Parma
Trentun lavoratori migranti licenziati per aver scioperato
Trentuno lavoratori, quasi tutti migranti di origine africana, sono stati licenziati a Parma nei primi giorni di febbraio dalla cooperativa Md Service che fa parte del Consorzio Cisa. Le lettere di licenziamento sono arrivate ai trentuno lavoratori, immediatamente sostituiti da altri lavoratori asiatici, in quanto essi avevano scioperato aderendo a una mobilitazione indetta dal sindacato Adl Cobas.
La cooperativa Md Service ha in appalto dal 2020, in via dell'Industria a Parma, la movimentazione delle merci nel magazzino della società Kamila srl di Bergamo, la quale fa parte del gruppo Italtrans e ha un ruolo rilevante nella logistica nella filiera di Coop Alleanza 3.0.
Il magazzino, inaugurato nel marzo 2020, è stato gestito sin dall'inizio dalla Md Service con il classico meccanismo di appalti e subappalti che ha privato i 150 dipendenti della cooperativa di ogni diritto, con condizioni di lavoro impossibili contraddistinti da caporalato, doppi turni, contratti a termine al 70% e inquadramenti irregolari con paghe ben al di sotto di 8 euro l'ora.
Dopo i primi scioperi iniziati a maggio dello scorso anno, nel luglio 2022 i lavoratori avevano strappato importanti riconoscimenti su stabilizzazioni, diritti e contratti, ma con il passare dei mesi la cooperativa Md service ha iniziato a effettuare vere e proprie rappresaglie mirate contro i lavoratori iscritti all'Adl Cobas, che aveva guidato la loro lotta, con contestazioni fittizie e conseguenti, ingiustificate, sospensioni dal lavoro nei confronti degli stessi.
Ne erano seguiti scioperi e mobilitazioni a partire dall'autunno scorso fino a gennaio di quest'anno, fino a giungere a un presidio permanente dei lavoratori iscritti al sindacato davanti al magazzino, ma l'azienda ha risposto a tali mobilitazioni prima con la sospensione dei 31 lavoratori e poi con il licenziamento.
“Si tratta di un atto gravissimo e senza precedenti” ha affermato Stefano Re, dirigente del sindacato Adl Cobas, il quale ha evidenziato che “c’è una responsabilità di Coop Alleanza 3.0 visto che è l’unico committente”. “Andremo avanti – ha poi concluso il sindacalista - con la lotta sindacale, politica e giudiziaria. Ci fa forza la solidarietà che oggi abbiamo avuto dai lavoratori di altri magazzini che ci hanno aiutato, assieme a ragazzi dei movimenti di Parma, a bloccare gli ingressi del magazzino fino a sera”.
Adl Cobas ha evidenziato un fatto importantissimo, cioè che la piccola cooperativa MD Service è soltanto l'ultimo anello della gigantesca catena che fa capo alla Coop Alleanza 3.0 e anche al gruppo Italtrans – grandi aziende che sono ben consapevoli di servirsi, la prima indirettamente e la seconda direttamente, per la logistica delle merci – di cooperative che nascono, come MD Service, improvvisamente e altrettanto improvvisamente chiudono, gestendo i propri lavoratori in modo totalmente illegale e garantendo un prezzo dei propri servizi indubbiamente vantaggioso: un prezzo che indubbiamente pagano i lavoratori.
Così Coop Alleanza 3.0 e Italtrans spa – grandi aziende rispettivamente al vertice in Italia della grande distribuzione cooperativa e della logistica – messe di fronte al problema costituito dalle lotte operaie, hanno deciso di usare il pugno di ferro con la piccola cooperativa Md Service, minacciando di interrompere il subappalto, e inducendo la cooperativa a usare, a sua volta, il pugno di ferro contro i lavoratori sindacalizzati, licenziando solo ed esclusivamente loro, e mandando altresì un segnale agli altri lavoratori non sindacalizzati, e il segnale è molto chiaro: agli operai che non protestano, che non lottano e che subiscono passivamente la totale compressione dei loro diritti, il sistema che fa capo a Coop Alleanza 3.0 e Italtrans spa garantisce delle semplici elemosine, senza riconoscere alcuna dignità.
Ma stavolta, nella loro tracotanza, i padroni hanno superato il punto di non ritorno, costituito dal licenziamento a causa di sciopero, violando così pesantemente lo Statuto dei lavoratori e i contratti nazionali che tutelano da ritorsioni e rappresaglie il diritto di sciopero, e la questione investe così la questione centrale della tutela dei diritti sindacali e del diritto del lavoro.
Quindi le mobilitazioni operaie annunciate da Adl Cobas a Parma devono essere considerate un importante momento di lotta di classe non solo a livello locale, ma anche e soprattutto a livello nazionale perché, se dovesse passare il segnale per cui le aziende possono rispondere impunemente con il licenziamento alle agitazioni dei lavoratori, verrebbe messo a rischio in tutto il Paese sia il diritto del lavoro come lo abbiamo conosciuto finora sia lo stesso diritto al lavoro. Il Partito marxista- leninista italiano porge, tramite il suo organo Il Bolscevico
, la più completa solidarietà militante ai lavoratori licenziati, invita tutti i lavoratori del settore logistico a una ampia mobilitazione di solidarietà ed è al loro fianco nella lotta sindacale che hanno appena iniziato.
8 febbraio 2023