Risorse ambientali e storiche abbandonate dall’incuria e ignoranza dei politici borghesi
Ambientalisti e PMLI uniti nella lotta per valorizzare il patrimonio di Monte Vico ad Ischia
Dal corrispondente della Cellula “Il Sol dell’Avvenir” di isola d'Ischia
Una nuova battaglia a Ischia vede protagoniste le forze ambientaliste e alcune politiche, a dir la verità, in prima fila, solo la Cellula “Il Sol dell'Avvenir” del PMLI. Sulla scena il promontorio di Monte Vico, nel comune di Lacco Ameno (uno dei sei in cui è suddivisa l’Isola), con i suoi oltre quattrocentomila metri quadrati di terreno interessati da una ricca storia archeologica e perfino vincolati da interessi militari.
Solo per un dare un cenno storico, ricordiamo che negli anni '70 gli ambientalisti del luogo ingaggiarono una battaglia per impedire la realizzazione, proprio sulla cima della montagnola, di un albergo a 5 stelle, il San Montano. Da una parte “quattro gatti” coraggiosi e strenui difensori del patrimonio isolano, dall’altra i poteri politici borghesi legati a grossi nomi della DC, da Emilio Colombo a Giulio Andreotti e altri. E l’albergo è lì, alla faccia di ogni vincolo. Come tra l’altro è successo altrove e non solo sulla nostra isola.
Passano gli anni e gli ambientalisti, coadiuvati ancora dai soli esponenti del PMLI, puntano la loro attenzione su una vecchia costruzione, il Teleposto, un tempo utilizzata per misurazioni meteo e climatiche che - come sostiene Francesco Castagna coordinatore di un costituendo movimento per la valorizzazione dei beni archeologici di Lacco Ameno e della collina di Monte Vico - andrebbe rilanciato secondo il progetto già discusso in sede di Consiglio comunale a fine anni '80, per acquisirlo al pubblico patrimonio e destinato a diventare un centro di studio ambientale. Ma anche questa battaglia ha incontrato ostacoli quasi insormontabili, visto che la proprietà dell’albergo pare si sia aggiudicata il bene, seppur non ancora in via definitiva, in una discutibile asta pubblica.
E dire che a sostegno di questa battaglia erano state mobilitati tra gli altri la senatrice pentastellata Castellone, la Città metropolitana di Napoli, la giunta municipale di Lacco Ameno con le osservazioni al PUC presentate da Nicola Lamonica in rappresentanza dei VAS.
Terzo atto di questa annosa vicenda “la notizia recente - scrive il prof. Francesco Castagna - secondo cui sarebbero stati stanziati dei fondi finalizzati al restauro della passeggiata panoramica che scende dall'ingresso che costeggia il cimitero di Lacco Ameno fino a un belvedere a mezz'altezza che guarda la sottostante suggestiva spiaggia di Varulo e il ninfeo dove verso l'88 a.C., fu ospitato il famoso generale Caio Mario. Una passeggiata di appena 300 metri ma estremamente interessante. La notizia è senza dubbio positiva, ma molto di più potrebbe e dovrebbe essere fatto nell'ottica della tutela e della valorizzazione di una suggestiva e panoramica collina non priva di pregevoli aspetti naturalistici, che fu il luogo per oltre settecento anni, dell'acropoli di Pithekoussai, la più antica colonia greca d'Occidente. Motivo per cui - continua Castagna - anche se si notano pochissime testimonianze murarie e nessuna evidenza monumentale, resta comunque un luogo altamente simbolico e significativo per la storia non solo dell’isola, ma del mondo occidentale. Qui infatti, è iniziata verso il 770 a.C. la fondamentale esperienza della Magna Grecia, che è stata alla base della formazione della civiltà occidentale. Poi nel '700 e nell'800 questa collina ha colpito la fantasia dei pittori locali e non solo per il suo pittoresco aspetto rurale, arricchito dalla bella torre di epoca aragonese. Mai e poi mai sarebbero dovuti essere autorizzati i numerosi scempi edilizi come fra cui proprio l’ecomostro dell’hotel San Montano, il nostro mostro del Fuentis”.
Ecco tratteggiato il prestigio di questo luogo che ha conservato per secoli la famosa Coppa di Nestore, venuta alla luce poi, grazie agli scavi di archeologi come Paolo e Giorgio Buchner. Un patrimonio di tale portata dovrebbe sollecitare gli amministratori locali a promuovere le iniziative più idonee per una corretta valorizzazione del territorio e delle sue risorse. “Ma gli amministratori borghesi di questo comune e dell’intera isola - commentano i rappresentanti del PMLI - dimostrano la più grave ignoranza di quanto possiede quest’isola che è la vera isola del tesoro storico, artistico e paesaggistico e sono la vera iattura per una ricchezza destinata ad essere distrutta dall’incuria”.
Il movimento ambientalista e politico oggi, avanza proposte concrete per valorizzare un luogo di inestimabile bellezza e valore.
In primo luogo andrebbe rilanciato il progetto già discusso in sede di Consiglio comunale a fine anni '80 di acquisizione al pubblico patrimonio per farne un centro di studio ambientale delle strutture dell'ex Teleposto.
In secondo luogo andrebbe valorizzata la panoramicissima e lussureggiante area verde sita nell'area occidentale della collina ricca di pini, lecci e macchia arbustiva con una scelta di piante significative già citate nei poemi omerici.
In terzo luogo, bisognerebbe censire tutte le strutture totalmente o parzialmente abusive per predisporne la confisca e la demolizione con totale ripristino dello stato dei luoghi e rinaturalizzazione del suolo.
La collina di Monte Vico così valorizzata diventerebbe un'importante attrattiva turistica, “un primo pezzo locale, da legare all'auspicabile Parco di Zaro - annuncia Nicola Lamonica a nome dei Verdi Ambientalisti e Società - fortemente innovativo di un mosaico isolano che avrebbe la sua centralità nella Riserva dell'Epomeo di cui in queste ore tutti parlano (anche quelli che nel '98 l'hanno boicottata!) per uno sviluppo dell'isola non distruttivo e non ripetitivo o stagnante; che sia di discontinuità nella ricerca per affermare nuovi valori, una nuova civiltà, una nuova cultura”.
A questo punto c’è solo da augurarsi che cresca il movimento ambientalista, civile e politico, capace di sorreggere le proposte avanzate. Dagli oltre 120 amministratori disseminati nei sei Consigli comunali dell’isola, c’è poco da sperare.
12 aprile 2023