Presidio al porto di Catania per condannare la strage di Stato dei migranti a Cutro
Chieste le dimissioni di Piantedosi e Salvini. Intervento del PMLI in assemblea per attaccare il governo, il capitalismo e l’imperialismo
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Il 10 marzo al varco 04 del porto di Catania si è svolto un presidio con le seguenti parole d'ordine “Cutro, Crotone, 26 febbraio 2023 una strage di Stato. Dimissioni per i ministri responsabili”.
Il presidio indetto da "Catania No Frontex", che raggruppava numerose associazioni, comitati e partiti con la bandiera rossa, è stato unitario e combattivo e pieno di rabbia per l'ennesima strage di migranti tra cui più di un terzo erano bambini o appena adolescenti. Nel titolo del volantino che lo indiceva si leggeva: “Basta stragi, porti aperti all'accoglienza, chiusi alla guerra”. Forte poi la denuncia delle cause che portano i migranti a lasciare i loro Paesi e dei responsabili di questa ennesima strage di Stato. “A cento metri dalle nostre coste, - si legge - si è consumata l’ennesima strage di migranti, fuggiti da guerre, miseria e repressione. Il Mediterraneo è diventato, nell’indifferenza di tutti i governi dell’Unione Europea (Italia in testa), un enorme cimitero. Con il governo Meloni è stata portata alle estreme drammatiche conseguenze la politica dei respingimenti, ma anche con i governi precedenti troppe navi sono rimaste per giorni e giorni in attesa di un approdo e si sono stretti accordi che hanno permesso la costruzione dei lager libici e garantito al dittatore turco Erdogan enormi guadagni sulla pelle dei migranti. Miliardi di euro spesi per finanziare la guerra (e nel contempo non si promuove nessuna trattativa di pace), mentre i nostri porti, come nel caso dell’esercitazione Dynamic Manta 2023, continuano a essere utilizzati per scopi militari, con la presenza anche di mezzi a propulsione nucleare”.
Il volantino continua puntando il dito sui ministri Piantedosi e Salvini, responsabili materiali di questa tragedia, chiedendo le loro dimissioni. I promotori del presidio con determinazione chiedono "con ancora più forza che siano aperti canali legali e sicuri di ingresso in Europa, che i campi di detenzione in Turchia come in Libia siano evacuati, che l'Italia e l'Europa mettano in mare un'adeguata missione di soccorso istituzionale, che le navi della flotta civili siano messi in condizioni di operare senza ostacoli e criminalizzazione".
Durante l'assemblea toccante la commozione negli intervenuti per i migranti che non ce l'hanno fatta, in particolar modo i bambini ma altrettanto decisa la rabbia e la denuncia contro il governo neofascista Meloni che di fatto si è macchiato indelebilmente di questa strage non facendo nulla per salvare i migranti e proseguendo con le sue politiche razziste anti migranti e xenofobe.
I compagni della Cellula “Stalin” della provincia di Catania del PMLI erano presenti al presidio con spirito militante e di fronte unito e con un manifesto su cui era scritto: "Strage di Stato di migranti. Per evitare ulteriori morti in mare è necessario aprire immediatamente le frontiere dell'Europa e dell'Italia per permettere l'ingresso libero e sicuro dei migranti. Occorre altresì abolire il reato di immigrazione clandestina e garantire la parità di diritti sociali, civili e politici per tutti i migranti e il diritto di cittadinanza a figli di immigrati nati in Italia”.
Durante l'assemblea per il PMLI è intervenuto il compagno Sesto Schembri che oltre a manifestare la solidarietà dei marxisti-leninisti alle vittime della strage e ai migranti tutti, ha puntato il dito sulle responsabilità del capitalismo e dell'imperialismo per i fenomeni migratori e ribadito le rivendicazioni immediate per porre fine all'inumano calvario a cui sono costretti i migranti per raggiungere le nostre coste. Ha concluso con una riflessione di ampio respiro dicendo che se davvero vogliamo cambiare il mondo, portare giustizia, uguaglianza ed emancipazione ai popoli oppressi, dobbiamo lottare per il socialismo.
22 marzo 2023