Il ruolo dei giovani marxisti-leninisti
(Dal Documento del Comitato centrale del PMLI dal titolo
I giovani e il lavoro del PMLI sul fronte giovanile e studentesco,
del 3 aprile 2011)
I giovani marxisti-leninisti sono i naturali attuatori della linea giovanile del Partito. Ecco perché noi abbiamo bisogno di tanti e bravi giovani militanti e simpatizzanti che si impegnino per farla passare nel proprio ambiente. Un prerequisito fondamentale perché questo lavoro abbia successo è, com'è naturale, conoscere a fondo la linea giovanile del Partito: essi devono quindi considerare lo studio di tale linea, specie della linea studentesca per quanto riguarda gli studenti marxisti-leninisti, come una priorità, devono farla propria e saperla applicare. Da ciascuna esperienza potremo trarre importanti insegnamenti che ci permetteranno di sviluppare ulteriormente la linea giovanile.
I tre elementi chiave e le quattro indicazioni per radicare il Partito, nonché il principio di tenere in pugno l'iniziativa politica, restano la nostra bussola anche per il lavoro giovanile.
Visto il movimento impetuoso che si è sviluppato contro la "riforma" Gelmini, le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti giocano un ruolo fondamentale e devono essere pronti per le lotte in arrivo. In generale vale quanto già detto sopra; i nostri studenti devono conoscere bene la linea studentesca del Partito, fare fronte unito, presentare la nostra piattaforma, applicare le coordinate per il lavoro di massa studentesco, in particolare devono impegnarsi per diventare dei leader studenteschi. Dobbiamo stare attenti a non cadere né nel codismo (cioè metterci alla coda del movimento, sostenere le parole d'ordine e le posizioni che riteniamo errate per quanto diffuse e non avere un ruolo propositivo), né nel settarismo (cioè mancare di tattica e fare male il lavoro di fronte unito). È qui che si vede quanto sia essenziale conoscere bene la linea di massa del Partito.
Forti della linea studentesca del Partito, a livello locale le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti devono valutare la situazione e agire di conseguenza.
Per realizzare il nostro scopo di spostare il movimento studentesco sempre più a sinistra, noi dobbiamo stare in mezzo alle masse studentesche, trasmettere loro la nostra linea e la nostra piattaforma e far sì che le rendano proprie. Lavorare negli organismi di massa è il modo migliore per farlo, tenendo a mente e applicando la parola d'ordine: "Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare".
Dobbiamo continuare a considerare centrale l'attività negli organismi di massa studenteschi, specialmente nei collettivi di ciascuna scuola, facoltà e ateneo. Quando già ce ne sono, promossi dalla "sinistra" borghese o anche dall'"ultrasinistra", dobbiamo stabilire se ci sono le condizioni per lavorare al loro interno dando vita, assieme ai simpatizzanti e agli studenti che condividono la nostra linea scolastica e universitaria, alla Corrente studentesca marxista-leninista; se non ci sono le forze per farlo, i singoli studenti marxisti-leninisti devono comunque impegnarsi per applicare e far passare la nostra piattaforma. Quando invece questi collettivi mancano, dobbiamo cercare di promuoverne noi, naturalmente dopo esserci conquistati una base che ci permetta di renderli effettivamente di massa; tali collettivi devono essere composti non solo dai militanti e simpatizzanti del Partito, ma anche da tutti gli studenti che condividono le nostre proposte.
In questi casi bisogna fare molta attenzione a non commettere l'errore di trasformare il collettivo da noi creato in una brutta copia di un'organizzazione di Partito, bisogna invece utilizzare parole, azioni, simbologie e atteggiamenti consoni a un organismo di massa.
Per noi, però, l'assemblea generale, oltre a rappresentare il contraltare degli attuali organi di governo scolastici e universitari, deve essere considerata la massima organizzazione unitaria delle studentesse e degli studenti in cui possono esprimersi anche i collettivi e ogni altra organizzazione studentesca, ma alla fine le decisioni dell'assemblea devono essere vincolanti per tutti.
I giovani marxisti-leninisti devono essere dei combattenti d'avanguardia, devono elevare il tiro delle lotte a cui prendono parte ed essere in grado di legare il particolare al generale, le rivendicazioni immediate a quelle a medio e lungo termine e alla conquista del socialismo, l'unico quadro entro cui queste rivendicazioni potranno concretizzarsi completamente e stabilmente. Ma bisogna andare per gradi: trovandoci di fronte a un dato problema dobbiamo in primo luogo saper indicare bene come si fa a risolverlo e quali sono le responsabilità del governo locale o nazionale, in secondo luogo chiarire che si tratta del governo della borghesia, infine spiegare che l'unico modo per cambiare definitivamente e radicalmente le cose è abbattere il capitalismo. Quest'ultimo passaggio sarà realizzato quando le condizioni sono mature, non quindi meccanicamente.
I giovani militanti del PMLI sono oggettivamente i successori rossi della nostra causa, quindi devono impegnarsi per esserlo nei fatti, mettendosi alla scuola dei Maestri e del Partito, trasformando costantemente se stessi mentre trasformano il mondo, in particolare cogliendo e applicando le cinque fiducie, i sei inviti di Scuderi ai giovani militanti e le tre consegne ai nuovi militanti, e avendo ben chiara la missione storica del PMLI. I giovani marxisti-leninisti devono quindi essere consapevoli del loro ruolo e impegnarsi per esserne all'altezza; devono fare proprio il grande appello di Mao: "osare pensare, osare parlare, osare agire
(...) basandosi sul marxismo-leninismo"
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Dobbiamo continuare a riporre grande fiducia nelle compagne e nei compagni giovani del nostro Partito e assegnar loro responsabilità, compiti e incarichi dirigenti sulla base delle loro competenze e forze, incoraggiandoli a superare le difficoltà, certi che la nostra fiducia sarà ripagata. Non abbiamo mai fatto né mai faremo discriminazioni di sesso o anzianità di vita o militanza: gli unici requisiti sono quelli espressi all'articolo 9 dello Statuto.
Ai giovani marxisti-leninisti sta anche il compito fondamentale di vigilare affinché il PMLI non cambi mai colore e resti saldamente ancorato alla via dell'Ottobre anche in futuro. Ciò è tanto più vero oggi che stiamo lavorando per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso, e cioè per mettere a punto il suo sviluppo nazionale. Più il nostro Partito crescerà numericamente, più cresceranno le contraddizioni al suo interno e la lotta fra le due linee. L'ha spiegato bene di recente il nostro Segretario generale, affermando che, man mano che aumenterà l'incidenza del PMLI nella lotta di classe, "non mancheranno gli agenti della borghesia infiltrati nel Partito che, distorcendo il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, cercheranno di impadronirsi del PMLI per fargli cambiare colore politico e impantanarlo nel capitalismo e nel parlamentarismo".
1 febbraio 2023