezioni comunali ha deciso di astenersi spontaneamente.
Allo stesso tempo occorre aprire una grande discussione sul futuro dell’Italia, su quella che per il PMLI è la vera questione da risolvere, ossia cambiare società abbattendo il capitalismo, la classe dominante borghese e il suo Stato per sostituirli con il socialismo, il potere politico del proletariato e lo Stato socialista.
7 dicembre 2022