Francia
Cresce la protesta nelle piazze per bocciare la cotroriforma delle pensioni di Macron
Successo della seconda e della terza giornata di mobilitazione indetta dai sindacati
Il 30 gennaio la premier francese Elisabeth Borne portava in discussione alle commissioni dell'Assemblea nazionale il testo della legge di controriforma delle pensioni e il movimento sindacale, che già il 19 gennaio aveva portato più di due milioni di lavoratori, pensionati e giovani manifestanti in piazza in circa 200 città, ha dato vita alla seconda giornata di mobilitazione generale che il 31 gennaio ha di nuovo riempito strade e piazze di tutto il paese. Ne seguiva il 7 febbraio una terza che vedeva una massiccia partecipazione in particolare nei comparti dei trasporti, scuola, raffinerie e centrali nucleari. Una cosa è evidente, se il presidente Emmanuel Macron e il suo governo vogliono portare a casa una controriforma pensionistica che ha tra i suoi elementi principali l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni, con 43 di contribuiti per la pensione a tasso pieno, come ha ribadito prima di andare in parlamento la Borne annunciando che l'età pensionabile a 64 anni "non è più negoziabile", anche le otto principali organizzazioni sindacali, appoggiate da diverse organizzazioni degli studenti, sono determinate a fare di tutto per bloccarla così come riuscirono già nel 2019, quando fecero fallire il primo tentativo dell'esecutivo.
Come nella precedente giornata di lotta la gran parte delle scuole rimaste chiuse e l'ateneo di Parigi occupato, chiuse le raffinerie di petrolio e il blocco quasi totale del trasporto pubblico, assieme a una buona adesione allo sciopero nei principali settori del pubblico impiego sono state le premesse necessarie per la combattiva partecipazione dei lavoratori e degli studenti alle manifestazioni in circa 250 centri della Francia.
Fonti sindacali rendevano noto che alla principale manifestazione di Parigi oltre 500 mila manifestanti avevano sfilato in corteo da place d'Italie nel quartiere di Montparnasse alla spianata de les Invalides e più di 40 mila a Marsiglia indicavano un aumento della presenza in piazza rispetto alla prima giornata di lotta per un totale di quasi 3 milioni di manifestanti in tutto il paese. L'inizio della discussione della legge in parlamento sarà accompagnata da una mobilitazione sindacale con glio scioperi già programmati per il 7 e l'11 febbraio.
Per il presidente della repubblica Macron la riforma delle pensioni "è indispensabile, quando la si paragona al resto d'Europa e se si vuole salvare il nostro sistema" e il bilancio statale. Occorre salvare "il nostro modello sociale" gli faceva eco la primo ministro Borne per nascondere il vero obiettivo del governo della borghesia francese ossia quello di smantellare il sistema previdenziale pubblico e dare spazio al privato, tagliare la spesa sociale a danno delle masse popolari e spostare le risorse in altri settori economici per sostenere la competizione con gli altri paesi imperialisti.
I paragoni con le altre situazioni d'Europa, dove Macron può sempre trovare una situazione peggiore anche di quella prevista dalla sua controriforma, non possono comunque giustificare un riallineamento al ribasso dei sistemi pensionistici e che, come denunciavano le organizzazioni sindacali francesi per dare il via alla mobilitazione contro una proposta di legge che finirà per penalizzare le categorie più deboli e in particolare quella parte di popolazione più povera, meno qualificata, che ha cominciato a lavorare molto presto e per cui la prospettiva di vita resta bassa.
8 febbraio 2023