Appalti truccati, sequestrati 700mila euro, la Corte dei Conti apre un’inchiesta
Arrestati i vertici della SMA Campania. In manette l'ex FdI, ora FI, Passarello
Redazione di Napoli
Un’autentica bufera si è scatenata in regione Campania e, in particolar modo, in uno delle sue società partecipate più importanti, la SMA, ossia la “Sistemi Per La Meteorologia e l'Ambiente Campania”, una società per azioni che si occupa prevalentemente di ambiente e bonifiche.
Lunedì 20 febbraio in un’operazione coordinata dai pubblici ministeri napoletani Ivana Fulco e Henry Woodcock, sono stati indagati in una trentina - di cui 9 destinatari di misure cautelari - e arrestati in cinque. Tra i finiti in manette Luciano Passariello, già ras dei fascisti di FdI all’epoca dei fatti, e oggi passato a FI come consigliere regionale, candidato alle elezioni politiche del 2018.
“Vi è stata una assoluta normalità di pagamenti e oboli affrontati come se fossero indispensabili al funzionamento della macchina pubblica che si è tramutata in una sorta di apparato corruttivo autonomo” è stato uno dei commenti inseriti nell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Antonio Baldassarre, che ha disposto gli arresti. Il reato contestato è di corruzione in relazione ad appalti truccati seguiti da Regione e Comune dopo che alcuni imprenditori si sono pentiti e in due anni hanno raccontato ai pubblici ministeri tutto il marciume che stava dietro il settore nel settore dello smaltimento dei fanghi tossici. Tra questi Abbate, che fece riferimento al ruolo di alcuni soggetti interni alla macchina amministrativa per truccare le gare di appalto. Inoltre, consulenze, incarichi, distaccamenti, comandati d’oro, un altro dei capitoli dell'inchiesta sulla Sma Campania, dove alcuni soggetti venivano chiamati a lavorare come professionisti su mandato politico, quasi clientelare.
E ancora: passaggi di mansione per impiegati che - dal giorno alla notte - vedevano raddoppiare il proprio stipendio, secondo un commercialista, poi manager della SMA, reo confesso, ossia Lorenzo Di Domenico ritenuto il principale (e al momento unico) accusatore dell'ex consigliere regionale Luciano Passariello. Ha spiegato Di Domenico: “Aveva una lista di società a cui chiedeva tangenti, erano tutte quelle che lavoravano per la Sma. Niente tangenti, niente appalti; una volta mi disse che la mia nomina alla Sma serviva a fargli fare soldi”. Soldi richiesti a ripetizione per far fronte alle compagne elettorali di Passariello: situazioni che hanno spinto il gip Baldassarre ad arrestare anche i due dirigenti della Sma, vale a dire Cosimo Silvestro e Alessandro Soria, che devono difendersi dall'accusa di essere avidi nelle richieste di denaro e doni (tra cui una Range Rover pagata dall'imprenditore Salvatore Abbate).
Ancora Di Domenico: “Buona parte degli avvocati nominati da Sma sono stati nominati su input del Passariello”. Poi c’è il filone delle intercettazioni come quella del 4 gennaio 2018 che riguarda l'imprenditore Salvatore Abbate (a cui vennero sequestrati 4 milioni e mezzo in cantina) e un altro imprenditore legato a una società di ecologia. Una intercettazione dove i protagonisti sono contenti e fiduciosi, perché si stanno spartendo un appalto assegnato senza gara e a trattativa diretta (grazie alle tangenti pagate da Abbate).
In merito all’arresto dell’ex consigliere regionale - recita una nota diffusa dal senatore Antonio Iannone, commissario regionale di FdI in Campania - si chiarisce che Fratelli d’Italia lo ha espulso dal partito già nel 2018; silenzio, invece, da Forza Italia del neoduce Berlusconi. Rimane sullo sfondo, come raccontato dagli operai SMA, quando Passariello, a seguito delle continue manifestazioni per essere assunti con lavoro stabile e a salario pieno, li provocava dicendo che violavano la legge e doveva andare in carcere. E oggi quegli operai, incontrati dalla Redazione napoletana de “Il Bolscevico” ricordano quell’episodio - non senza una punta di ironia - del ras fascista ed antioperaio che alla fine è finito lui dietro le sbarre per appalti truccati e corruzione.
1 marzo 2023