Palermo
Centinaia in piazza. Poste le rivendicazioni ala giunta regionale Schifani. Partecipazione attiva del PMLI
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Il 26 maggio si è svolto un corteo per le strade del centro storico di Palermo, in occasione dello sciopero generale indetto dall'Unione sindacale di base (USB).
In centinaia i lavoratori e lavoratrici, con giovani e meno giovani, sono scesi in piazza dandosi appuntamento in Piazza Marina, per manifestare contro il precariato, le crisi e la militarizzazione della Sicilia. Il corteo ha sfilato lungo il Corso Vittorio Emanuele, con tante bandiere al vento del sindacato USB, tanti comizi volanti lungo il percorso e rivendicando diritti sociali, economici e sindacali.
In Piazza Indipendenza, dove ha sede la regione siciliana, a Palazzo d'Orléans, una delegazione dell'USB è stata ricevuta dal capo di Gabinetto del governatore Renato Schifani, presenti anche gli assessori alla funzione pubblica, alla sanità e al lavoro. Le principali vertenze portate in sede di discussione sono: 1. Il precariato, per l'assunzione definitiva dei lavoratori del bacino Asu degli enti locali e da quelli in diretta utilizzazione della regione Siciliana (Asu Bb.CC.) ed ex PIP. 2. Diritto di precedenza per i lavoratori part-time rispetto alle nuove assunzioni. Trattati anche il tema Wind Tre, con al centro la cessione di ramo d'azienda attuato dalla Wind Tre e la crisi delle telecomunicazioni generata dalle multinazionali; e la stabilizzazione degli operatori sociosanitari ed assistenziali utilizzati durante la pandemia. Infine si è discusso dei contributi figurativi non caricati dal 2018 e del riconoscimento dei contributi pensionistici legati agli anni svolti come ex articolo 23. USB ha manifestato anche la propria contrarietà alla militarizzazione dei territori operata attraverso l'alternanza scuola-lavoro (pcto) svolta nelle base militari della Sicilia.
USB parte da questa giornata di lotta per mettere al centro del dibattito nazionale e locali le spese militari, la questione salariale, la stabilizzazione del personale precario e l'attacco ai poveri portato avanti dal governo neofascista Meloni. “Il 24 giugno continuerà la mobilitazione con una manifestazione nazionale a Roma, a cui parteciperanno realtà sociali e politiche provenienti da tutto il paese".
Il corteo è stato partecipato e combattivo, vi sono unite rivendicazioni di comune interesse le delegazioni del PCL, PCI, PMLI, e con il comitato "disoccupazione zero" Catania.
Il PMLI ha partecipato alla manifestazione palermitana attraverso la Cellula “Stalin” della provincia di Catania con spirito unitario su obbiettivi comuni che sono quelli in difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, dei disoccupati e dei precari, per un reddito transitorio vitale al costo della vita attuale, nell'attesa di un lavoro a tempo indeterminato con diritti contrattuali e sindacali. I marxisti-leninisti indossavano il “corpetto” con il manifesto "Il lavoro prima di tutto" e la rossa bandiera del PMLI con la bella falce e martello sventolava nel centro storico di Palermo, molto fotografati e ripresi. Il compagno Sesto Schembri è stato intervistato (assieme ad altri partecipanti al corteo) toccando i temi del disagio sociale a partire della disoccupazione, del lavoro per tutti, puntando il dito contro le istituzioni borghesi e contro i governi borghesi responsabili delle ingiustizie sociali, contro le guerre imperialiste. La responsabilità di ciò è del sistema capitalistico e a pagare sono sempre i popoli.
31 maggio 2023