Contro il decreto Cutro
Migliaia di manifestanti in piazza a Roma
“La protezione speciale non si tocca”
Al grido “Non sulla nostra pelle”, il 28 aprile oltre 5 mila manifestanti antirazzisti e migranti provenienti da tutta Italia sono scesi in piazza a Roma nell'ambito della manifestazione nazionale indetta dal Movimento migranti e rifugiati di Caserta contro il cosiddetto decreto-legge Cutro.
Un decreto di chiaro stampo neofascista, mussoliniano, razzista e xenofobo approvato dal Senato il 20 aprile scorso e ora in discussione alla Camera per l'approvazione definitiva.
Al partecipato e combattivo corteo sfilato da Piazza Esquilino ai Fori Imperiali hanno aderito numerose associazioni, collettivi, sindacati di base e partiti fra cui Potere al Popolo, il centro sociale napoletano Ex Opg Je so’ pazzo, i ragazzi di Osa (Opposizione studentesca d’alternativa), la Ong Mediterranea e Usb.
Dietro lo striscione di apertura “Fascismo, razzismo e sfruttamento. Non sulla nostra pelle” una selva di bandiere rosse, slogan, striscioni e cartelli contro il governo Meloni, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi e il caporione fascio-leghista Matteo Salvini con su scritto: “Morti in mare schiavi in terra”, “Cutro strage di stato”, “Meloni/Piantedosi go home”, “Meloni e Salvini fascisti e assassini”, “No agli accordi Italia-Libia sulla nostra pelle”, “Contro razzismo e sfruttamento liberiamoci dal governo Meloni”, “Prima gli sfruttati”, “Basta propaganda sulla nostra pelle”.
In un post di commento pubblicato sulla pagina Facebook del movimento “NON SULLA NOSTRA PELLE!” si legge: “Oggi a Roma migliaia di persone sono scese in piazza contro il decreto Cutro, rivendicando documenti, diritti e una vita degna per tutte le persone migranti.
La manifestazione ha visto la partecipazione di tantissime lavoratrici e lavoratori immigrati, antirazzisti, compagni e compagne da tutta Italia tutti uniti contro sfruttamento, razzismo e sessismo.
Il decreto Cutro è stato deciso dal governo Meloni, dopo la strage di Stato che ha ucciso 90 persone che scappavano da Siria, Afghanistan, Iran, e sono naufragate senza ricevere soccorso, sulle coste di Cutro, in Calabria.
Il decreto non solo punisce le ONG, “colpevoli” con i loro salvataggi in mare di sfidare la Fortezza Europa, ma toglie anche la protezione speciale ai migranti, ovvero uno dei pochissimi strumenti con cui ottenere un permesso di soggiorno.
Questo governo, in linea con quelli precedenti, non solo continua a erodere i diritti delle persone costrette ai margini, per esempio eliminando il reddito di cittadinanza o proponendo l'eliminazione della protezione speciale per rifugiate/i, ma rincara la dose con affermazioni neofasciste che parlano di 'sostituzione etnica' e 'invasione'.
Sappiamo bene che chi alimenta questa retorica vuole scatenare una guerra tra poveri e contro i poveri: il Made in Italy tanto caro a questo governo è costruito sulle spalle del lavoro migrante, sfruttato e sottopagato, nel campo agroalimentare, nelle industrie, nelle case in cui lavorano colf e badanti.
Questo è il razzismo istituzionale di cui parliamo, quello che costringe le migranti all'illegalità e a una vita di estrema precarietà”.
Chiediamo perciò “l'interruzione dell'iter legislativo del cosiddetto 'decreto Cutro', che sul ricordo di una strage di Stato vorrebbe costruire nuove, disumane forme di oppressione delle persone migranti”.
3 maggio 2023