Firenze
Il PMLI invita i lavoratori al fronte unito contro il governo neofascista Meloni. Un fotografo ai compagni presenti: “Siete gli unici ad avere un cartello contro il governo”

Dal nostro inviato speciale
Se guardiamo il lato meteorologico quella di venerdì 16 dicembre è stata una giornata bestiale. Una pioggia battente ha insistito sulla piana fiorentina e su tutta la Toscana, aggiungendosi a quella dei giorni precedenti, tanto da mettere sotto pressione la già precaria viabilità con strade allagate e smottamenti che hanno messo a dura prova il percorso dei pullman e delle auto private che si recavano alla manifestazione per lo sciopero generale dalle varie zone della provincia.
Giornata bellissima invece quando abbiamo visto che, nonostante tutto, le lavoratrici e i lavoratori al concentramento in Piazza dell'Unità italiana a Firenze erano presenti in maniera massiccia. Gli organizzatori parlano di oltre 7mila manifestanti, forse al di sopra delle aspettative. Presenti le Rsu delle maggiori fabbriche del territorio, come la Sammontana di Empoli e la Nuovo Pignone, immancabile la presenza del Collettivo di fabbrica e dei lavoratori della ex-Gkn. Folta la rappresentanza dei metalmeccanici della Fiom, dei chimici della Filctem, della funzione pubblica, della scuola e della sanità, che hanno sfilato dietro gli striscioni della Cgil. In piazza tanti giovani precari, dipendenti delle cooperative e studenti. Nutrita anche la rappresentanza organizzata dalla Uil.
Il corteo ha percorso una parte del centro passando per Piazza Indipendenza, (dove si è unito anche il noto professore Tomaso Montanari) e Piazza San Marco, e dopo aver percorso via Cavour è terminato davanti il Palazzo del Pegaso, dove ha sede il Consiglio regionale della Toscana. Non c'è stato un comizio conclusivo ma fin dall'inizio, e per tutto il percorso, si sono succeduti al microfono vari interventi di lavoratrici e rappresentanti sindacali che hanno attaccato le misure contenute nella Legge di bilancio. Una finanziaria definita “sbagliata, iniqua e classista”.
La segretaria fiorentina della Cgil, Paola Galgani, affermava: “Non possiamo stare fermi mentre si danno risorse a un determinato ceto sociale attraverso la flat tax e una cosiddetta tregua fiscale che si configura piuttosto come il solito condono mascherato, senza considerare l’aumento del tetto del contante che rischia di strizzare l’occhio a chi evade. Allo stesso tempo, grida vendetta il fatto che si tolgano risorse ai ceti più bisognosi, tramite lo stop al reddito di cittadinanza e la mancata rivalutazione delle pensioni, senza rifinanziare scuola, sanità, trasporti, rinnovi contrattuali, e senza investire in politiche industriali. Non va bene che non ci sia nulla per combattere la precarietà e per puntare su lavoro stabile e di qualità; anzi, si reintroducono i voucher proprio nei settori più colpiti dall’emergenza salariale, peraltro già diffusa”.
Alla manifestazione ha partecipato una delegazione del PMLI, composta da compagne e compagni di Firenze e provincia. Il nostro era l'unico partito presente al corteo, assieme a quello dei Carc, con cui abbiamo percorso assieme una parte del tragitto. I marxisti-leninisti, oltre alla bandiera, tenevano ben alti i cartelli “Il lavoro prima di tutto” e con l'invito a unirsi contro il governo neofascista guidato dalla Meloni, che riprendeva l'appello lanciato dal CC del PMLI subito dopo la formazione dell'attuale esecutivo e che, riportato su volantino, è stato distribuito ai manifestanti.
Questi cartelli sono stati immortalati in decine di fotografie, una coppia dopo lo scatto ci ha salutato a pugno chiuso. A volte erano lavoratrici e lavoratori, altre dei free lance e degli inviati di agenzie e giornali. Uno di questi professionisti ci ha fatto i complimenti, sottolinenado che eravamo gli unici ad avere un cartello o uno striscione contro il governo. Durante il corteo il compagno Andrea Cammilli è stato intervistato da una giornalista di Controradio, storica emittente fiorentina, anche se non sappiamo se sia andata in onda. Il compagno Enrico Chiavacci invece è stato avvicinato da alcuni studenti tedeschi, in Italia per una borsa di studio per tramite della CGIL in un progetto europeo. Questi si sono mostrati molto interessati e hanno chiesto informazioni sulla storia del nostro Partito, il suo percorso e la nostra linea politica. Dialogando in inglese il compagno ha spiegato chi eravamo, chi siamo e chi vogliamo essere.
L'astensione dal lavoro in tutta la Toscana era di otto ore, quattro per quanto riguarda i trasporti; a Firenze si è scioperato il pomeriggio. Quanto all'adesione, a livello regionale, i primi dati da fonte sindacale parlano tra l'altro di oltre il 90% nelle cave della Toscana del nord, di una forbice fra l'80% e il 100% nelle fabbriche metalmeccaniche fiorentine, di più del 70% alla Piaggio, dell'80% fra appalti, ristorazione e pulizie. Magari nelle aziende più piccole i numeri saranno stati più bassi, in ogni caso lo sciopero e la manifestazione sono stati un successo.

21 dicembre 2022