A quasi un anno dalla criminale invasione ancora bombardamenti russi su tutto il
paese
A Bakhmut l’eroica resistenza dell’Ucraina infligge dure perdite ai neonazisti russi
Zelensky a Monaco: “Davide sconfisse Golia con il coraggio e la fionda”. E all’Italia: “Italiani non ci abbandonate. Ci stiamo preparando a una guerra di breve durata che terminerà con la vittoria”.
Bakhmut nell’oblast di Donetsk. Ora città fantasma, contava oltre 70.000 abitanti ne sono rimasti poco più di 6.000 con qualche centinaio di bambini. Qui si combatte una guerra tanto importante quanto cruenta, la criminale aggressione russa non risparmia niente e nessuno. Gli ucraini resistono eroicamente. Bakhmut è "un muro vivente" che permette all'Ucraina di guadagnare tempo per prepararsi alla liberazione di tutti i territori. Lo ha detto il 15 febbraio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la conferenza stampa con il premier svedese a Kiev, scrive Ukrinform
. Secondo Zelensky, la situazione "più dura" al fronte è proprio quella presso Bakhmut, dove si combatte da mesi, ma anche a Vulhedar. "La fortezza" Bakhmut continua a resistere, "è un muro vivente di persone. Paghiamo un alto prezzo per questa guerra. Ma il nostro popolo non si piega, protegge questa città, mantiene le posizioni, capendo di essere una fortezza che permette al resto dell'Ucraina di prepararsi per la liberazione di tutti i suoi territori. Resistono fermamente, eseguono la loro missione e uccidono, il che è probabilmente la cosa oggi più importante, uccidere il maggior numero possibile di nemici". "Solo nell'ultimo giorno gli occupanti hanno perso 119 persone che sono state uccise e 163 che sono state ferite". Lo ha annunciato nello stesso giorno il colonnello Serghei Cherevaty, portavoce del Gruppo orientale delle forze armate dell'Ucraina, come riporta Ukrinform
. Secondo il colonnello in direzione di Bakhmut il nemico ha lanciato 103 attacchi con 25 scontri di combattimento. Cherevaty ha anche precisato che oggi è possibile l'ingresso e l'uscita da Bakhmut. Secondo lui, giornalisti, volontari e altre persone possono raggiungere la città se necessario. Tuttavia, quando ci si dirige verso la città, ognuno di loro deve osservare tutte le misure di sicurezza necessarie.
Il 17 febbraio fonti militari ucraine hanno riportato che un attacco di artiglieria e razzi russi ha colpito una zona residenziale della martoriata città. Secondo l’ufficio del procuratore generale, l’attacco ha causato la morte di 5 persone e ne ha ferito altre 9. La vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk ha dichiarato che circa 6 mila civili vivono ancora nella città di Bakhmut, e li ha invitati a evacuare le loro case al più presto. Le truppe russe hanno colpito anche le comunità di Velyka Pysarivka, Esman, Khotin, Bilopollia, Novoslobidske, Krasnopillia e Shalyhyne, come riferito dall’amministrazione militare di Sumy.
I russi stanno affrontando "enormi difficoltà" nel mettere in piedi l'offensiva di febbraio in occasione del primo anniversario del conflitto, lo riporta l'intelligence NATO sugli ultimi sviluppi. A Bakhmut gli ucraini sono "sotto pressione" ma i russi stanno pagando "costi astronomici" in termini di vite umane, con circa "2.000 soldati" morti solo lo scorso weekend per strappare "pochi metri". L'offensiva poi non si sta dipanando lungo tutto il fronte ma su "piccoli punti di pressione". Le truppe russe sono "male equipaggiate e mal addestrate" e al momento gli ucraini sembrano avere la situazione "sotto controllo".
Sempre il 17 febbraio sono stati registrati altresì 142 attacchi russi nelle ultime 48 ore sul territorio di Zaporizhzhia, sede della più importante centrale nucleare dell’Ucraina. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri ucraino, secondo cui “edifici residenziali sono stati danneggiati e parzialmente distrutti in 20 zone”. L'allarme anti-aereo è scattato a Kiev e in 10 regioni ucraine, secondo quanto riferito dai media locali. Lo Stato maggiore, nel suo rapporto mattutino, ha fatto sapere che il 17 febbraio la Russia ha sferrato 29 attacchi aerei e lanciato 10 missili contro l'Ucraina. Mosca, fa sapere Kiev come riporta l'agenzia Unian
, "continua a condurre un'aggressione armata su vasta scala contro l'Ucraina. Il nemico non smette di distruggere le infrastrutture chiave del nostro Stato, continua a colpire, a sparare con l'artiglieria su obiettivi civili e sulle case della popolazione". "La minaccia di ulteriori attacchi missilistici russi rimane molto alta in tutto il territorio dell'Ucraina", avverte lo Stato maggiore secondo il quale il 16 febbraio "sono stati respinti attacchi nemici intorno a 20 insediamenti in tre regioni: Lugansk, Donetsk e Kharkiv”. Intanto diecimila soldati dell’esercito neozarista sono concentrati nel territorio russo al confine di Sumy, nell'Ucraina nord orientale. Lo riferisce il Times
che cita soldati ucraini di guardia nella regione. "Dall'altra parte del confine con Sumy, sono concentrati 10.000 soldati russi. Questa è la più grande concentrazione che ci sia mai stata qui", riporta il Times
, citando il tenente delle forze armate ucraine Andrii Gulakov. Gulakov ha aggiunto che i russi hanno costruito un ospedale da campo nella loro sede e questo indica il fatto che i russi stanno pianificando azioni offensive. "Gli attacchi delle forze russe aumentano. Oggi è difficile lungo tutte le direzioni e ci sono continui tentativi di sfondare le nostre linee di difesa". Ad affermarlo è stato il 18 febbraio il governatore della provincia orientale ucraina di Lugansk, Serhiy Haidai, che - parlando con le emittenti locali - ha raccontato dei combattimenti vicino alla città di Kreminna. Nello stesso giorno i miliziani neonazisti russi della Wagner hanno preso "completamente sotto il loro controllo" l'insediamento di Paraskovievka, situato immediatamente a nord di Bakhmut, posto sull'autostrada M-03, l'unica importante via di rifornimento rimasta finora per le truppe ucraine rimaste a difendere la città. Lo ha affermato il capo della milizia privata al soldo del Cremlino, Yevgeny Prigozhin, in una dichiarazione diffusa dal suo servizio stampa.
Secondo l'intelligence britannica, i reclutati tra i detenuti russi dal gruppo di mercenari Wagner hanno subito il 50% di perdite: uno su due di loro sarebbe rimasto ucciso in battaglia in Ucraina. Si legge nel report quotidiano del ministero della Difesa britannico pubblicato su Twitter. "I militari dell’esercito russo e dei contractor privati (Wagner) hanno subito tra i 175 e 200.000 tra morti e feriti, di cui circa 60mila uccisi". "Per gli standard, queste cifre rappresentano un'alta percentuale di persone uccise rispetto ai feriti: ciò è dovuto a un'assistenza medica estremamente rudimentale", si legge nel report.
Nel loro ultimo aggiornamento sulla situazione dei fronti, le forze armate ucraine sostengono che l’Armata di Mosca avrebbe perso circa 140 mila soldati. Il 15 febbraio i soldati russi morti in battaglia sono stati 690 per un totale di 140.460 dallo scorso 24 febbraio.
Dopo nove mesi di guerra in Ucraina, l'esercito russo aveva già perso quasi il 40% dei suoi tank, con punte del 50% per alcuni dei tank chiave per le operazioni belliche. Lo afferma uno studio del think tank International Institute of strategic studies (Iiss), diffuso mentre si avvicina il primo anniversario dell'invasione russa del 24 febbraio. Parte dei tank russi sono stati catturati e riutilizzati dagli ucraini, mentre la Russia è stata costretta a ricorrere agli stock dei vecchi armamenti della guerra fredda, nota il rapporto, citato dal Guardian. Il numero di tank dell'esercito di Mosca si è ridotto del 38%, passando da 2.927 a 1.800, ma le perdite maggiori si registrano fra il nuovo modello T-72B3, il che significa che l'esercito ha perso "attorno al 50%" di quanto aveva prima dell'invasione. La guerra è stata "un fallimento politico e militare per la Russia", ha detto John Chipman, presidente del think tank. "Le azioni della Russia lo scorso anno hanno sollevato domande non solo sulla competenza dei suoi militari e la leadership militare, ma anche sulla coesione dei comandi", ha aggiunto.
Intanto il 15 febbraio Amnesty International ha attaccato la condanna a sei anni in una colonia penale della giornalista russa Maria Ponomarenko, accusata di aver diffuso 'notizie false' per aver denunciato sui social media il bombardamento del teatro nella città ucraina di Mariupol lo scorso anno. La sua condanna "dimostra che in Russia dire la verità, denunciare un crimine di guerra e chiedere giustizia per l'uccisione di civili è diventato esso stesso un grave reato punibile con molti anni di carcere", ha sottolineato l'organizzazione umanitaria internazionale in una nota, denunciando "l'ennesimo esempio dell'ingiustizia e del cinismo delle autorità russe". Mentre più di un milione di ucraini rischiano di perdere l'accesso all'acqua potabile secondo il ministro dell’Ambiente Ruslan Strilets, a causa di alcuni interventi delle forze russe ai danni di un bacino idrico nel sud-est del Paese. Strilets in una conferenza stampa, secondo quanto riferito dalla CNN, ha accusato la Russia di aver deliberatamente fatto fuoriuscire acqua dalla centrale idroelettrica di Kakhovka. C'è stato un "enorme calo" del livello dell'acqua nel bacino idrico di Kakhovka, secondo Strilets che ora si trova a 13,83 metri, rispetto al livello medio di 16 metri. Sotto i 12 metri sarebbe devastante per l'ambiente circostante, ha concluso il ministro.
Intervenendo il 17 febbraio, in Germania, alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza, il presidente ucraino Zelensky è stato come al solito franco e diretto: “Come l'anno scorso, propongo di agire immediatamente. Ma a differenza dell'anno scorso, ora ho l'argomento più convincente: i nostri risultati. Possiamo scoraggiare gli attacchi russi? Sì. Possiamo proteggere le nostre città dai missili russi? Sicuramente. Possiamo liberare la nostra terra? Ci sono milleottocentonovantuno prove di questo. È esattamente il numero di città, paesi e villaggi che siamo riusciti a liberare dall'occupazione russa. Possiamo ripristinare la sicurezza nella regione del Mar Nero e la sicurezza alimentare nel mondo? L'Iniziativa per il grano del Mar Nero e l'iniziativa umanitaria "Grano dall'Ucraina" sono convincenti.
Non c'è alternativa alla vittoria ucraina. Non c'è alternativa alla nostra unità.
Pertanto, non c'è e non dovrebbe esserci alcuna alternativa per sbarazzarsi completamente dell'aggressione russa. Liberare la terra, liberare le persone. Perché ogni città, paese e villaggio che rimane sotto occupazione significa persone che rimangono in cattività.
Le persone possono essere oggetto di compromesso? No. Dobbiamo liberare l'Ucraina - e l'Europa. Perché quando l'arma russa spara contro di noi, è già puntata contro i nostri vicini. La libertà può essere oggetto di compromessi? No. Ed è un no deciso. Sono fiducioso che possiamo ottenere la vittoria non solo su Putin in Russia, ma in tutto il mondo. Non sarebbe una prova del potere dell'idea di libertà? Lo sarà sicuramente. La determinazione non è mai astratta. Davide sconfisse Golia non con la forza della conversazione, ma con la forza delle sue azioni. Con il coraggio e la fionda. Il coraggio è ciò che abbiamo. Ce n'è abbastanza. Non solo in Ucraina, ma in tutta la nostra coalizione di vittoria”.
È nell'interesse non solo dell'Ucraina ma anche del mondo intero costruire un meccanismo di sicurezza che possa prevenire le aggressioni o punirle efficacemente. Lo ha dichiarato il capo dell'Ufficio del presidente dell'Ucraina Andriy Yermak, partecipando a una tavola rotonda alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco online. Yermak ha parlato anche della Formula di pace avviata dal presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyy, composta da 10 punti. Uno di questi comprende le garanzie di sicurezza. "Questo piano di pace è sostenuto da molti Paesi del mondo. Siamo in attesa di un voto positivo da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 23 febbraio per sostenere questo piano. Perché questi 10 punti sono nell'interesse di tutti i Paesi che rispettano il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite", ha dichiarato Yermak. Il capo dell'Ufficio del presidente ha anche espresso la speranza che, dopo il voto dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si tenga un vertice di pace, durante il quale i Paesi potranno assumere un ruolo guida nell'attuazione di uno o più punti della Formula di Pace. Secondo il presidente, oggi gran parte di quanto previsto dal piano è già in fase di attuazione. "Non chiediamo nulla in più. Chiediamo solo ciò che ci darà l'opportunità di vincere questa guerra e di prevenire la diffusione dell'aggressione russa. Vincere questa guerra è il nostro obiettivo comune. La Russia non si fermerà in Ucraina se l'Ucraina non la fermerà", ha detto Yermak.
Il 20 febbraio il presidente ucraino Zelensky ha ricevuto la stampa italiana, “la Repubblica”, “Il Sole 24ore”, “Corriere della Sera”, nel suo ufficio a Kiev, rilasciando anche dichiarazioni al TG1. “I russi – ha affermato Zelensky - non hanno ancora capito che oggi siamo più forti e non potranno mai prendere l’Ucraina come speravano. Abbiamo armi migliori e i nostri soldati sono meglio preparati, hanno imparato dal combattimento, sono diventati più esperti. Ci sembra evidente che quest’anno non potranno avanzare oltre. Putin credeva che saremmo scappati, ma non lo abbiamo fatto l’anno scorso e ora resteremo sulle nostre posizioni. Sono appena tornato da una riunione con i nostri alti comandi, sappiamo che i russi vorrebbero presentare l’anniversario della guerra come la data del riscatto e della vendetta. Ma in realtà vediamo sul terreno che la loro offensiva è già iniziata e non sta andando per nulla bene. I piani non vengono rispettati. Non escludo neppure che la prossima generazione di russi ci possa essere grata per la nostra vittoria, li risparmieremo dai conflitti del futuro”. “Ci prepariamo . Ha aggiunto il presidente ucraino - per una guerra corta e per la nostra vittoria. Più veloce sarà e meno
vittime avremo, nel 2014 il conflitto si congelò e per noi non è andata bene. Gli accordi di Minsk hanno dato a Putin il tempo per preparare l’attacco dell’anno scorso, non cadremo più nella stessa trappola. I nostri soldati sono più motivati perché difendono le loro famiglie, le loro case. I russi hanno infranto alcune regole fondamentali, hanno violentato, distrutto e rubato. Nel corso dell’ultimo secolo soltanto il terrore hitleriano ha causato tanta distruzione nel cuore del nostro continente. Tutto questo guida la volontà di resistenza dei nostri soldati”.
E sull’Italia in particolare Zelensky ha aggiunto: “Per noi è fondamentale non perdere il vostro sostegno che abbiamo coltivato con fatica contro la campagna di disinformazione del Cremlino”. Non è vero che il popolo italiano sia filorusso. “Credo – ha continuato Zelensky - vi sia una parte significativa della popolazione che è indifferente, che teme la guerra, teme il costo dell’energia, l’inflazione. Insomma, gente normale che non vuole fastidi. Il mio sforzo è quello di spiegare perché ci difendiamo, per ricordare gli orrori dell’invasione, la violenza, come se all’improvviso un bandito arrivasse a casa vostra per rubare, violentare vostra figlia e uccidervi. Voglio dire agli italiani che qui siamo come voi, mangiamo i vostri piatti, amiamo i nostri figli, noi combattiamo per sopravvivere”.
22 febbraio 2023