Dopo la sospensione del Tar Campania imposta agli scempi del parcheggio “Siena”!
Finalmente “defenestrato” l’assessore all’edilizia di Ischia
Ora il PMLI chiede le dimissioni della giunta Ferrandino!
Dal corrispondente della Cellula “Il Sol dell'Avvenir” di isola d'Ischia
Il mostruoso megaparcheggio interrato a tre piani per oltre 200 posti auto, progettato nel 2010 dalla Società Turistica Miramare, finanziato anche con fondi europei, a due passi dal Castello Aragonese e a un passo dal bellissimo mare ischitano, non è stato ancora ultimato, dopo ben 10 anni di lavori.
Un’opera (i cui lavori sono iniziati in realtà nel 2013) già definita dalle masse popolari inutile durante un’assemblea del 1997 e ritenuta dai marxisti-leninisti un gravissimo scempio ambientale perché ha distrutto di fatto un grande polmone verde all’ingresso del centro storico di Ischia, coltivato per anni a gelso e poi ad ortaggi e viti, oltre che un pugno nell’occhio dal punto di vista paesaggistico.
Per oltre dieci anni, questa opera faraonica incompiuta è passata da ufficio a ufficio, nel silenzio dei proprietari e dei vari amministratori e osteggiata da diverse assemblee popolari fino a perdersi col passare degli anni. Infine, è stata condivisa e caldeggiata da un politico borghese di vecchia data, Paolo Ferrandino, di origine democristiana, a volte solo consigliere comunale, altre volte assessore ed esponente di giunte di vario tipo, attualmente assessore con varie deleghe della giunta guidata da Enzo Ferrandino, sindaco già democristiano poi iscritto al PD.
Le masse popolari hanno protestato contro questo scempio fino al ricorso al Tar, tramite l’avvocato Bruno Molinaro, che ha varato l’ordinanza di sospensione dei lavori che ha portato al provvedimento del Comune di Ischia di sequestrare il cantiere e di abbattere le difformità col ripristino dei luoghi.
Tale provvedimento ha suscitato le proteste dell’assessore all’Edilizia, Paolo Ferrandino, che ha sempre condiviso il parcheggio e gli interessi dei proprietari e che invece di dimettersi, ha espresso duramente il suo dissenso fino alla rottura in giunta col sindaco Enzo Ferrandino (solo suo omonimo) che venerdì 12 maggio, lo ha “defenestrato” revocandogli la nomina ad assessore. Una decisione che qualcuno ha improvvidamente definito una “svolta di tipo etico”. Tutt’altro, secondo noi: lo scontro è il segno evidente del fallimento dell’intera giunta Ferrandino legata al potere borghese, alla logica della spartizione, all’arroganza e alla prepotenza, persino con i “propri simili” e che avrebbe dovuto rassegnare le proprie dimissioni già all’indomani dei gravi provvedimenti giudiziari relativi allo scempio ambientale del “Siena”.
La Cellula isolana del PMLI ha prodotto un comunicato stampa, vedere testo a parte, in cui prende atto di quanto successo e plaude all’iniziativa popolare di un comitato che è riuscito a sollevare il tombino di una vera e propria cloaca politica. Il colpo inferto dal comitato ha raggiunto prima l’amministrazione, costretta alla trasparenza dei suoi atti, poi ha messo a nudo le gravi difformità della Società costruttrice, ora ha sconquassato i rapporti interni alla maggioranza amministrativa e ha ridimensionato la carriera politica di uno dei suoi esponenti di spicco che è andato avanti per tutte le stagioni. Infine, è in attesa che il sequestro dell’opera rispetti quanto proposto dal comitato stesso: la conclusione urgente dei lavori, l’ultimo piano a verde pubblico e la convenzione per favorire il parcheggio degli abitanti del centro storico.
17 maggio 2023