Genova: Due iniziative. Contestati il sindaco Bucci e il governatore Toti. Volantinaggio del PMLI
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Genova del PMLI
Il 25 Aprile si celebrano gli eroici partigiani che lottarono per la Liberazione nazionale, con l'ideale antifascista e molti con gli stessi ideali che oggi (dovrebbero) muovere tutti i sinceri comunisti.
Genova è stata la prima città a liberarsi da sola, proprio il 24 aprile 1945, dove un intero contingente di forze tedesche si arrese alla Resistenza partigiana del CLN. Alla città di Genova il 1° agosto 1947 venne conferita la Medaglia d'oro per la Resistenza.
L'importante Resistenza genovese quindi dà una grande importanza a questa ricorrenza, del 24 e del 25 Aprile.
Il corteo del 24 ha avuto inizio in Piazza Corvetto, si è diretto in Piazza De Ferrari, Brignole e si è concluso a Caricamento, con una protesta presso una sede di Confindustria. Hanno partecipato quasi 250 manifestanti, con lo slogan: "Ora e sempre resistenza, contro la guerra e i nuovi fascismi". Il clima era quello tipico del "No alla guerra", ovvero il falso pacifismo (in buona fede) e i filo-putiniani, di fatto a sventolare non c'erano solo le bandiere della pace ma anche la bandiera delle repubbliche separatiste filo russe. Hanno partecipato anche alcuni esponenti di partito istituzionale. Tra questi il consigliere comunale Mattia Crucioli e diversi sostenitori della sua lista, "Uniti per la Costituzione", con lo striscione: "La Genova che resiste non fomenta la guerra. No armi in Ucraina". Presenti anche il partito dei CARC, i CALP, Cambiare Rotta, Osa e Rifondazione.
Non serve ribadire l'ipocrisia di queste realtà, ma è importante invece un altro fatto: da questa manifestazione si invitavano tutti i partecipanti a non andare a quella istituzionale del 25 Aprile, il giorno dopo. Un atteggiamento ultra-sinistro e infatti molte delle realtà che presenziavano il 24, sono state presenti anche il 25 Aprile alla manifestazione istituzionale.
"Una delle condizioni poste dagli organizzatori, visto che quest'anno per la prima volta è prevista la presenza di bandiere di partito, è che per coerenza chi è qui non andrà il 25 aprile alla celebrazione istituzionale - ha detto Crucioli - L'idea è che il nostro antifascismo è molto diverso da quello di chi paragona la Resistenza all'invio di armi in Ucraina, senza ricordare che allora l'Italia era in guerra e aveva il nazifascismo in casa, oggi le milizie nazi-fasciste sono quelle che stiamo armando. Per noi è importante non mischiarci a istituzioni che hanno svenduto la nostra autonomia agli americani. Meglio commemorare il 24 aprile, che per Genova è il giorno della lotta e del sacrificio per scrollarsi di dosso l’occupazione nazista".
Le contraddizioni di queste azioni e posizioni vengono a galla come nodi al pettine. Verrà organizzata un’assemblea per parlarne, per capire chi intende solo mettersi in primo piano con un atteggiamento ribellista. Di fatto a non aver partecipato alla manifestazione del 25, sono stati i CALP, CARC, OSA e Cambiare rotta, insieme al partito del consigliere comunale.
Sono posizioni totalmente agli antipodi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e le avverseremo sia pure con spirito unitario e antifascista.
Per quanto riguarda il corteo del 25 Aprile, si è svolto con un'importante partecipazione dell'ANPI, ma anche di "SCR", FGC, PCI, Rifondazione e PD. Da piazza della Vittoria il corteo si è fermato al Ponte Monumentale per la deposizione delle corone al sacrario dei caduti partigiani e per la lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Città di Genova e dell’Atto di Resa delle truppe tedesche. Il corteo, altamente controllato dalle “forze dell’ordine”, ha visto la banda musicale eseguire oltre "Fischia il vento" e "Bella ciao", anche "Il Piave mormorò" con la militarizzazione tutta intorno e la sfilata dei carabinieri.
Si è giunti in Piazza Matteotti, la piazza era piena. Quando il sindaco Marco Bucci ha iniziato il suo discorso è stato accolto da fischi, parolacce e gesti di indignazione. In maniera ancora più sentita è stato contestato il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, accolto da fortissimo dissenso con fischi e cori; non è riuscito a parlare alle masse.
Molto applaudito dalla piazza è stato invece Massimo Bisca, presidente provinciale dell'ANPI. Che ha tenuto un discorso tutto sommato bello ma sempre molto costituzionale e citando pure Aldo Moro, in linea con l'ANPI, ovviamente.
Durante la manifestazione di dissenso il PD si è messo davanti alla piazza
sventolando grandi bandiere dell'Unione europea per coprire la folla che
manifestava il suo dissenso.
Il PMLI ha continuato anche lì il suo volantinaggio e la diffusione delle parole d'ordine, sulla guerra di resistenza Ucraina e sul governo neofascista Meloni.
Vergognoso l’atteggiamento delle “forze dell’ordine” che hanno intimato di spostarsi al PMLI, posizionato in maniera strategica vicino all'ANPI, al centro della marcia. Non piaceva loro che indossassimo il “corpetto” con il volantino per il 25 Aprile, volevano che lo togliessimo, a causa ovviamente del messaggio contro la Meloni e l'attuale regime neofascista. Anche in un contesto come il 25 Aprile, un giorno per "ricordarsi delle libertà di cui possiamo godere oggi", c'è stata la censura da parte delle “forze dell’ordine” di Piantedosi e Meloni nei confronti del PMLI.
Riprendendo il discorso iniziale, va detto che il supporto alla Russia di molti partiti, movimenti e organizzazioni giovanili sedicenti comunisti che appoggiano i cosiddetti ribelli del Donbass, parlano di partigiani allora e oggi partigiani della pace, facendo riferimento al NO all'invio delle armi all'Ucraina, che sta conducendo una guerra di Resistenza contro l'invasore neo-nazista russo.
Tutto ciò che può sembrare assurdo è reale, e le cause sono da attribuire in maggiore misura ai revisionisti, a chi ha sfumato e distorto il marxismo-leninismo pensiero di Mao e che oggi crea confusione, incertezza ed idee errate. Perciò in questa situazione è bene ricordare che i partigiani sono quelli che combattono, contro l'invasore fascista, vile e traditor. Il PMLI si mostra come un faro ancora fermamente marxista-leninista, che come i bolscevichi, Lenin e Stalin, appoggia la giusta guerra, che è quella contro l'aggressione imperialista, anche se l'aggredito è una monarchia, uno Stato capitalista o addirittura anti-comunista.
Viva il 25 Aprile!
Viva i partigiani!
Viva il PMLI!
Per il socialismo ed il potere politico del proletariato!
26 aprile 2023