Il 21 dicembre a Roma al Pantheon
Successo del presidio nazionale contro l’autonomia differenziata
Forte e chiara la condanna di forze politiche della sinistra di opposizione e di classe, realtà sociali e sindacali. “È un processo eversivo”
Il PMLI presente con un coordinamento unitario politico e sociale
Nonostante una collocazione non certo felice, in pieno centro di Roma difficilmente raggiungibile in quei giorni, alle 16 di un giorno infrasettimanale, il presidio contro l’Autonomia regionale differenziata di mercoledì 21 dicembre in piazza della Rotonda, al Pantheon, ha avuto successo. Alcune centinaia di persone, forze politiche della sinistra di opposizione e di classe, realtà sociali e sindacali hanno raccolto l’appello del “Tavolo No Autonomia Differenziata” e della campagna "Non per noi ma per tutte e tutti" in occasione della discussione in Parlamento della Legge di bilancio.
Tutti insieme, per chiedere il ritiro della bozza di legge Calderoli, dell’art. 143 della Legge di Bilancio e la cancellazione del comma 3 dell’art.116 della Costituzione.
Per gli organizzatori il progetto di Autonomia Differenziata “è il punto più basso di un preciso disegno di fare cassa sui poveri, aumentando le disuguaglianze, tradendo la Costituzione, scaraventando senza alternative nella miseria milioni di persone, lavoratrici e lavoratori poveri, precari e sfruttati. Con l'attuazione dell'Autonomia Differenziata le già rilevanti disparità fra territori del Paese verranno di fatto sancite per legge”.
In rappresentanza delle due realtà promotrici sono intervenuti, Marina Boscaino, portavoce del Tavolo NO Autonomia Differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti e Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della Rete “Non per noi”. Dalla piazza si sono alternate numerose voci di realtà che hanno evidenziato come il progetto di Autonomia Differenziata comprimerà diritti e libertà in tutte le 23 materie coinvolte, tra cui sanità, lavoro, scuola, ambiente.
Da “Salviamo la Costituzione” all’Associazione Beni comuni “S. Rodotà”, dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua al Forum per il diritto alla salute, da Liberacittadinanza ad Unione inquilini, dalla Casa internazionale delle donne ai Giuristi Democratici, dalla CGIL di Roma e Lazio alla FLC-CGIL-Scuola, dall’ ANPI all’USB, Cobas, SGB fino a semplici cittadine e cittadini, le decine di interventi si sono succeduti in maniera combattiva e partecipata. “Oggi siamo in piazza per l’Unità della Repubblica perché pochi riescono a comprendere che l’autonomia differenziata, qualora dovesse passare, è un progetto eversivo, un progetto eversivo per la nostra democrazia, per l’unità della Repubblica. È un progetto eversivo perché la secessione dei ricchi, di fatto, istituzionalizzerebbe le povertà e le diseguaglianze del nostro Paese”, ha affermato Giuseppe De Marzo. Dal Segretario nazionale del PRC Maurizio Acerbo al Coordinatore nazionale di Unione Popolare Luigi De Magistris chiara la denuncia di come l'autonomia differenziata sia “una proposta folle che mira a disintegrare l'unità della nostra Repubblica e a cancellare i principi di uguaglianza e sussidiarietà che sono alla base della nostra Costituzione. Come forza politica che fa propri i principi della Costituzione e la difesa dei più deboli, non possiamo che schiarirci con convinzione contro una proposta che mira ad attuare una vera e propria secessione dei ricchi”. Presenti anche Francesco Silvestri, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera e la deputata Gilda Sportiello; Peppe De Cristofaro e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra Italiana; Filiberto Zaratti e Marco Cacciatore di Europa Verde; Piernicola Pedicini, europarlamentare del Gruppo EFA.
Nel suo intervento Marina Boscaino, coordinatrice del Comitato contro ogni Autonomia Differenziata, ha messo in evidenza l’urgenza di costruire la più ampia collaborazione fra i movimenti della società civile e la politica. Come lo ha ricordato anche De Marzo: “è necessario costruire la più ampia alleanza possibile nel Paese, sociale e sindacale e politica, perché questa è una battaglia che non possiamo perdere ed è una battaglia che da solo non vince nessuno. Ecco perché siamo qui con i comitati, le cooperative, le associazioni, le parrocchie, i presidi antimafia, le forze politiche. È una battaglia per la democrazia”.
Un punto perfettamente capito e raccolto da un Coordinamento unitario politico e sociale composto, oltre che dal PMLI che ha dato un importante contributo politico e organizzativo, da Confederazione delle Sinistre Italiane, Democrazia Atea, Inventare il futuro, La Città Futura, Partito comunista italiano, Partito dei Carc, Partito del Sud, Sostenibilità Equità Solidarietà, Unione sindacale italiana. Le 10 forze si sono presentate al presidio con un volantino unitario molto diretto, riportante 7 punti contro questo progetto antipopolare, liberista e federalista neofascista. Un volantino ben accolto dalla piazza e ripreso dalle telecamere del TG 3 del Lazio, che nell’edizione della sera ha aperto il servizio sul presidio mostrandolo in primo piano. A nome del Coordinamento al Pantheon è intervenuto il compagno Marco Morosini, portavoce nazionale della CSI, che ha definito “importantissimo questo presidio”. Con l’Autonomia differenziata, ha aggiunto, “vogliono dividerci, spaccare l’unità del Paese. Lanciamo un appello da questa piazza, dobbiamo unirci. Uniamoci nella protesta e nella proposta. Battiamoci per una nuova società. Dobbiamo cambiare il sistema del Paese”.
4 gennaio 2023