L'ex sindaco leghista di Verona e ora deputato berlusconiano intervistato da Rai Radio1
Il fascista putiniano Tosi si confessa
Ora che sanno di avere le spalle coperte dal governo Meloni i topi sono usciti allo scoperto dalle fogne e non hanno più paura di manifestarsi e confessare quello che fino a ieri cercavano di occultare e imbellettare. Anzi rivendicano sempre più sfrontatamente il loro fascismo e se ne vantano.
Mentre all'indomani della sua elezione alla seconda carica dello Stato il camerata La Russa giurava che non avrebbe mai buttato il busto del duce dalla sua dimora milanese, intervistato dalla trasmissione Un giorno da pecora
su Rai Radio1, l'ex sindaco leghista di Verona, ora deputato di Forza Italia, Flavio Tosi ha rivendicato la sua fede fascista con queste parole: “Non è più un reato definirsi fascisti, è l’apologia a esserlo. Io mi sento un po’ fascista, un pochino però.
” Tosi si arrampica sugli specchi per non essere incriminato di apologia di fascismo, definendosi semplicemente un po' fascista. Come se definirsi fascista non comportasse che le sue idee, le sue azioni e i contenuti della sua politica non fossero conseguentemente fascisti.
Con buona pace dei putiniani falsi comunisti che giustificano l'invasione russa dell'Ucraina con la favoletta della necessità di denazificare quel Paese, Tosi ha aggiunto: “La guerra in Ucraina? Colpa di Zelensky, è lui che con i carri armati è andato di là, su questo non ci piove
”. Che spudorato falsificatore! Eppure tutti vedono qual è il paese aggressore e quale l'aggredito. Con queste sconcertanti parole il fascista putiniano Tosi conferma che il nuovo zar Putin può contare in Italia su un nutrito esercito di sostenitori della sua politica imperialista e annessionista non solo tra i falsi pacifisti ma anche tra i fascisti vecchi e nuovi capeggiati dagli stessi Salvini e Berlusconi.
15 marzo 2023