I sindacati denunciano “precarie condizioni di sicurezza e igieniche”
Ancora scioperi interni alla “Stellantis” di Pomigliano D’Arco
Redazione di Napoli
Dopo l’importante sciopero dello Slai-Cobas di fine maggio - con corteo interno operaio e adesioni del 40% - all’interno della storica fabbrica ex Fiat “Stellantis” che produce da decenni autovetture nei pressi di Pomigliano D’Arco (Napoli), i sindacati non si sono fermati annunciando ulteriori e dure proteste contro i vertici padronali.
In particolare sia lo Slai-Cobas che la Fiom-Cgil lamentano i carichi di lavoro eccessivi, le precarie condizioni dei servizi igienici e la mancanza di condizioni di sicurezza all’interno dell’azienda che stenterebbe a fare qualche passo nel solco della tanto decantata “transizione ecologica”. In particolare i sindacati, con un esposto presentato a inizio giugno, chiedono con chiarezza un intervento dell’Asl Napoli 3 Sud in ordine al ripristino delle normali condizioni igieniche non garantite dai padroni, tenendo presente gli utili importanti prodotti in questi anni e frutto delle fatiche operaie.
Oltre a questa situazione, i metalmeccanici campani chiedono un incontro immediato con l’amministratore delegato Carlos Tavares sia per conoscere il futuro automobilistico della multinazionale francese, sia la richiesta di diminuzione drastica dei carichi di lavoro ritenuti eccessivi e con turni al limite del sostenibile per garantire il profitto che è sempre “positivo” per i padroni.
La Fiom, in una nota data alla stampa, ha sottolineato “l’incertezza produttive ed occupazionali degli stabilimenti” della “Stellantis” e, oltre a chiedere l’apertura di un tavolo presso il ministero delle attività produttive, sollecita i vertici della fabbrica in ordine agli investimenti su occupazione e salari.
7 giugno 2023