Centinaia di lavoratori in corteo
Marcia per la libertà dallo sfruttamento a Prato
Contro i licenziamenti, per il lavoro, i diritti e le tutele sindacali
Fronte unito fra Prc, Carc, Pap e il PMLI che sfilano in corteo dietro uno striscione unitario
Dal corrispondente della Cellula “G. Stalin” di Prato
Il 17 dicembre oltre 500 lavoratori, studenti, operai, delegati dei sindacati di base, militanti di partito e attivisti di varie associazioni cittadine, fra cui Prato Antifascista, hanno dato vita a Prato a una partecipata e combattiva manifestazione nell'ambito della vertenza contro i licenziamenti e il mancato rispetto dell'accordo sottoscritto in Regione il 1° dicembre scorso dalla Iron&Logistics dopo 60 giorni presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica da parte dei lavoratori.
Il corteo organizzato dal Si-Cobas Prato-Firenze è partito dal piazzale della Stazione Centrale e dopo aver percorso Piazza San Marco, Via Pomeria, Via Santa Trinità, Piazza San Francesco, Via Degli Alberti, Via Banchelli e Via Muzzi si è concluso in Piazza Del Comune dove i dirigenti del Si-Cobas hanno denunciato le bestiali condizioni di sfruttamento che subiscono i lavoratori in tutto il distretto e in particolare gli immigrati costretti a lavorare per 12 ore al giorno per sette giorni alla settimana senza nessun diritto e tutela sindacale, senza giorni di riposo, ferie e malattia.
Per tutta la durata del corteo i lavoratori immigrati della Iron&Logistics hanno cantato e inscenato i balli tradizionali pakistani e rilanciato slogan fra cui: "Il posto di lavoro non si tocca"; "Tocca uno, Tocca tutti", "Sciopero, sciopero" “8 ore per 5 giorni”.
Nel corso del suo intervento, Luca Toscano, ha fra l'altro chiesto a gran voce il reintegro di tutti i 22 lavoratori licenziati dalla Iron&Logistics, specializzata in packaging e imballaggi, il diritto di iscriversi al sindacato e di svolgere attività sindacale in fabbrica, migliori condizioni di salario e sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche il rinnovo immediato dei permessi di soggiorno scaduti e il diritto di cittadinanza italiana per i figli degli immigrati nati in Italia come recitava uno dei tanti cartelli e striscioni portati in corteo dai manifestanti.
"Siamo in piazza in tante persone – ha concluso Toscano - per affermare la nostra libertà di associarci, per resistere contro mafia e sfruttamento del distretto tessile, contro le discriminazioni istituzionali su permessi di soggiorno e cittadinanza".
Al corteo ha preso parte anche un folta delegazione di lavoratori della ex GKN con lo striscione “Insorgiamo” a firma del Collettivo di fabbrica e con i tamburi a ritmare gli slogan e i cori dei manifestanti.
Presenti anche molti militanti e simpatizzanti di Prato, Firenze e Pistoia del Prc, Carc, Pap e del PMLI che hanno costituito un unico spezzone e sono sfilati uniti in corteo dietro uno striscione unitario con su scritto “Lavoratori di tutto il mondo uniamoci” e intonato slogan fra cui “Ci vogliono divisi, ci vogliono licenziati, scendiamo in piazza uniti e organizzati” “Tasse, tasse, tasse, le pagano le masse, milioni di milioni li rubano i padroni”, “Le masse popolari scrivono la storia, lotta di classe fino alla vittoria”, “Lavoro, diritti, dignità marciamo uniti per la libertà”, “Licenziamenti, guerra e pandemia è questa la vostra democrazia”, “Sindaco Biffoni dicci come mai tu stai coi padroni e noi con gli operai”.
21 dicembre 2022