Approvata all'unanimità dai partiti del regime capitalista neofascista
La Risoluzione della Commissione esteri della Camera sul cosiddetto “Holodomor” riscrive la storia in chiave anticomunista

 
La commissione Esteri di Montecitorio ha votato il 20 febbraio scorso all’unanimità una risoluzione unitaria sul riconoscimento del cosiddetto "Holodomor" come genocidio perpetrato dall’Unione Sovietica di Stalin verso il popolo ucraino all’inizio degli anni Trenta.
La neofascista Giorgia Meloni ha potuto ostentare a Kyiv davanti al presidente ucraino Zelensky, durante il suo recente viaggio, questa nera medaglia anticomunista: l'approvazione della risoluzione unitaria la cui prima firma è del vecchio rottame berlusconiano e presidente dell'Aspen Institute Italia, la famigerata massoneria bianca imperialista internazionale, ex ministro, oggi presidente della Commissione, Giulio Tremonti, (oggi in Fratelli d’Italia) sul riconoscimento come genocidio appunto dell"Holodomor", continuando così da un lato a riscrivere la storia in chiave anticomunista e strumentalizzando al contempo la risoluzione per mostrarsi particolarmente "amica" di Zelensky e dunque rigidamente allineata in politica estera all'imperialismo dell'Ovest (Usa, Ue, Nato) di cui l'Italia è parte integrante, anche per coprire la presenza palese nella sua maggioranza di putiniani di ogni risma e colore.
 
Votato all'unanimità
Il vomitevole documento, approvato, firmato e votato vergognosamente all'unanimità in commissione dai deputati del Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Lega, Azione-Italia Viva, FdI, Forza Italia, impegna il governo “a riconoscere ufficialmente e con ogni atto di competenza l’Holodomor come genocidio, adottando ogni conseguente iniziativa, d’intesa con il Parlamento della Repubblica italiana e con le istituzioni multilaterali di cui l’Italia è parte, per la promozione in Italia e all’estero della consapevolezza e del ricordo di quella tragedia”.
“È doveroso da parte dell’Italia riconoscere ufficialmente questa terribile pagina di storia che ha colpito il popolo ucraino lo scorso secolo”, ha dichiarato Giangiacomo Calovini, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Esteri, che ha illustrato la risoluzione. “A maggior ragione è giusto farlo alla vigilia della ricorrenza dell’invasione russa. Ringrazio le opposizioni per aver sostenuto il provvedimento con spirito collaborativo”.
Con queste parole la vergognosa Risoluzione ribadisce tutte le trite e ritrite menzogne e calunnie anticomuniste su questo tema: “anche a seguito della collettivizzazione agraria attuata dal dittatore sovietico Stalin – al fine di liquidare anche i kulaki, ossia i contadini più agiati, come coltivatori diretti e piccoli proprietari terrieri – la carestia cominciò a manifestarsi già nel 1932;
tale situazione fu volutamente e ulteriormente aggravata da una dura politica di requisizione del raccolto e di gravi limitazioni alla mobilità per coloro che intendevano spostarsi verso la città in cerca di cibo, associata alla deportazione massiccia dei kulaki, che comportò un ulteriore drastico calo della produzione e innescando rivolte contadine in varie zone dell'Ucraina;
l'Holodomor determinò, nel periodo gennaio-giugno 1933 circa quattro milioni di vittime rispetto alle 200.000 del 1932, distruggendo una parte significativa della popolazione della Repubblica sovietica ucraina. Si stima che un quarto della popolazione rurale, tra uomini, donne e bambini sia stata sterminata;
l'Holodomor pertanto ebbe luogo in un contesto dominato dalla volontà di Stalin di punire con la fame e con il terrore un certo numero di gruppi nazionali ed etnico-sociali ritenuti pericolosi o potenzialmente tali e che, come tutti gli indicatori quantitativi dimostrano, tanto la punizione che il terrore toccarono, per le ragioni precedentemente elencate, il loro culmine in Ucraina, dove si trasformarono in un fenomeno qualitativamente differente da una pur tragica carestia”.
Mentre persino accreditati storici borghesi non hanno mai accettato di riconoscere "l'Olocausto" ucraino e la parola "genocidio", la Risoluzione della Camera rilancia la delirante tesi storica che si vorrebbe far passare per oro colato.
 
Un cumulo di falsità
Entriamo quindi nel dettaglio dal punto di vista del proletariato e con la lente del socialismo scientifico sui fatti accaduti in Ucraina nei primi anni Trenta del secolo scorso sulle due questioni sollevate oggi dai fascisti in doppiopetto e dall"'opposizione" di cartone, altrettanto infame e anticomunista, nascoste dietro il mai avvenuto "olocausto ucraino": la collettivizzazione della campagne, la carestia che colpì l'Ucraina nei primi anni Trenta del Novecento e la relativa volontà di Stalin di "russificare" l'Ucraina anche attraverso la carestia.
Sulla prima questione occorre ricordare che dopo la vittoria dell'Armata Rossa sulle armate controrivoluzionarie foraggiata da decine e decine di eserciti invasori imperialisti che cercavano di schiacciare la nascente Russia sovietica (poi Urss dal 30 dicembre 1922), la dirigenza sovietica si trovò di fronte ad enormi problemi economici, aggravati dal fatto di essere circondata da potenze ostili e dalla mancanza concreta di un modello di costruzione di socialismo, mai realizzato prima di allora realmente sulla faccia della terra.
Inizialmente, per favorire la ricostruzione del paese dopo la Prima guerra mondiale imperialista, costruire il socialismo e sviluppare il paese, in gran parte assai arretrato, si optò a partire dal 1921 per la Nep (la Nuova Politica Economica) che prevedeva a talune condizioni la piccola iniziativa privata nelle campagne e quindi alcune concessioni al capitalismo (il cosiddetto "arretramento tattico") in modo da ottenere con il prelievo fiscale liquidità a sufficienza per industrializzare l'Urss, senza abbandonare mai la lotta ideologica e politica contro la borghesia.
I buoni frutti della Nep non tardarono ad arrivare ma con essi anche le inevitabili contraddizioni, la più importante fu essenzialmente la ripresa della classe sociale di contadini agiati, i cosiddetti "kulaki", che con il passare del tempo mostravano sempre più la loro avversione alla costruzione del socialismo, tanto che (non viene mai ricordato dagli storici borghesi) per non fare abbassare i prezzi spesso e volentieri nascondevano le eccedenze dei raccolti e della carne ottenuta dagli allevamenti, per mantenere alta la domanda e quindi i prezzi, anche a costo di causare gravi difficoltà nell'approvvigionamento alimentare, specie da parte delle masse urbane. I criminali erano dunque i kulaki, non certo Stalin.
Con il tempo la contraddizione tra i kulaki da un lato e il proletariato e i contadini non agiati (la stragrande maggioranza) dall'altro divenne una contraddizione antagonistica, la liquidazione dei kulaki, la collettivizzazione dell'agricoltura divennero presto ineludibili e tra l'altro quella vicenda fu il primo grande episodio di continuazione della rivoluzione in regime di dittatura del proletariato.
Per andare avanti verso il socialismo era necessario superare la Nep, sconfiggere gli opportunisti servi della borghesia interna e internazionale dentro il Partito e soprattutto viaggiare speditamente verso l'industrializzazione a tappe forzate, con un occhio di riguardo all'industria pesante, in modo da recuperare nel giro di dieci anni (dal 1927 in poi) quel "gap", quello svantaggio economico, tecnologico, produttivo, militare tra l'Urss e i principali paesi imperialisti, i quali ci avevano messo decenni se non secoli per svilupparsi in senso capitalistico.
Fu in questo quadro che si svilupparono i gulag, i campi di rieducazione al lavoro collettivo che rappresentano l'opposto della carcerazione borghese e del suo carattere repressivo.
In Ucraina dunque come in tutte le campagne della sconfinata Urss si è compiuta in quegli anni una grandiosa e indimenticabile opera di modernizzazione del lavoro agricolo e di costruzione del socialismo, certo non priva di errori e contraddizioni, ma certamente giusta e progressiva e che fu alla base dello sviluppo anche industriale dell'Urss.
 
All'origine delle carestie
Per quanto riguarda le carestie , che ci furono effettivamente, non solo non vennero mai negate da Stalin, tutt'altro, furono una conseguenza intanto dell'accerchiamento internazionale dell'Urss da parte dei paesi anticomunisti e poi certamente di fattori in alcun modo attribuibili a Stalin, che intervenne energicamente in queste e altre carestie che colpirono l'Urss con forza e tempismo come ricordano perfino diversi storici non comunisti presenti in Ucraina in quegli anni.
Per esempio Grover Furr si concentra sui dati storici ricordando, in un articolo, che nell'intero territorio dell'Unione Sovietica “ci furono carestie nel 1924 e di nuovo nel 1928-1929, quest’ultima particolarmente dura per la Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Tutte queste carestie avevano cause ambientali. Il metodo medievale degli appezzamenti agricoli e dell’agricoltura contadina rendeva impossibile una produzione agricola efficiente, per cui le carestie erano inevitabili”.
Furr quindi evidenzia quali furono le risposte che lo Stato socialista diede in proposito: “i leader sovietici, e tra essi Stalin – scrive l'autore - decisero che l’unica soluzione era riorganizzare l’agricoltura sulla base di gigantesche fattorie industriali a imitazione di alcune nel Midwest americano, che furono deliberatamente adottate come modello”. Lo studioso indica anche che, contrariamente a quanto costantemente affermato dalla propaganda anticomunista, la maggioranza dei contadini accettò di buon grado la collettivizzazione, tanto che nel 1932 l’agricoltura sovietica, compresa quella della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, era in gran parte collettivizzata. “Nel 1932 l’agricoltura sovietica - continua Furr - fu colpita da una combinazione di catastrofi ambientali: siccità in alcune aree; troppa pioggia in altri; parassiti della muffa e della ruggine (malattie fungine); parassiti di insetti e roditori”.
Contrariamente a quanto sostenuto da chi propaganda il mito del cosiddetto “Holodomor” e sostiene che Stalin e il governo sovietico abbiano deliberatamente provocato la carestia, all’inizio di febbraio 1933 il governo sovietico iniziò anzi a fornire massicci aiuti sotto forma di grano alle zone di carestia, confiscando anche nelle fattorie contadine il grano in eccesso al fine di sfamare gli abitanti delle città, che non producevano il proprio cibo.
A questo punto Furr, citando espressamente Mark Tauger, così continua nel suo articolo: “il fatto che il raccolto del 1933 sia stato di gran lunga migliore rispetto al raccolto del 1931-1932 significa che la politica di tutto il Paese ha aiutato le fattorie a lavorare meglio”.
La collettivizzazione dell’agricoltura, quindi, fu una vera svolta nella rivoluzione agricola sovietica, tale da consentirgli di scongiurare ulteriori carestie.
È provato storicamente che colui che viene indicato, dai fautori della tesi del cosiddetto “Holodomor”, come l'artefice della carestia ucraina, ossia Stalin, si adoperò al contrario personalmente, nonostante all'epoca dei fatti non ricoprisse alcuna carica governativa né nell'Unione Sovietica né nella Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, affinché a tutti i territori sovietici colpiti dal flagello dell'epidemia e della carestia fosse fornito il massimo aiuto, l'articolo di Furr si conclude osservando infatti che:“fin dal 25 febbraio 1933 il Consiglio dei Commissari del Popolo (Sovnarkom) dell'URSS e il Comitato Centrale del Partito bolscevico distribuirono in prestito all'Ucraina cibo, frumento e foraggio per un ammontare di 35.190.000 pood (1 pood=16 kg) di grano attingendo alle riserve accantonate e di emergenza”.
“In generale la popolazione ucraina ricevette non meno di 41.480.000 pood di frumento e 40.291 pood di farina; inoltre venne distribuito anche cibo per 1 milione di pood, una quantità considerevole di cereali e di derrate conservate, di zucchero e di alimenti in scatola”.
Le bugie sull'Holodomor furono fabbricate ad arte da giornalisti americani vicini a circoli reazionari e dell'ultradestra Usa, poi rilanciate di sana pianta dai nazisti. Le origini del cosiddetto olocausto ucraino si trovano addirittura nel libercolo del criminale Hitler, "Mein Kampf", del 1926, che annoverava nelle direttrici dell'espansionismo tedesco anche l'Ucraina, nell'ambito dello "spazio vitale" del popolo tedesco da conquistare nell'Europa orientale sottomettendo gli slavi, risolvendo la questione ebraica e distruggendo il nemico numero uno del regime nazista:il "bolscevismo giudaico".
Salito al potere già dal 1934, Hitler insieme ai suoi scagnozzi in previsione della futura guerra contro l'odiata Urss, inizia una campagna di stampa truffaldina a proposito delle vicende ucraine, in modo da creare una qualche giustificazione per la futura occupazione militare oltre che per screditare il regime sovietico e quindi Stalin.
L'anno successivo, il 1935, saranno anche gli Usa a rilanciare una campagna di stampa ruotante intorno all'"Holodomor", pubbl alcune fotografie di ucraini ridotti alla fame come foto risalenti ad almeno un decennio prima e che nulla avevano a che fare con le carestie, semmai con la guerra civile contro le armate controrivoluzionarie.
Il giornalista Thomas Walker che descrive un suo viaggio in Ucraina, in realtà, secondo il suo collega Louis Fisher (che si trovava a Mosca ed era il corrispondente del giornale The Nation) mai avvenuto, poiché Walker viaggiò per pochi giorni, lo provano i visti ottenuti, per l'Unione Sovietica e non si recò nemmeno in Ucraina, pertanto i suoi articoli, rilanciati sulla stampa borghese in Usa e non solo, rappresentano un clamoroso falso storico, come provano le testimonianze di un giornalista americano amico di Fisher, Lindsay Parrot, che soggiornò in Ucraina nel 1934 e smentì sempre le catastrofiche ricostruzioni di Walker a proposito dei "milioni di morti" e parlò sempre di un raccolto positivo effettuato l'anno successivo alla carestia, evidentemente frutto del prodotto dell'aiuto del governo sovietico e della politica di collettivizzazione delle campagne anche in Ucraina.
In quegli anni sulla questione ucraina si creò un vero sodalizio poi tra il padrone del giornale di Parrot, il magnate americano William Randolph Hearst e i nazisti, i quali si guardano bene dal pubblicare quanto in buona fede Parrot scrive sull'Ucraina e anzi continuano la loro campagna di stampa anticomunista pubblicando foto false senza ombra di dubbio a proposito di bambini malnutriti e soldati vicini a cavalli morti che erano foto degli anni 20 e non c'entravano nulla con l'Ucraina, addirittura un soldato in foto vestiva l'uniforme austriaca!
Persino il nome Walker è un falso, il "giornalista" si chiamava in realtà Robert Green ed era un ex criminale fuggito da una prigione del Colorado per andare in Urss, tant'è vero che al suo ritorno in Usa venne arrestato e ammise apertamente di non avere mai messo piede in Ucraina.
Hearst nel frattempo si aggiudica in esclusiva la fornitura di false notizie antisovietiche da fornire ai nazisti e così assolda Fred Beal, operaio americano condannato a 20 anni per uno sciopero in Usa e fuggito in Urss e in particolare in Ucraina, dove non mancò di esaltare la politica agricola attuata dai bolscevichi proprio negli anni 30 in Ucraina pubblicando addirittura un libro : "Foreign workers in a soviet Tractor plant". Ritornato in patria viene però arrestato, ma la sua pena viene ridotta in proporzione ogni volta che decide di inventarsi bugie (in contraddizione con quanto aveva affermato mentre si trovava in Ucraina) sulle condizioni del popolo ucraino, scrivendo falsità macroscopiche scoperte e confermate dopo la pubblicazione sui giornali di Hearst da J. Wolynek, suo compagno di fabbrica per cinque anni in Ucraina, a Charkov, sostenendo che non ha mai visto quanto affermato da Beal, il quale peraltro non parlava né il russo né l'ucraino! Nel 1948 Beal diventa un agente dell'estrema destra americana diventando testimone e accusatore in alcuni processi nei confronti di operai di fronte alle tristemente note commissioni presiedute dall'anticomunista viscerale, il senatore repubblicano Joseph McCharty.
Altre falsità vengono rilanciate durante il nazismo nel 1937 con un libro scritto da Ewald Ammende, che cita sulla situazione in Ucraina fonti inattendibili e pubblica foto poi individuate come risalenti al 1922. Fu lo stesso presidente Reagan a rilanciare le falsità mal costruite del libercolo di Ammende nel 1984. Dopo il 1945 milioni di nazisti e collaborazionisti provenienti anche dall'Ucraina scappano in Usa sotto l'ala protettiva del già citato McCarthy. Fra le loro invenzioni viene rilanciato l' "Holodomor" con un'opera vomitevole in due volumi "Le azioni criminali del Cremlino" edita dalla sedicente "Associazione ucraina delle vittime del terrore comunista russo" e dalla "Organizzazione democratica degli ucraini perseguitati sotto il regime sovietico", particolarmente cara allo storico anticomunista inglese Robert Conquest, che nella sua lunga e schifosa carriera accademica si specializza nella denuncia dei "crimini" di Stalin e quindi nel mai avvenuto olocausto ucraino, che gli valse anche una medaglia da parte del governo ucraino nel 2005, del governo americano e di quello polacco negli stessi anni.
E dire che in questo libraccio vengono citati e giustificati i crimini di Petljura, capo della sedicente "Repubblica popolare Ucraina" antibolscevica del 1917-1920 responsabile del massacro di decine di migliaia di ebrei, studenti, contadini e comunisti, così come viene lodato Suskevic comandante nazista del battaglione "Rossignol" e capo del sedicente "esercito insurrezionale ucraino".
Come a dire che due macellai servi della reazione possono essere considerati "attendibili" e addirittura lodati pur di sputare veleno sul socialismo e rilanciare la panzana dell'olocausto ucraino da parte di uno storico, Conquest, afflito fino alla morte avvenuta nel 2015, da una vera e propria forma di "schizofrenia anticomunista". Chissà come mai gli storici britannici poi parlano poco dei crimini dell'impero inglese o del carteggio tra Mussolini e Churchill, eventi quelli si ormai cosa nota e innegabile.
Il libro spazzatura in questione, opera anche di tutta una serie di criminali collaborazionisti dell'Asse, è anch'esso pieno di falsi storici a cominciare dalle fotografie e dalle accuse di vero e proprio cannibalismo verso i comunisti. Clamorosa la falsa foto con tanto di sottotitolo "Lo sterminio dei kulaki" in cui questi criminali non si accorgono che i soldati mostrati nella foto stessa, spacciati per bolscevichi, vestono in realtà l'uniforme zarista, nulla quindi avevano a che fare con Stalin, ovviamente.
Dello stesso Conquest, che David Leigh accusò sul The Guardian di Londra nel 1978 di essere stato al servizio diretto per il servizio di disinformazione e propaganda inglese (ufficialmente Information Research Department), ricordiamo il delirante "Harvest of sorrow", libro-chiave della seconda campagna presidenziale di Reagan volta a inculcare la paura del comunismo nelle masse americane anche per giustificare la sua folle corsa agli armamenti(ricordiamo peraltro che l'Urss socialimperialista di Gorbaciov era agli antipodi di quella di Lenin e Stalin, dunque più che di lotta al "comunismo" vi era una contraddizione interimperialista tra le due superpotenze di allora per il dominio del mondo), nel quale libro, quasi per magia le vittime della carestia in Ucraina diventano circa 14 milioni.
La cifra era ed è talmente gonfiata che il libercolo fece ridere persino in ambienti accademici anticomunisti e fu considerato "pseudoaccademico".
Inoltre Conquest cerca di legittimare l'opera dei collaborazionisti dei tedeschi in Ucraina durante l'ultima guerra mondiale, sostenendo che combatterono sia contro i tedeschi che contro i russi(!), negando i loro efferati e incancellabili crimini al servizio del nazifascismo.
Un filmetto di propaganda reaganiana in particolare, "Harvest of despair" del 1985, rilancia le falsità circa gli eventi storici in Ucraina fondando la sua vomitevole narrazione solo su testimonianze di nazisti tedeschi e dei loro collaboratori, molti dei quali rifugiatisi in Usa, com'è noto, su tutti, parlando di scienziati, ricordiamo almeno il barone nazista Wernher Von Braun, l'ingegnere militare di Hitler, inventore appunto dei missili V1 e V2 che devastarono Londra e che divenne collaboratore militare di primo piano degli americani e della Nasa.
Quanto alla volontà di "liquidare l'élite ucraina" da parte di Stalin nell'ambito di una sedicente "russificazione" e di utilizzare e pilotare la carestia in questo senso è una stupidaggine talmente colossale che diventa persino difficile dovere argomentare per smontarla.
 
L'Ucraina fondatrice e non vittima dell'Urss
L'Ucraina grazie al socialismo passò dall'aratro alla bomba atomica e il contributo degli ucraini alla Grande Guerra Patriottica contro il nazifascismo fu enorme, gli ucraini stessi furono un tutt'uno con l'Armata Rossa, la Resistenza e sotto la direzione di Stalin per distruggere gli invasori fascisti, cosa che non si sarebbe potuta verificare se questo sedicente "olocausto', fosse avvenuto davvero. Se Stalin avesse voluto in qualche modo "russificare" l'Ucraina e sterminare parte del popolo ucraino, come mai quest'ultimo non si sollevò contro di lui durante la seconda guerra mondiale, ma al contrario si strinse intorno al leader dell'Urss?
La Repubblica Socialista Sovietica Ucraina faceva parte alla pari con le altre Repubbliche sovietiche dell'Urss, come tutto il paese sotto Stalin vide migliorare enormemente le condizioni di vita delle masse, ma soprattutto, se non bastasse la realtà dei fatti a dimostrarlo, basterebbe rifarsi al delirante discorso di Putin dello scorso anno, pieno di livore nei confronti di Lenin e Stalin, colpevoli di avere "inventato" l'Ucraina stessa, rispetto alla quale bisognava proseguire l'opera di "decomunistizzazione".
Il punto è che la propaganda neofascista e anticomunista vive sull'ignoranza e sul martellamento delle masse oppresse alle quali vengono ripetute infinite e improbabili bugie, questo perché, come avevano capito i fascisti italiani e poi il criminale ministro della propaganda del Terzo Reich, Joseph Goebbels, ripetendo tante volte una bugia alle masse, queste finiranno per accettarla come verità.
Del resto dei comunisti si è detto persino che mangiavano i bambini, milioni di persone sono state indotte a credere che esistevano razze inferiori e superiori, che è "naturale" la subalternità della donna all'uomo nell'ambito della "sacra famiglia" monogamica così come la divisione per classi della società e così via.
Non si può pretendere altro dalla classe dominante borghese e dai suoi servi, dai falsi comunisti ai veri fascisti.
La verità è che oggi più di ieri tutti i reazionari vomitano veleno sui Maestri e sull'Urss di Stalin in particolare poiché costui poteva permettersi di dire, perché lo ha realizzato davvero insieme ai popoli dell'Urss, ucraini inclusi, che: "Le nostre fabbriche lavorano senza capitalisti. Queste vengono mandate avanti dalla classe operaia. Questo è quello che in pratica chiamiamo socialismo. I nostri campi sono lavorati da contadini senza padroni né kulak. Il popolo ne è alla guida. Questo è quello che chiamiamo socialismo quotidiano ".
Questo è il punto politico fondamentale che spiega il perché oggi più di ieri dai fascisti ai falso comunisti un esercito di servi del padrone e del capitale vomita idiozie e calunnie sulla verità storica incontrovertibile circa quello che avvenne dall'Ottobre del 1917 al 1956 su oltre un sesto del pianeta e poi su un terzo del pianeta con la nascita della RPC di Mao.
La narrazione borghese è sempre la stessa contro il socialismo e la Resistenza dei popoli e delle nazioni oppresse dall'imperialismo (e contro il nazifascismo in particolare), si parla di "milioni di morti", "carestie indotte", "purghe", "liquidazione dei vecchi dirigenti perché la rivoluzione mangia i suoi figli", "foibe", "bambini mangiati" (ma non violentati, quello si sa è una caratteristica tipica degli altri prelati) vergognose e truffaldine impossibili equiparazioni tra il nazifascismo e il comunismo, "morte del comunismo", "fallimento di un'utopia" e tutta una serie di stupidaggini che certo rallentano ma non potranno mai fermare il declino e infine la morte del sistema capitalista, della classe dominante borghese e di tutti i suoi servi, che finiranno con l'essere travolti dal conflitto tra il capitale e il lavoro e quindi dalla lotta di classe.
D'altra parte perché continuare a sputare veleno sui Maestri se il comunismo fosse davvero morto e sepolto come vogliono farci credere? Perché la verità è che esso esso è vivo e vegeto, fa paura oggi più di ieri e fa bene la borghesia a tremare, ci stupiremmo semmai del contrario.
Occorre respingere colpo su colpo tutte le fandonie della classe dominante borghese per impedire che le masse anticapitaliste in buona fede si impantanino nel riformismo, nell'interclassismo, nel parlamentarismo borghese, nel costituzionalismo, finendo al rimorchio del regime neofascista e dell'imperialismo, tanto quello dell'Ovest quanto quello dell'Est.
Occorre quindi che le giovani generazioni, per non farsi fregare, studino e applichino il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, la linea generale e di massa del PMLI e la impugnino nel fuoco della lotta contro il capitalismo e per il socialismo, studiando e ristudiando le opere pubblicate dal PMLI che spiegano encomiabilmente la storia contemporanea dal punto di vista del proletariato e del progresso. Sulla questione ucraina, a parte i fulminanti comunicati e articoli di questo ultimo terrificante anno di guerra contro il nuovo Zar Putin e la sua guerra nazista all'Ucraina, li invitiamo in particolare a studiare la biografia di Stalin e quindi le varie fasi della costruzione del socialismo nell'Urss.
Oggi, tenendo ben alta la bandiera della gloriosa Terza Internazionale comunista di Lenin e Stalin, fondata 103 anni fa, per combattere la borghesia e l'imperialismo urge tenere a mente la sua parola d'ordine fondamentale e quanto mai attuale: "Proletari e nazioni oppresse unitevi"!
Lottando tanto contro l'imperialismo dell'Est quanto quello dell'Ovest e in particolare per quanto riguarda l'Italia lottare per l'uscita dalla Ue imperialista, dalla Nato e da ogni altra organizzazione al servizio dell'imperialismo, appoggiando la lotta dei popoli e delle nazioni oppresse a cominciare da quella del glorioso popolo ucraino, nel quadro della lotta per l'Ucraina libera, indipendente, sovrana e integrale, opponendosi all'invio delle armi da parte del governo italiano, incostituzionale e che finisce solo con l'avvicinare la prospettiva dell'ingresso in guerra del nostro Paese, che se dovesse avvenire ci vedrebbe indicare alla masse di insorgere per impedirlo, come quella del popolo palestinese vittima della politiche naziste dello Stato di Israele, che va distrutto, nel quadro della lotta per un nuovo stato non confessionale per due popoli, quello palestinese e per i coloni israeliani.
Soprattutto in Italia oggi la priorità è la lotta contro il regime capitalista neofascista e il nero governo della Meloni che va buttato giù da sinistra e dalla Piazza prima che possa provocare nuovi e irreparabili danni al nostro popolo, ai migranti e ai popoli oppressi dall'imperialismo anche nostrano, per non parlare del rischio concreto di una nuova terrificante guerra mondiale, creando un ampio fronte unito antifascista e antimperialista.
Noi marxisti-leninisti ci battiamo contro il riconoscimento del mai avvenuto "Holodomor" e per la cancellazione del "giorno del ricordo" dei sedicenti "martiri delle foibe", per lo scioglimento dei gruppi neofascisti e neonazisti, e siamo pienamente consapevoli che questo governo, recependo una direttiva dell'europarlamento, sta lavorando passo dopo passo per mettere fuorilegge i partiti comunisti a cominciare, com'è noto da anni, proprio dal PMLI.
Come ha indicato l'esemplare Documento del CC del PMLI del 25 ottobre scorso contro il governo Meloni: "In questo fronte unito il proletariato - la classe delle operaie e degli operai che producono tutta la ricchezza del Paese ma ne ricevono solo le briciole - deve assumere un ruolo dirigente appropriandosi della sua cultura storica, che è il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e non quella dell'operaismo, dell'anarco-sindacalismo e del riformismo.
Finché non si riuscirà ad abbattere il governo neofascista Meloni bisogna rimanere uniti, poi ognuno andrà per la propria strada. Il PMLI andrà fino in fondo sulla via dell'Ottobre verso l'Italia unita, rossa e socialista.
Che gli autentici fautori del socialismo - donne, uomini, Lgbtqia+ - capiscano che il loro dovere rivoluzionario è di dare tutta la propria forza intellettuale, morale, politica, organizzativa e fisica al PMLI per il trionfo del socialismo in Italia."

8 marzo 2023