Si sviluppa il Qatargate
Arrestato l'europarlamentare PD Cozzolino, "corrotto dal Marocco”
In manette anche l'europarlamentare socialista belga Tarabella
Continuano gli arresti di politicanti borghesi nell'ambito del "Qatargate", lo scandalo esploso a Strasburgo nel dicembre scorso che ha smascherato la corruzione ruotante intorno agli ultimi mondiali di calcio, tenuti appunto nel Qatar.
L'inchiesta, condotta dal procuratore belga Michel Claise, ha messo in evidenza l'arcinota pratica consueta nelle istituzioni borghesi e quindi anche nel parlamento europeo di un vorticoso giro corruttivo alimentato dalle cosiddette lobby, se non direttamente dagli Stati come quelli emersi finora, Qatar e Marocco, interessati a comprarsi il favore degli europarlamentari per avere appoggio politico e diplomatico, influenzare le decisioni della Ue e addomesticare prese di posizione e risoluzioni dell'assise europea.
La Guardia di Finanza di Napoli, su delega della procura federale belga, ha ricevuto il mandato di arresto europeo per l'europarlamentare del PD Andrea Cozzolino (prima condotto a Poggioreale, ora agli arresti domiciliari, si oppone alla sua estradizione in Belgio) in quanto accusato di partecipazione a un’organizzazione criminale, di corruzione e di riciclaggio di denaro.
Nell’atto del Tribunale di Bruxelles si parla di "gravi indizi di colpevolezza”, del "timore che” l’indagato possa "commettere nuovi reati o delitti analoghi o più gravi” e che "ostacoli il regolare svolgimento delle indagini o si sottragga all’azione della giustizia tentando di occultare prove, o di entrare in collisione con terzi al fine di impedirle o per indurre false testimonianze”.
In manette anche l'europarlamentare belga Marc Tarabella, al quale è stata perquisita anche la casa di Anthisnes, nella provincia di Liegi. Lo scorso 2 febbraio sia a Cozzolino che Tarabella era stata revocata l’immunità parlamentare.
Ad accusare i due eurodeputati è stato Francesco Giorgi, assistente dell’eurodeputato Cozzolino e compagno della ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili (anch'essa in carcere), il 13 dicembre 2022 quando aveva fatto i nomi dei due eurodeputati affermando alla Procura federale belga:"I deputati corrotti sono Tarabella e indirettamente Cozzolino”.
Giorgi non parlava apertamente di denaro e per quanto riguarda Cozzolino, colpisce il termine usato: "Indirettamente”. Per Giorgi in sostanza il parlamentare campano aveva raccolto il testimone, per le vicende che riguardavano il Marocco direttamente dall’ex parlamentare europeo Pier Antonio Panzeri. Quest’ultimo, eletto a Strasburgo per tre mandati consecutivi dal 2014 al 2019 prima col Pd e poi con Articolo 1, è in carcere come Giorgi e Kaili dal 9 dicembre scorso con l’accusa di corruzione.
Panzeri e il suo ex assistente Giorgi avrebbero "concordato di far collocare Andrea Cozzolino ed Eva Kaili nella Commissione speciale Pegasus del Parlamento Europeo con l’obiettivo di difendere gli interessi marocchini in seno alla commissione”, rivela una conversazione intercettata tra Panzeri e Giorgi intercettata e riportata nel mandato d’arresto internazionale emesso nei confronti di Cozzolino. Sia Cozzolino che la Kaili sono poi stati nominati nella Commissione speciale Pegasus.
In un altro passaggio delle carte della procura belga si legge che: "una riunione su una ‘risoluzione del Qatar’ si è tenuta in data 7/12/2021 a quanto pare all’interno degli edifici europei ” e "prima di questa riunione”, l’assistente parlamentare "Giuseppe Meroni ha chiesto istruzioni a Panzeri”. Al termine della riunione, si legge nel mandato d’arresto, Panzeri "ha ricevuto due sms da Meroni” che recitavano: "‘Qatar risolto'” e "‘il quadriumvirato Cozzolino, Moretti, Arena, Tarabella, ha colpito con precisione, attenzione ed efficacia”.
Cozzolino è nel mirino dei giudici anche in quanto responsabile della commissione che si occupa del Maghreb e secondo i servizi segreti del Belgio avrebbe preso soldi dai fondi del signor Atmoun, ambasciatore del Marocco in Polonia.
Per quanto riguarda Tarabella le accuse sono ancora più precise, si legge nelle carte che fanno riferimento a dichiarazioni dello stesso Panzeri, secondo il quale Tarabella è stato "ricompensato più volte per un importo totale di 120mila o 140mila euro consegnati in contanti”.
I legali di Tarabella hanno chiesto, con un colpo di scena, all’apertura della seduta del 16 febbraio al Palais de Justice di Bruxelles la ricusazione del giudice Claise, perché avrebbe violato il principio della presunzione d'innocenza, ora alla Camera di consiglio del tribunale di Bruxelles si attende il sostituto del magistrato titolare dell’inchiesta, in attesa che la corte d’Appello si esprima sull’istanza di ricusazione stessa.
La vicenda giudiziaria dunque va avanti, quello che è chiaro come il sole a mezzogiorno è che il Qatargate conferma che la corruzione e il malaffare sono la linfa vitale di cui si nutre questo marcio sistema capitalista e imperialista a livello nazionale, europeo e mondiale, che la fanno da padrone anche a Strasburgo e prosperano in simbiosi con tutte le istituzioni parlamentari coinvolgendo non solo i partiti della destra e della "sinistra” borghesi ma anche le Ong create strumentalmente per coprire il malaffare, le associazioni di lobbisti, le fondazioni e le organizzazioni sindacali internazionali ai massimi livelli.
22 febbraio 2023