A proposito dell'articolo di “Resistenza” sulla rottura dell’unità d’azione dei Carc col PMLI
La divergenza sull’Ucraina non deve impedire l’unità d’azione delle forze anticapitaliste a cominciare da quelle con la bandiera rossa
Il nemico principale in Italia è il governo neofascista Meloni
Sul numero 6 di “Resistenza”, organo del loro partito, i Carc sono tornati sulla rottura dell’unità d’azione col PMLI, decretata unilateralmente con la nota della loro Direzione nazionale del 20 aprile “Una linea di demarcazione netta”. L'articolo, scritto da Teresa Noce, uno pseudonimo che rilancia la figura della dirigente revisionista del PCI storico, porta per titolo “Ancora sulla rottura dell'unità d'azione col PMLI”. Quanto avevamo da dire su quello che riteniamo un grave errore o meglio “Un bel regalo al governo neofascista Meloni” lo abbiamo scritto nel Documento dell’Ufficio politico del 24 aprile, dove rilevavamo come i Carc avessero “fatto da testa d’ariete, pronti a tentare di isolare e emarginare il PMLI, giungendo persino alle minacce per impedirci di diffondere la nostra posizione di sostegno all’Ucraina, oltre a rompere l’alleanza d’azione col PMLI, invitando le proprie Segreterie federali e le Sezioni ad escluderci dalle iniziative comuni promosse e gli altri alleati a fare altrettanto. E questo alla vigilia delle manifestazioni del 25 Aprile, che richiedono invece la massima unità di tutte le forze antifasciste. Un bel regalo al governo neofascista Meloni, impegnato, tra l'altro, a riscrivere la storia dell'antifascismo, in particolare della Resistenza, in Italia”.
Nel prendere atto delle contraddizioni intervenute all’interno dei Carc sulla vicenda; come si legge nel loro articolo in questione, esprimiamo il nostro appoggio e gratitudine ai compagni dei Carc che sostengono la necessità di proseguire l'unità d'azione col PMLI. Leggiamo infatti su “Resistenza”: “Questo fatto ha prodotto anche tra le nostre file reazioni e sommovimenti che è importante trattare. La rottura è stata vissuta principalmente in due modi: compagni che si sono sentiti ‘sollevati’, e anzi pensano che con il PMLI non avremmo dovuto averci proprio a che fare, date le posizioni di sostegno al governo ucraino che porta avanti dall’inizio del conflitto, e compagni che invece l’hanno vissuta come un passo indietro nell’unità d’azione, un gettare al vento il lavoro che svolgiamo da oltre un anno per costruirla”. Quest’ultimi per i Carc non vedrebbero “che, al pari del percorso fatto assieme, anche la rottura è stata un elemento positivo, perché ha contribuito a definire meglio il perimetro all’interno del quale sviluppare l’unità d’azione, ha prodotto e produrrà sommovimenti e concorrerà a sviluppare le contraddizioni che anche nel PMLI esistono rispetto alla linea sulla guerra in Ucraina e, in definitiva, pone le basi per avanzare nello sviluppo della politica da fronte”.
L'articolo dei Carc insinua che anche nel PMLI esistono contraddizioni sull'Ucraina, ma senza prove. In realtà all’interno del PMLI regna una perfetta unità politica, ideologica e organizzativa sull’appoggio all’eroica Resistenza ucraina e di totale condanna dell’aggressione neozarista russa. Le divergenze tra alleati certamente non vanno ignorate, specialmente quelle gravi come quella sull’Ucraina. Esse vanno combattute ma non devono impedire l’unità d’azione delle forze anticapitaliste a cominciare da quelle con la bandiera rossa. Esse devono essere viste e inquadrate in subordine all’unità d’azione nelle battaglie contro il capitalismo e per il socialismo, contro la disoccupazione, il precariato, e per il lavoro, contro la povertà, le disuguaglianze, l’autonomia differenziata, il divario Nord-Sud, il presidenzialismo, il femminicidio, l'omofoboia, la devastazione dell’ambiente e del clima, il ponte di Messina e tante altre tematiche sulle quali interveniamo e ci battiamo unitariamente con tante forze della sinistra di opposizione e di classe, tra cui i Carc, ormai dalla fine del 2019. Il nemico principale in Italia è oggi il governo neofascista Meloni contro il quale dobbiamo concentrare tutti i nostri strali fino a cacciarlo dal governo.
Comunque ribadiamo che il PMLI continuerà, finché sarà possibile, ad avere un atteggiamento unitario con i Carc nel supremo interesse delle masse popolari e dello sviluppo della lotta di classe antifascista, anticapitalista, antimperialista per il socialismo e il potere politico del proletariato. Come abbiamo fatto anche la scorsa settimana nella riunione nazionale per la creazione di un Coordinamento sull’ambiente e il clima devastati dal capitalismo e dall’imperialismo.
Per i partiti con la bandiera rossa è un dovere comunista stare uniti nella lotta contro i comuni nemici, specie in vista del centenario della scomparsa di Lenin, che noi auspichiamo sia commemorato assieme davanti ai monumenti a lui dedicati a Cavriago e a Capri.
7 giugno 2023