In udienza in Vaticano
La Cgil dal papa
Landini: “Seguiamo i suoi insegnamenti”. Bergoglio: “Bravo quel ragazzo”
Il più grande sindacato italiano diventa papalino
Tutti in fila in udienza dal papa; è stata questa l'immagine che ci hanno propinato le tV lunedì 19 dicembre, mandando in onda un servizio giornalistico dalla sala Nervi del Vaticano. Nessuna meraviglia, del tutto normale se non fosse che la platea che si poneva di fronte a Bergoglio era composta dal segretario nazionale Maurizio Landini e da alcune migliaia di dirigenti della Cgil, che per la prima volta veniva ricevuta dal pontefice.
A dire il vero Landini e alcuni segretari di categoria erano già stati dal papa, in udienza privata nel giugno 2019. Iniziativa già di per sé criticabile, ma se la forma è anche sostanza, stavolta siamo proprio su di un altro livello. Cinquemila delegati con alla testa il segretario, con i telefonini spianati per immortalare l'avvenimento, centinaia di braccia protese per stringere la mano a Bergoglio, al collo il fazzoletto realizzato per l'occasione, che univa il simbolo rosso della Cgil e quello giallo del Vaticano.
La tentazione di liquidare queste immagini con una battuta sarcastica è forte, da mangiapreti a mangiaostie verrebbe da dire, ma eviteremmo di sottolinearne il suo significato profondo, frutto di scelte politiche ben precise. Questo non è stato un incontro di cortesia, magari un invito del papa (che, ricordiamolo, è il capo assoluto di uno stato, il Vaticano) ai segretari dei maggiori sindacati italiani. Questo è stato un incontro voluto fortemente e preparato con cura dalla segreteria della Cgil e dalle alte sfere cattoliche, come ha ammesso lo stesso Landini nel suo discorso in Vaticano, e come aveva illustrato in un intervista al quotidiano cattolico Avvenire.
Proprio in quell'intervista l'ex segretario della Fiom aveva lasciato intendere come ci fosse una “vicinanza” molto forte con il papa, facendo proprie le esortazioni di Bergoglio alla fratellanza e alla collaborazione perché “nessuno si salva da solo”. Per suggellare questa “vicinanza” si era spinto ad affermazioni molto ambigue su aborto ed eutanasia. Incalzato dall'intervistatore che gli faceva notare “la visione opposta sulla vita, ad esempio con la promozione dell’aborto come diritto e il sostegno alle scelte eutanasiche” Landini rispondeva: “Ma la Cgil non ha mai promosso l’aborto, che rimane un passaggio doloroso e traumatico nella vita di qualsiasi donna... Quanto ad eutanasia e suicidio assistito, non c’è una posizione formale della Cgil”.
Nel suo discorso tenuto in Vaticano, Landini ha ricordato di aver pensato all'incontro dopo aver visto le bandiere della Cgil assieme a quelle di tante associazioni cattoliche alla manifestazione per la pace del 5 novembre scorso a Roma (a cui era presente, con la propria posizione, anche il PMLI). Secondo Landini “Quella bellissima giornata ha reso evidente l’impegno comune e il percorso che possiamo fare insieme -laici e cattolici- per cambiare una società fondata sulla competizione, l’egoismo, lo sfruttamento, le tante forme di solitudine, per affermare, invece, il valore dell’eguaglianza, della differenza di genere, della fratellanza e del riconoscimento delle diversità quale fondamento dell’eguaglianza stessa”.
Una cosa è giudicare positivamente che una parte di cattolici partecipi al movimento per la pace, come da tradizione hanno sempre fatto, o che siano in prima fila nelle battaglie democratiche e progressiste. Altra cosa è pensare di cambiare la società facendo proprie le direttive papaline, come ha detto Landini, con voce emozionata, in apertura del suo discorso: “Ci rivolgiamo a Lei perché, seguendo il suo insegnamento, quello che ha detto e in particolare avendo letto attentamente le Sue encicliche “Laudato Si’” e “Fratelli tutti”, abbiamo trovato una grande consonanza sui problemi, sulle preoccupazioni che oggi travagliano l’umanità e il mondo”.
Encicliche che, è bene ribadire, evidenziano i mali della società capitalistica, del resto sotto gli occhi di tutti, ma che non propongono niente di nuovo, non spostano di una virgola la dottrina cattolica e la sua visione dei diritti subordinati alla famiglia tradizionale e alla “salvaguardia della vita”, basata sulla funzione sociale della proprietà privata, sulla collaborazione tra le classi e sulla fratellanza. Insomma, operazioni di facciata per recuperare alla chiesa il terreno perduto e la sfiducia dei fedeli dopo il pontificato di Ratzinger e gli scandali che hanno investito a vari livelli le istituzioni vaticane.
Questo però non allontana ma avvicina il vertice della Cgil al papa e alla chiesa cattolica. Queste le parole di Landini: “Centralità, quindi, della persona, la sua predominanza sull’economia, sul mercato, sul profitto sono i presupposti irrinunciabili di uno sviluppo diverso. Non un lavoro qualunque esso sia ma stabile, finalizzato alla difesa e al risanamento del territorio, alla tutela dell’ambiente, alla mobilità collettiva e sostenibile, alla salute, alla cultura, alla conoscenza e alla formazione. Proponiamo un’idea dell’impresa in cui tutti i soggetti possono essere protagonisti attivi ed in cui prevale la responsabilità sociale”.
“Bravo quel ragazzo”, ha esclamato Bergoglio alla fine dell'intervento di Landini. A sua volta il papa rilanciava con parole e concetti molto simili: “Cari amici, vi invito ad essere “sentinelle” del mondo del lavoro, generando alleanze e non contrapposizioni sterili. La gente ha sete di pace, soprattutto in questo momento storico, e il contributo di tutti è fondamentale. Educare alla pace anche nei luoghi di lavoro, spesso segnati da conflitti, può diventare segno di speranza per tutti. Anche per le future generazioni”.
Non a caso la Cgil aveva presentato l'evento con questo slogan “Pace, lavoro e fraternità (fraternità tra chi? tra i rapaci sfruttatori e i mansueti sfruttati? Sic.)” e le bandierine incrociate di Cgil e Vaticano, come a dire: la Cgil sposa la dottrina sociale della chiesa. Del resto, se si abbandona la lotta di classe, i riferimenti al socialismo, seppur quello di stampo riformista, l'approdo non può che essere questo. Gli esempi sono innumerevoli, di partiti, sindacati e loro rispettivi leader inizialmente dalla parte dei lavoratori e degli sfruttati che poi, folgorati sulla via di Damasco, iniziano a mettere in discussione la visione materialistica del mondo, propria del marxismo, per poi approdare armi e bagagli nel campo della borghesia e del capitalismo.
Nel caso specifico la Cgil si è allineata alla Cisl, il sindacato cattolico e collaborazionista, tradizionale riferimento della chiesa nel mondo del lavoro, lasciando intendere chiaramente qual è il suo modello di sindacato. Lo lasciamo fare alle dichiarazioni di Landini, rilasciate nella già citata intervista ad Avvenire
: “io penso a un sindacato confederale fondato sulla rappresentanza e la democrazia, nel senso del diritto delle persone che lavorano di poter votare, di poter partecipare. E allo stesso tempo fondato sulla contrattazione, intesa come mediazione tra due soggetti portatori di interessi – il lavoro e l’impresa – che debbono riconoscersi reciprocamente”.
Questa genuflessione di fronte al papa non ha mancato di generare polemiche, che si sono riverberate anche nei congressi delle Camere del Lavoro e delle categorie in svolgimento in tutta Italia, in vista del congresso nazionale della Cgil. Certo servirebbe una maggiore coerenza tra quei dirigenti sindacali che considerano la Cgil autonoma ma accettano di fare proprie le encicliche vaticane, e anche da parte di chi critica l'udienza dal papa ma non ha il coraggio di mettere in discussione il gruppo dirigente di Corso Italia.
Il sindacato non è una istituzione caritatevole. La Cgil in particolare nacque proprio per andare oltre le Società di Mutuo Soccorso, le prime forme di associazionismo operaio, che avevano lo scopo di fornire assistenza ai soci in caso di disoccupazione, infortunio, malattia e vecchiaia, escludendo il ricorso alla lotta di classe, individuando invece in quest'ultima, e non certo nella fratellanza, lo strumento principale da usare contro le ingiustizie sociali.
4 gennaio 2023