Corrispondenza delle masse
No alla funivia da Genova porto al Forte Bagato
Le giunte comunale di Bucci e regionale di Toti al servizio delle multinazionali delle crociere
Non deve stupire se l’amministrazione comunale di “centro-destra” di Genova, con in testa il suo alfiere/sindaco Marco Bucci, sia alla continua ricerca per realizzare opere pubbliche quasi inutili, con ricadute di costi economici sulla comunità e lontane dalle reali necessità della popolazione. Giunta e “primo cittadino” non fanno che ratificare e confermare il proprio ruolo politico e il posto che occupano nella società: zerbini dei signori del cemento, dei signori delle costruzioni e, nel caso specifico, del business del turismo.
Fra le tante e ultime boutade
, tuttavia proprio di battuta di spirito non si tratterebbe, c’è una funivia. Contro questa assurdità si sono costituiti comitati di cittadini e associazioni (Con i piedi per terra) che naturalmente, come è abitudine, regola e prassi politica del sindaco Marco Bucci, sono stati pressoché inascoltati; per farsi ascoltare e per riuscire a fermare lo scempio, dovranno manifestare e protestare, e tentare la carta, come hanno programmato, di assumere un legale che li rappresenti nel ricorso al TAR; nella pratica tentare ogni contraddizione esistente fra il potere politico ed economico della città, e il potere giudiziario.
Come da progetto, la contestata costruzione della funivia, dovrebbe partire dalla Stazione Marittima, situata su una banchina del porto di Genova, e raggiungere Forte Begato (opera militare ottocentesca collocata sulla collina e sulle mura antiche che cingono la città di Genova). La spesa prevista è di circa 40 milioni di euro. Non certo una bazzecola (l’opera sarà finanziata con i fondi del Pnrr, mentre la manutenzione sarà a carico della comunità), ma quello che è emblematico, ed esplicativo, non è tanto il costo, è come agisce il sindaco Bucci nei confronti della cosa pubblica: si disinteressa completamente delle persone che sostiene di rappresentare, favorendo, in alternativa, interessi di attori differenti, interessi che spesso sono in contrapposizione con quelli della popolazione. Nel caso gli interessi sono quelli delle multinazionali del divertimento a pagamento: Carnival Cruise (azienda angloamericana proprietaria del marchio Costa Crociera), MSC (gigante svizzero dello shipping
); queste due società sono grandi finanziatori della Regione Liguria e del Comune di Genova; entrambi di “centro-destra”.
Esposizione dell’opera funivia: i piloni che sosterranno i cavi, su cui scorreranno due cabine da sessanta posti l’una, saranno alti circa 70 metri (due palazzi). Verranno posizionati fra le case del quartiere del Lagaccio (neppure da precisare, zona ad alta densità proletaria). Sorvoleranno strade, case, piazzette dove giocano i bambini, persino un giardino pubblico. Le cabine ciondoleranno sul traffico del quartiere, sulle teste delle persone e a difesa di possibili oggetti in caduta (bulloni?) nessuna protezione verrà realizzata, non ci sarà nulla. Saranno due chilometri di orrore urbanistico che deturperanno del tutto una zona già molto compromessa dall’abbandono e dalla speculazione edilizia. E tutto questo vorrebbe essere costruito per trasportare, sulla sommità della collina, con delle cabine sospese nell’aria, i clienti crocieristi delle suddette aziende del turismo. Immagino si voglia provocare in loro la suggestione di giungere, in pochi minuti, dal mare ai monti, di passare dal moderno extra lusso delle navi da crociera, al medioevo della cintura delle mura dei Forti di Genova.
“La ricchezza e la bellezza dei nostri forti - ha dichiarato il sindaco - va valorizzata e fatta conoscere al mondo intero. Genova sarà dotata di una moderna funivia capace di intercettare e portare nell’immediato entroterra della città quei visitatori che abbiano il piacere, la curiosità di ammirare la nostra città dall’alto. Un grande progetto che darà una nuova visione della nostra città”.
Nonostante i rischi che questo progetto contiene e l’impatto sociale ambientale neppure preso in considerazione, l’amministrazione comunale e la Regione Liguria sono intenzionate ad andare avanti (i lavori vorrebbero farli iniziare in autunno). Per i comitati e le associazioni dei cittadini non sarà sufficiente evidenziare l’assurdità di questa opera. In campo dovranno mettere molto di più. E se non riusciranno a bloccarla con gli avvocati e le carte bollate dovranno usare le piazze, lottare, protestare. Ma il proletariato ne ha consapevolezza, la lotta, quando è vera lotta, paga. Magari molti dovranno rivedere le proprie opinioni inculcate da falsi compagni di viaggio, o proprie. Riconsiderare che la favola della concertazione, tanto perorata da una certa e presunta sinistra, che il confronto e il dialogo fra le varie componenti sociali per risolvere gli attriti, spesso porta buoni approdi solo per i padroni, per chi detiene il potere. Molti dovranno prendere atto, una volta di più, che sono soprattutto i rapporti di forza a determinare, in una maniera o nell’altra, le soluzioni. E che per ribaltare questa condizione, per avere più forza contrattuale, per il proletariato resta soprattutto la lotta, la vera lotta.
Forse potrebbe essere sufficiente il ricorso al TAR. Forse i legali degli oppositori riusciranno a fare emergere le criticità e quindi bloccare la costruzione. Ma intanto il comitato e associazione dei cittadini deve mettere in conto di prepararsi a lottare perché l’incredibile e assurda ipotesi di una funivia che vorrebbe correre sulle loro teste non deve proprio passare.
Ugo – Genova
24 maggio 2023