Presidio di solidarietà con lo studente aggredito dai fascisti
Gli studenti antifascisti manifestano davanti al liceo Augusto di Roma
“Non siamo né deboli né miti, siamo studenti antifascisti e parecchio arrabbiati”
In risposta alla provocatoria aggressione fascista subita il 19 maggio da uno studente del Liceo Classico Augusto di Roma da parte di due militanti dell'organizzazione neofascista “Blocco Studentesco”; il 24 maggio il collettivo studentesco insieme alla Rete degli Studenti Medi, Anpi, Cgil e IIV Municipio hanno organizzato un presidio di protesta davanti all'istituto in zona Ponte Lungo.
Al grido di “Fuori i fascisti dalle scuole” alcune centinaia di studentesse e studenti e genitori di vari istituti capitolini fra cui Morgagni, Manara, Albertelli, Cavour, Gullace, insieme militanti e attivisti di varie associazioni e collettivi antifascisti hanno espresso solidarietà e sostegno al compagno aggredito, minacciato e preso a schiaffi per aver ripulito e rimosso dai muri della scuola scritte e manifesti inneggianti al nazi-fascismo.
Nei vari comunicati di condanna e appelli alla mobilitazione diffusi via social e nelle scuole della Capitale dagli organizzatori del presidio fra l'altro si denuncia che: “Ancora una volta la violenza fascista colpisce gli studenti delle nostre scuole... Assistiamo ad un proliferare di attacchi squadristi all’interno delle scuole del nostro Paese... indicativa del clima di legittimazione che le organizzazioni neofasciste sentono attorno. Oggi bisogna dire con forza che è necessario l’impegno comune di tutti per rendere le scuole presìdi di democrazia... L’antifascismo deve rimanere il valore fondante dell’istruzione pubblica”. Pertanto “Chiediamo a tutta la cittadinanza di dare solidarietà al compagno aggredito partecipando al presidio organizzato dal collettivo scolastico, alle 15, di fronte al Liceo. Vogliamo i fascisti fuori dalle scuole”.
Durante il presidio gli studenti hanno ulteriormente stigmatizzato il comportamento “omissivo e reticente” del ministro fascio-leghista dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara il quale, all'indomani dell'aggressione fascista, aveva dichiarato che “Ogni violenza fisica e verbale è in contrasto con i principi che stanno a fondamento della nostra Costituzione e pertanto va duramente condannata da chiunque provenga. Violenze e minacce devono essere punite senza se e senza ma. Noi staremo sempre dalla parte dei miti contro qualunque prepotente” evitando accuratamente, come aveva già fatto a febbraio scorso di fronte all'analoga azione squadrista perpetrata sempre da un gruppo organizzato di neofascisti al Liceo Michelangiolo di Firenze, di condannare la matrice fascista dell’aggressione.
Immediata la replica della Rete degli Studenti Medi al ministro: “Non siamo né deboli né miti, siamo studenti antifascisti e parecchio arrabbiati... lottiamo giorno dopo giorno, ci organizziamo, studiamo per portare avanti l’antifascismo militante e la lotta per un mondo più equo. La guerra c’è già stata 80 anni fa e l’hanno vinta gli antifascisti, perché questi soggetti hanno ancora agibilità politica?... questo liceo subisce aggressioni squadriste da decenni - aggiunge Martina, 17 anni, rappresentante degli studenti - i fascisti del quartiere sono diventati sempre più invadenti: sono passati dall’imbrattare i nostri murales alle minacce e alla violenza fisica”. Ciononostante, denunciano ancora gli studenti: “Ancora una volta questo ministro dà risposte insufficienti. Chiediamo a Valditara una parola chiara su ciò che è successo: un’aggressione fascista... L’antifascismo deve rimanere il valore fondante dell’istruzione pubblica, anche se il Ministro Valditara pare abbia problemi ad ammetterlo”.
Per questo, ribadiscono ancora gli studenti: “Ancora una volta ci dichiariamo antifascisti e antifasciste e convergiamo uniti nel rendere ogni strada e ogni scuola presidio antifascista... Non esprimiamo solamente solidarietà per quanto successo al rappresentante d'istituto minacciato e aggredito ma anche per dare una risposta alle innumerevoli azioni fasciste condotte negli istituti di tutta Roma. Gli studenti e le studentesse che conducono attività antifasciste nelle scuole sono stati più volte minacciati o aggrediti e innumerevoli sono le scritte e le locandine fasciste che compaiono sui muri degli istituti".
Critiche analoghe gli studenti le hanno rivolte anche all'indirizzo della dirigente del Liceo la quale, al pari del ministro ha condannato “il gesto violento e offensivo” ma, denunciano ancora gli studenti, anche lei “non ha detto una parola sul fatto che fosse un blitz neofascista”.
Un atteggiamento omertoso che di fatto legittima ai massimi livelli politici e istiutzionali le aggressioni fasciste nelle scuole tanto è vero che il 26 maggio, appena due giorni dopo il presidio, i neofascisti di si sono resi protagonisti di una nuova provocazione vergando sul muro di cinta dell'Augusto la seguente minaccia: “Antifa’, sappiamo come sei fatto, quando vola uno schiaffo ne prendi quattro”.
In una nota, gli studenti del Collettivo Augusto, denunciano che: "Si tratta di un’altra minaccia gravissima. Un’altra aggressione fascista”.
Ci auguriamo che l'allarme antifascista e l'appello a lottare contro i rigurgiti fascisti lanciati dai giovani e dalle giovani antifasciste, così come da una larga parte dell'associazionismo sociale e partitico antifascista, venga finalmente raccolto anche dalle amministrazioni democratico-borghesi che si definiscono tali, prima che anch'esse vengano colpite direttamente, come già succede alle studentesse ed agli studenti, dagli eredi di Mussolini. Allora sarà troppo tardi per porvi rimedio.
Data la gravità del momento, il tempo è finito: occorre immediatamente sciogliere tutti i gruppi e organizzazioni che si richiamano apertamente al fascismo e al nazismo e chiudere subito le loro sedi senza alcuna esitazione.
31 maggio 2023